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Lo zombie-ponte sullo Stretto di Messina

È stupefacente come certi zombie ritornino a infestare le notti e i giorni dei cittadini italiani già stremati da una crisi che solo ora accenna a placare il suo vento mefitico. Come le rime secondo Montale gli zombie “battono alla porta e insistono”. Uno di questi zombie è il Ponte sullo Stretto, che una mozione parlamentare del Nuovo centro destra, votata anche da deputati del Pd, vorrebbe far rivivere. Delle rime diceva Montale che “sono più noiose delle dame di San Vincenzo” e che “respingerle è impossibile”. Ma anche che “il poeta decente le allontana, le nasconde, bara, tenta il contrabbando”. Per fortuna, il ministro Delrio ha fatto il poeta decente e ha allontanato subito lo zombie-ponte, dicendo che non è tra le priorità e che si riserva di valutare i costi e i benefici di quel progetto se e quando qualcuno riproporrà quel progetto sul tavolo del governo. Sembra altamente probabile che, se la proposta dovesse essere quella votata – un ponte solo ferroviario – la differenza tra costi e benefici sarebbe ancora più abissale di quella che ha fatto accantonare il ponte sia ferroviario che stradale: una inutilità così enorme e così manifesta che dovremmo dormire sonni tranquilli. Ma si sa: “le pinzochere ardono di zelo e prima o poi (rime e vecchiarde) bussano ancora e sono sempre quelle”. C’è da scommetterci che sarà così anche per lo zombie-ponte.

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  1. bob

    Boitani oltre i zombie-ponte ci sono i zombie-viventi: vogliamo parlare di Malpensa o Brebemi tanto per citarne qualcuno? Il Ponte si doveva fare, oltre che l’utilità poca o tanta, serviva per mettere al passo il Paese con il resto del mondo dove opere simili si fanno. Ma il Paese dei balocchi pensa alla sagra delle Olimpiadi di Roma o alla farsa dell’ Expo di Milano

  2. Giuseppe Chimento

    Una volta si sosteneva che il Ponte non si doveva realizzare perché non aveva un senso in considerazione del fatto che mancavano le infrastrutture di sostegno. Ora che il ponte non è stato fatto e – come avevo facilmente previsto – non sono state realizzate neanche le infrastrutture di sostegno, Ora ho capito che il ponte non si vuole realizzare perché così è possibile non realizzare neanche le infrastrutture di sostegno, dato che qualsiasi analisi economica arriva facilmente a dimostrare che esse sono superflue in assenza del ponte. Tanto ci sarà sempre qualche anima bella (un nome fra tutti: l’arch. Fuksas) che dirà che la Sicilia si apprezza meglio percorrendola con lentezza e con tutte le autostrade siciliane fuori uso e il ponte inesistente la lentezza è assicurata. Complimenti per la sua disamina, prof. Boitani.

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