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Il Punto

I numeri sui conti pubblici del governo non stanno in piedi, come osservato anche da Banca d’Italia e Ufficio parlamentare di bilancio. Troppo costosa la controriforma delle pensioni. Inverosimilmente ottimistiche le stime su crescita e inflazione. Come al solito andrà a finire che il debito non scenderà. Sul prelievo fiscale la rivoluzione è rinviata a data da destinarsi. Per ora, in continuità con il passato, la solita schizofrenia: si introducono strumenti utili – da tempo allo studio – come la trasmissione telematica dei corrispettivi e la lotteria fiscale ma arriva anche l’ennesimo condono. Intanto sembra tramontare “quota 100” per l’accesso alla pensione. Invece il governo sceglie di rilanciare la pensione d’anzianità facilitandone l’accesso dopo i 62 anni. Dimenticandosi dei privilegi che essa garantisce e dei maggiori costi addossati al sistema.
Da luoghi esotici il pentastellato Di Battista torna su un tema a lui caro: la Banca d’Italia è controllata dalle grandi banche private da cui non potrebbe essere indipendente. Non è così, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
Se i conservatori inglesi sono divisi e litigano sulla Brexit, i laburisti non sono da meno. Nei congressi dei due partiti si va dai “brexiter” chiassosi come Boris Johnson all’ambiguo signor “Ni” Jeremy Corbyn. Mentre si fa strada l’idea di un accordo stile Norvegia con la Ue, apparentemente tabù per Theresa May.
Proprio mentre da Stoccolma si assegnava il Nobel a uno studioso del cambiamento climatico, l’Ipcc (organo intergovernativo che tiene traccia del progresso scientifico su questi temi) ha pubblicato un rapporto che discute in modo equilibrato i costi e i benefici di contenere il riscaldamento globale facendo salire la temperatura del pianeta entro la soglia di sicurezza di 1,5 gradi.

Il Punto

La nota di aggiornamento al Def (Nadef) contiene maggior spesa pubblica per 40 miliardi. Sostenibile solo se associata a un’improbabile impennata del Pil. Che non ci sarà perché, con l’aumento dello spread, salirà il costo dell’emissione di obbligazioni per banche e imprese e la perdita di valore dei risparmi. La novità previdenziale della manovra è “quota 100”, cioè può andare in pensione a 62 anni chi ha un’anzianità contributiva di 38. Con sorpresina: pare che a 63 anni la quota diventi 101, a 64 102 e così via. Altrimenti, oltre ai 7 miliardi previsti, per finanziare il provvedimento servirebbe un aumento del cuneo fiscale. Proprio sull’impennata dello spread e sul suo possibile effetto sul costo dei mutui immobiliari discute la politica. Il fact-checking de lavoce.info spiega che stavolta la verità è nel mezzo: l’effetto zero sarà sui vecchi mutui mentre i nuovi ne risentiranno.
Quest’anno il premio Nobel per l’economia va a due studiosi dei fallimenti cui il mercato va incontro in tema di ambiente e di innovazione.William Nordhaus ha saputo quantificare i danni del cambiamento climatico e costruire modelli con codici aperti a tutti – ingegneri, fisici, scienziati del clima. Mentre Paul Romer ha capito per primo che innovazione e aumenti di produttività sono il risultato anche involontario di attività di ricerca e sviluppo che devono potersi svolgere in contesti diversi da quello concorrenziale.
Forti di un regime fiscale favorevole, compiono due anni i Pir (Piani individuali di risparmio) in gran parte investiti nel finanziamento di piccole imprese con buone prospettive di crescita (ma alto rischio). Il mercato li ha graditi – i fondi raccolti sono arrivati a 18 miliardi di euro – nonostante gli elevati costi di gestione.
Dopo l’affossamento del Nafta, il nuovo accordo Usa-Canada-Messico è un esempio di trattato commerciale nell’era del protezionismo trumpiano. Nessun riferimento formale al “free trade” ma nella sostanza molte regole riprese dal Nafta e dal Tpp. Persino qualche piccolo passo avanti. E parecchi indietro.

Il Punto

È arrivata la Nadef (Nota di aggiornamento al Def). Un pacchetto contenente l’avvio di quasi tutto ciò che era stato promesso. Compreso l’aumento del deficit al 2,4 del Pil nel 2019. Che avverrà proprio quando il rialzo dei tassi Usa accresce il costo dell’indebitamento per tutti e in particolare per noi. Comunque, con i 9 miliardi destinati a reddito e pensione di cittadinanza – secondo Luigi Di Maio – “abbiamo abolito la povertà”. Un’esagerazione per l’inevitabile insufficienza delle risorse dedicate allo scopo e per l’elevato rischio che i sussidi monetari inducano al lavoro nero. Qualche lezione si può prendere dall’esperienza degli altri paesi di cui offriamo un breve riassunto.
Per due anni commissario straordinario (senza retribuzione) per l’attuazione dell’Agenda digitale, Diego Piacentini torna nel settore privato lasciando un lavoro ben avviato ma da completare. Impresa non facile, perché per digitalizzare c’è da smontare e rimontare processi e assetti stratificati da decenni.
Il responsabile del Miur Bussetti vuole sopprimere un pezzo del meccanismo di reclutamento degli insegnanti introdotto dalla Buona scuola. Quello che serve a garantire che i vincitori dei concorsi da insegnante siano adeguatamente formati prima di entrare in aula per tre anni. Troppi per chi vuole ottenere risultati spendibili elettoralmente tra pochi mesi.
Adesso la vigilanza bancaria europea punta la propria lente non soltanto sull’adeguatezza patrimoniale e di liquidità ma anche sui fattori di redditività e i modelli di business delle grandi banche. C’è maggiore attenzione per i principi gestionali e le strategie. E qualche suggerimento ai Cda.

Il Punto

Il governo punta a una manovra d’azzardo. In attesa della nota di aggiornamento al Def, il ministro Tria ha descritto la strategia dell’esecutivo: più deficit, più crescita e meno debito. Rinnegando impegni passati e sottostimando il costo per il bilancio delle misure proposte. È comunque difficile valutare se quel deficit del 2,4 violi la Costituzione che richiede l’equilibrio tra entrate e spese. Se sì, sono anticostituzionali tutti gli ultimi bilanci. In sostanza si dovrebbe guardare al pareggio del bilancio strutturale, al netto delle oscillazioni cicliche che spingono il deficit nelle fasi di recessione e lo riducono in ripresa. Tra le maggiori spese, il governo vuole 15-20 miliardi in più per le opere pubbliche per accelerare la crescita. Ma non basta spendere di più. Occorre migliorare le procedure, accorciando i tempi di decisione senza far ripartire la corruzione. Il contrario di ciò che sta avvenendo per il ponte Morandi.
Alimentata dagli imprenditori della paura, in Italia vale l’equazione straniero = potenziale delinquente. In effetti fino a dieci anni fa la percentuale di stranieri che commettevano reati era molto maggiore del loro peso sulla popolazione. Da allora però il dato cala costantemente. Forse grazie alla lenta integrazione delle fasce più marginali di immigrati.
Tra circa un mese ci sono le elezioni di midterm negli Stati Uniti. I repubblicani manterranno la maggioranza in Senato. Alla Camera dei rappresentanti invece, tradizioni, statistiche e sondaggi dicono che perderanno. E in tal caso Trump potrebbe diventare “un’anatra zoppa” o almeno frenata.
Malgrado le recenti fusioni, sono ancora 5.500 i piccoli comuni italiani (con meno di 5 mila abitanti). Con vecchi modelli di sviluppo che sprecano risorse e consumano suolo, senza impedire lo spopolamento. Ci vogliono aggregazioni per intraprendere percorsi di crescita sostenibile.

Yoram Gutgeld, ex commissario per la spesa, commenta l’articolo di Paolo Balduzzi “Alla ricerca di possibili coperture”. Con una risposta dell’autore.

Il Punto

Dopo il “decreto dignità” di quest’estate, ci mancava una sentenza della Consulta sul Jobs Act per far tornare una forte incertezza (con aumento del contenzioso) sui licenziamenti per motivi economici o disciplinari. Nei fatti, un disincentivo a investire in Italia.
Il governo partorisce l’attesa Nota di aggiornamento al Def 2018, con redditi gratis per tanti fortunati, un aumento di spesa pubblica e il deficit al 2,4 per cento del Pil per tre anni. Anche stavolta manca la spending review su cui in passato abbiamo sentito tante parole e pochi fatti. Intanto, per fare cassa – in linea con altri esecutivi del passato – anche il governo “del cambiamento” pensa ad una “pace fiscale”: presentata come una sanatoria riservata a chi non è ricco e ha commesso veniali peccati fiscali. Ma invece – chiamandola con il suo nome – sarà un condono. Mentre il reddito di cittadinanza solo agli italiani solleverà questioni legali in Europa. Perché chi viene da paesi Ue (oltre 1,6 milioni) ha tutti i diritti degli italiani. E chi viene da altre nazioni e ha un permesso di soggiorno di lungo periodo (2,3 milioni) beneficia del nostro welfare a pieno titolo.
Vale la pena studiare per trovare lavoro? Sì, anche se rispetto ad altri paesi Ocse la probabilità di essere assunti non aumenta significativamente con il titolo di studio. E la fuga di cervelli dal nostro paese c’è perché qui l’istruzione non rende abbastanza. D’altronde per il ministro Salvini (che per parte sua all’università non è arrivato in fondo) la ricetta per non far scappare i giovani all’estero è agevolare i pensionamenti: 400 mila fuori dal mondo del lavoro, 400 mila nuovi assunti, sostiene. Nel ragionamento manca qualche nesso logico, come spiega il fact-checking de lavoce.info.
Rupert Murdoch esce dalle televisioni, dove è stato a lungo protagonista, con la vendita di Fox alla Disney e Sky a Comcast. Si apre un nuovo capitolo dei vorticosi cambi di assetti proprietari, tecnologici e di mercato dei grandi operatori telco, tv e internet. E non finisce qui: altri cambiamenti prossimamente su questo sito.

Il Punto

La maggioranza di governo litiga su come e quanto superare i tetti europei di deficit, dando per scontato che ciò avverrà e imputando complotti ai tecnici dell’Economia. Punto fermo: una manovra in contrasto con la Ue vuol dire rinunciare alla flessibilità e confermare i dubbi sulla sostenibilità nel nostro debito.
Nel decreto Milleproroghe 1,6 miliardi già destinati alle periferie sono dirottati (anziché affiancati) a quelli per i comuni “virtuosi” che rispettano il patto di stabilità. Ai margini di molte città rimangono esclusione e degrado sociale. Temi usati per vincere le campagne elettorali e dimenticati una volta al governo.
Il decreto Sicurezza o #decretosalvini – ora al vaglio di costituzionalità presso la presidenza della Repubblica – limita fortemente la protezione umanitaria ai profughi che oggi (come in molti altri paesi europei) ne hanno diritto, come mostra la nostra analisi. Il rischio concreto è che il decreto aumenti il numero di irregolari.
Piccoli Mussolini crescono? In Europa molti sono effettivamente convinti del parallelismo tra populismo e fascismo. Entrambi sono motivati dallo scontento. Per esempio, i dati relativi agli anni successivi alla prima guerra mondiale mostrano un legame tra numero di caduti sul fronte e voti a favore del movimento fascista.

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L’integrazione dei 5 milioni di immigrati regolari che spesso vivono con gli italiani meno abbienti in zone degradate non è un obiettivo del governo. Lo si capisce dalla scomparsa dei fondi per le periferie dal decreto Milleproroghe. Mentre le amministrazioni che finanziano corsi di italiano e mediazione culturale sono accusate di sottrarre fondi agli italiani.
L’infelice dichiarazione del ministro Di Maio dopo le dimissioni di Mario Nava da presidente Consob (“Nomineremo un servitore dello stato e non della finanza internazionale”) fa intendere che governo e maggioranza considerano le autorità indipendenti come bracci operativi della politica. Non succede in alcuna democrazia.
Per lottare contro la burocrazia – uno dei temi principali del governo – non c’è bisogno di fare nuove leggi. Basta utilizzare gli strumenti già presenti nell’ordinamento che possono permettere di realizzare interventi sistematici. Ma è fondamentale riuscire a battere la resistenza passiva di piccoli e grandi Gattopardi.
Economista e nostro collaboratore attento alle relazioni industriali e alle loro implicazioni sociali, Carlo Dell’Aringa – scomparso a 77 anni – è stato maestro di rigore scientifico in università. La sua passione per una politica mai partigiana lo ha anche portato a svolgere con efficacia attività parlamentare e ministeriale.

Il Punto

Nel nostro convegno annuale “I primi cento giorni di populismo” (eccone le “slide” presentate) abbiamo riunito presso l’università Bocconi di Milano redattori, collaboratori e lettori di questo sito per riflettere oltre l’attualità su rappresentanza, politiche e percezioni dei nuovi temi presenti nell’arena politica. Un esempio di come i nuovi leader offrano ricette troppo facili per la soluzione di grandi problemi è l’affermazione del vicepremier Salvini che ha quantificato in 20 miliardi i possibili proventi di un condono (“pace fiscale”) che chiuda i contenziosi con un bello sconto del 90 per cento sul dovuto. Salvo che – come chiarisce il fact-checking de lavoce.info – nella migliore delle ipotesi la raccolta sarebbe di 5,6 miliardi. Il populismo britannico si chiama Brexit e si incarna nella premier Theresa May. Che nel tempo si è convertita a un’uscita soft dalla Ue non condivisa da vari politici Uk. In un clima più da commedia con riso amaro che da dramma. E proprio in questa chiave la presentiamo ai nostri lettori.
Anche Emmanuel Macron scende in campo contro la povertà in Francia: quasi 9 milioni di persone, 14,2 per cento della popolazione. Con uno strumento, il reddito universale di attivazione, che presenta punti in comune con il reddito di cittadinanza del M5s. E l’Eliseo propone altre 21 azioni mirate allo scopo. Quanto al reddito di cittadinanza, è assodato che può funzionare solo se funzionano i centri per l’impiego. E infatti il M5s pensa di investirci oltre 2 miliardi. Non è solo un problema di soldi: vanno affrontate le disfunzioni strutturali.
Dal sito web del governo si apprende che è finita per i corrotti (hashtag #spazzacorrotti) con il disegno di legge che istituisce l’agente sotto copertura, incentiva il pentitismo e bolla con un “daspo” i colpevoli di corruzione. Però a leggere bene si capisce che l’impianto della riforma è molto debole.
La ministra Bongiorno vuole assumere 450 mila persone nella pubblica amministrazione. Certo, di forze fresche c’è bisogno perché il blocco del turn over del 2008 ha indebolito e invecchiato l’organico. Ma per evitare un’infornata elettoralistica di nuovi contratti ciò deve avvenire migliorando la qualità dei servizi, valutando il personale e puntando sulla digitalizzazione.

Nel momento della scomparsa di Carlo Dell’Aringa, amico e collaboratore de lavoce.info, la redazione ne ricorda l’impegno didattico e politico ed è vicina ai suoi familiari.

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Giusto dieci anni fa falliva Lehman Brothers. Da allora salvataggi, ricapitalizzazioni e nuove regole che hanno fatto salire il costo dell’attività bancaria. Ma la finanza – specie quella non regolata – è rimasta rischiosa. Sui nostri istituti pesano troppi titoli pubblici e crediti deteriorati in portafoglio, oltre all’errata applicazione retroattiva del bail-in.
Nei primi cento giorni di governo, tante chiacchiere ma zero provvedimenti per aiutare un’economia in rallentamento. Occorre invertire la tendenza con una strategia chiara per ridare fiducia agli investitori e rassicurare gli italiani. Nel frattempo la maggioranza licenzia il presidente Consob Mario Nava e l’esecutivo si esercita con armi di distrazione di massa come la proposta di chiusura domenicale del commercio. Che favorirebbe una platea di dipendenti e piccoli esercenti (oltre al commercio on-line) a discapito di milioni di consumatori e delle aziende della distribuzione moderna.
Da Francoforte niente sconti. Il presidente della Bce Mario Draghi, ricordando i danni delle parole estive della politica italiana, ha per ora confermato le previsioni di crescita dell’Eurozona e l’intenzione della Bce di concludere il programma di acquisto di titoli alla fine del 2018.
Il Parlamento di Strasburgo ha approvato la direttiva europea sul copyright, un punto a favore per i produttori di contenuti on-line rispetto alle grandi piattaforme che distribuiscono (motori di ricerca e social network). Un riequilibrio forse necessario. Ma ora la normativa Ue dovrà essere validata dai parlamenti nazionali.
Sul sistema pensionistico continuano a pesare dubbi di sostenibilità sul lungo periodo. Ma il governo insiste a concentrarsi su obiettivi elettoralistici di breve termine: quota cento per andare in pensione, pensione di cittadinanza, taglio delle pensioni d’oro.

Una lettera di Carlo Favero su vaccini e referendum, cioè sulla difficoltà di sviluppare un dibattito pubblico informato.

Il Punto

Ci sono molti buoni motivi contro una limitazione rigida del lavoro domenicale nel commercio, come preannunciato dal ministro Di Maio. Lo stato dovrebbe invece promuovere il pluralismo dei modelli di organizzazione e la libertà effettiva di scelta da parte delle imprese e dei lavoratori.
Si parla molto di moltiplicatori fiscali cioè degli effetti delle politiche economiche sulla crescita, come se fossero facilmente misurabili. Non è così. Per conoscerne il valore approssimato bisogna far girare modelli stimati e soggetti a errori e interpretazioni. Anche per questo è difficile dosare l’austerità in periodi di grande incertezza.
A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers è bene chiedersi se ci siamo messi al riparo da crisi sistemiche. È cresciuta la regolamentazione finanziaria. Anche nell’Eurozona i bilanci bancari sono ora sottoposti a controlli trans-nazionali. Ma la cosiddetta Unione monetaria rimane incompiuta.
I prestiti deteriorati che hanno frenato il ritorno del credito all’economia si sono ridotti di cinque punti in due anni. Grazie alla ripresa. E con un contributo anche dalla Gacs la Garanzia cartolarizzazione sofferenze creata dal Tesoro nel 2016 per svilupparne il mercato secondario. Usata poco, è stata rinnovata per sei mesi.
Dopo le crisi finanziarie che hanno colpito Turchia e Argentina alcuni investitori pensano che la prossima vittima designata sia l’Italia. Proviamo a fare qualche scenario ipotetico, per valutare similarità e differenze tra il nostro paese e i paesi emergenti. All’instabilità contribuiscono le idee populiste, tese a combattere le élite, a negare il pluralismo e a invocare il giudizio popolare. Pane quotidiano oggi In Italia, trovano origine 25 anni fa. Ne parleremo tra pochi giorni al nostro convegno annuale.
Un obiettivo dell’arrivo del gasdotto Tap in Italia è la riduzione della nostra dipendenza dal gas russo. Ma la ministra per il Sud Barbara Lezzi ha denunciato in tv ciò che per lei è fake news e “rivelato” che nel Tap c’è la Russia. Affermazione che però non trova riscontro, secondo il fact-checking de lavoce.info.
Al secondo posto dietro gli Usa, la Cina cresce nei finanziamenti all’Africa. Tanto che in alcuni paesi la fa da padrone. Ai cinesi servono materie prime per la loro industria, ai governanti africani piacciono capitali esteri fruibili senza condizioni.

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