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La “fase 2” inizia dalla formazione dei lavoratori

Per procedere con la riapertura delle attività è necessario predisporre un piano dettagliato e capillare. Ogni lavoratore deve avere ben chiaro quali comportamenti tenere in ogni circostanza. E ai tempi del Covid-19 la formazione utilizza la tecnologia.

Consumi di elettricità, uno specchio della crisi

A marzo 2020 i consumi di energia elettrica in Italia sono scesi del 10 per cento. Il calo è conseguenza dei decreti che, per frenare la diffusione del coronavirus, hanno fermato le attività produttive. Ma peggio di così era andata solo nell’aprile 2009.

Programmazione e riforme: la ricetta per ripartire

Per pensare a una riapertura graduale serve una strategia di lungo periodo che tenga conto di tutti i rischi connessi alla ripresa delle attività. E colga l’occasione per portare a termine quelle riforme strutturali per troppo tempo rimandate.

Violenza domestica: quelle donne vittime del lockdown

In tutte le situazioni di crisi la violenza domestica aumenta. Oggi c’è l’aggravante dell’isolamento, con vittima e assalitore chiusi nella stessa casa. Ecco perché diminuiscono drasticamente le richieste di aiuto. Gli effetti si faranno sentire a lungo.

Il Punto

Cerchiamo rassicurazioni nei test sierologici per il Covid-19 che si vanno diffondendo. Con il rischio, però, che inducano false speranze e comportamenti pericolosi. Vediamo invece l’uso che si è fatto dei tamponi nel Centro-Nord. Anche per questi ci sono benefici e limiti.
Nel lockdown si moltiplicano le violenze domestiche in Italia come tutto il mondo. Peggio: con minore possibilità di denuncia. Ci sono invece attività che sarebbero bloccate senza il lavoro degli immigrati. Molti in nero. Gioverebbe a tutti regolarizzarli durante questa emergenza. In vista della (prudente) uscita dal lockdown, bene definire quali sono i settori a rischio per vicinanza fisica dei lavoratori e quali per esposizione alle malattie.
Nel sistema educativo italiano i nodi vengono al pettine mostrando le debolezze di una società incapace di investire nelle nuove generazioni. Per non creare un dannoso vuoto di apprendimento converrà che a scuola si mettano a frutto anche i mesi estivi, anche pensando a forme di valutazione adatte al momento (al di là del “tutti promossi”). E la didattica online può diventare un’opportunità se si investe di più in infrastrutture e si promuovono le competenze digitali.
La Banca d’Inghilterra finanzia la spesa del governo contro la pandemia emettendo nuova moneta. Va bene una volta ma non sempre in tempi normali.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.

Scuola e politiche per l’infanzia alla prova dell’emergenza

La pandemia è un vero stress test anche per il sistema scolastico e la sua capacità di essere davvero inclusivo. Un test che sta mostrando le debolezze di una società che non è capace di investire nei più piccoli e nelle nuove generazioni. E di una scuola impreparata.

Coronavirus: il senso della Francia per la cultura*

Mai come oggi ci accorgiamo dell’importanza della cultura. Che però è un settore economicamente fragile, duramente colpito dai provvedimenti di lockdown. Tra le misure di sostegno varate dalla Ue e dai singoli paesi si distinguono quelle francesi.

Il Punto

La pandemia offre alle fondazioni bancarie l’occasione per concentrarsi sul loro compito fondamentale, il sostegno del sistema economico e sociale. Una simulazione con dati dettagliati ci dice che l’impatto del lockdown sui redditi delle famiglie è molto pesante. Diamo anche un po’ di numeri su come si distribuiscono i lavoratori, per età e genere, nei settori chiusi o aperti per la crisi sanitaria. E facciamo vedere quanto l’esposizione e la vulnerabilità al virus dipendano (e non dovrebbero!) anche dalle diseguaglianze sociali.
Si discute molto su come (Mes o eurobond) si debba finanziare la ricostruzione post-pandemia. Meno controverso è cosa la Ue – più che i singoli stati – debba finanziare, cioè la ricostruzione di capitale umano e sociale. Intanto è utile riflettere sui ritardi e reticenze della Cina nel rivelare il contagio che ha facilitato la diffusione di Covid-19.
Una certa confusione sui dati dei decessi da Covid-19 domina i media più o meno tradizionali. Vediamo perché le cifre ufficiali siano difficilmente confutabili. A patto di imparare a leggere i numeri correttamente. Mentre restano all’ordine del giorno produzione, distribuzione e uso di mascherine, prima difesa dal virus.

Andrea Boitani e Roberto Tamborini rispondono ai commenti dei lettori al loro articolo “Coronabond, titoli di cittadinanza europea”.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e sul nostro sito. Questa settimana: “La scuola in quarantena“, con Andrea Gavosto.

Quei capitali da ricostruire nell’Unione Europea

La Ue dovrebbe affrontare la crisi da coronavirus con un approccio sistemico, volto alla ricostituzione della quantità di capitale economico, umano e sociale preesistente. Sarebbe un impegno nello spirito del Trattato di Lisbona. Ecco come quantificarlo.

La demografia del lockdown

Qual è la distribuzione dei lavoratori, per età e genere, nei settori soggetti al lockdown e in quelli che non lo sono? Una ricerca mostra una prevalenza di dipendenti più giovani nelle attività non essenziali, mentre in quelle essenziali si riscontra una maggiore concentrazione di donne.

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