Nella lotta alla criminalità organizzata, l’azione di forze dell’ordine e magistratura ha continuato il trend positivo nell’arresto di latitanti importanti. Il Governo ha posto attenzione al problema della confisca e riuso dei beni sequestrati.Sul riuso efficiente c’è ancora molto da fare.
Sul piano repressivo le attività di forze dell’ordine e magistratura hanno continuato il trend positivo già avviato sotto il precedente Governo per quanto riguarda l’arresto di latitanti eccellenti. Il Governo Monti ha giustamente posto attenzione al problema della confisca e riuso dei beni sequestrati alle organizzazioni criminali, con un potenziamento dell’agenzia che segue questi temi. Tuttavia questo rimane un terreno dove occorre fare molto, perché il sequestro dei beni rappresenta un provvedimento estremamente penalizzante, ed efficace, contro le organizzazioni criminali, ma il riuso efficiente rappresenta, nei confronti delle società locali, un fattore fondamentale per dimostrare che sono possibili occasioni di sviluppo anche fuori delle organizzazioni criminali. A oggi il record delle attività confiscate è estremamente negativo, con una larghissima percentuale di attività che non riescono a raggiungere l’equilibrio economico. Ostacoli di natura burocratica, affrontati dal Governo, si sommano a difficoltà nei confronti del sistema bancario, dalla mancanza di mentalità imprenditoriale dei curatori dei beni nominati dai tribunali, e da un adeguato supporto di consulenza per le nuove iniziative che nascono. Occorre quindi un intervento più organico su questo che appare uno dei fronti decisivi per rompere il consenso sociale alle organizzazioni criminali.
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