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Noi ambasciatori nella gogna mediatica

Lo studio del professor Perotti, che dimostrerebbe come gli ambasciatori italiani guadagnano 2,4 volte quanto quelli tedeschi sarà anche basato su cifre reali, ma è incompleto, forse perché parte da un pregiudizio negativo nei confronti di una categoria da lui considerata strapagata e per di più poco efficiente, nonché dalla sua dichiarata strategia di utilizzare la gogna mediatica per propagandare le sue tesi. Non tiene infatti conto della sostanziale diversità del sistema tedesco, che rimborsa tutto, rispetto al nostro, che invece ci chiede di fare i microimprenditori, assegnandoci un’indennità onnicomprensiva. Non tiene conto, soprattutto, della norma che impone di far fronte con la nostra indennità personale ai maggiori costi di gestione (compresi i salari per il personale di servizio) che non è possibile coprire con i fondi di rappresentanza.
Molto semplicemente, la situazione è questa: il mio collega tedesco a Londra è coadiuvato da uno staff di diplomatici doppio rispetto al mio ed ha un budget quattro volte superiore al mio. Conseguenza: io devo attingere alla mia indennità personale per una somma considerevole (tutta rendicontata) per poter svolgere bene la mia attività. Se a questo si aggiungono le rette scolastiche dei miei figli, che devono frequentare scuole internazionali perché normalmente non se ne trovano di italiane all’estero (mentre al tedesco queste spese sono rimborsate sia all’estero sia a Berlino), il presunto vantaggio sul collega tedesco scompare. Per non parlare di altri oneri a mio carico, come spese di viaggio, assicurazioni sanitarie…
Su una cosa concordo con il professor Perotti: il nostro è un sistema opaco, che crea percezioni distorte e potrebbe premiare paradossalmente chi fa meno. Mi auguro che venga riformato quanto prima magari nel senso “tedesco”; io ne sarei ben lieto, e credo che ne riceverei un vantaggio anche in termini materiali, con uno speculare aggravio complessivo per l’erario.
Sul punto della scarsa efficienza che avremmo in comune con la generalità della pubblica amministrazione, non credo di dover esser chiamato a giustificarmi. Sarebbe come aspettarsi che un professore bocconiano si scusi per lo stato lamentevole in cui versa l’Università italiana.

Pasquale Q. Terracciano
Ambasciatore d’Italia a Londra

La replica di Roberto Perotti

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Diplomazia e trasparenza

  1. Maurizio Cocucci

    Sapesse, ambasciatore Terracciano, quanti cittadini italiani desiderano che parlamentari, dirigenti di aziende pubbliche, magistrati e ambasciatori vengano finalmente retribuiti alla pari degli omologhi degli altri Paesi europei.

    • Cornetta Sabrina

      Mi piacerebbe lavorare al M.A.E, è da tempo che cerco di capire come accedervi attraverso la mobilità da un ministero (quello dell’istruzione, dal quale provengo) al MAE; chiedo perchè non vengo assecondata nelle richieste di informazioni dopo aver più volte rilasciato il curriculum vitae sulla posta elettronica certificata ,specificando anche le competenze linguistiche possedute; pare che si debbano solo superare prove concorsuali infinite .

  2. Gianni

    1) Le statistiche comparative hanno senso solo e se si riferiscono ad una media, in questo caso di almeno 4-5 paesi con Pil simili. Un paese, preso per segnalare una presunta abnorme difformità, non dà indicazioni statistiche serie (perché l’Inghilterra e non la Francia? Perché la Germania e non la Spagna?)
    2) Le statistiche comparative hanno senso solo con paesi ad imposizione fiscale simile.
    3) Le statistiche comparative hanno senso solo per posizioni analoghe (il capo di gabinetto è stato comparato ad un dirigente con alcuni decenni d’anzianità e magari vincitore di pubblico concorso).

  3. alberto bravo

    Caro ambasciatore, ci faccia sapere la sua indennità e ci faccia sapere quanto paga per la retta dei suoi figli; ci faccia sapere quanto paga il personale che collabora con lei, quanto prende di stipendio metropolitano (visto che è ambasciatore di rango e quindi prende per intero lo stipendio al Mae di Roma), quanto paga di viaggi per i 50 giorni di meritate vacanze. Poi li compariamo con l’ambasciatore che è a Città del Guatemala e lo compariamo anche con gli ambasciatori meno titolati di lei che vivono in paesi dove si paga tutto in dollari Usa (la differenza tra euro e dollari è da oltre 12 anni notevole). Poi ci faccia sapere quali e quanti benefici fiscali ai sensi della normativa internazionale avete lei e i suoi famigliari e poi li confronteremo con un laureato magari di Napoli e magari nato nel 1957 e vedremo forse meglio come stanno veramente le cose.

  4. Lorenzo D'Agostino

    Qui (http://lareazione.wordpress.com/2014/04/06/privilegiambasciatori/) c’è una comparsata dell’ambasciatore Terracciano alla televisione spagnola nel 2012, in una trasmissione dedicata alle case di lusso: il video merita di essere visto, per capire chi è il personaggio che sta denunciando la presunta gogna mediatica.

  5. chris herdel

    Ambasciatore di che? Non abbiamo bisogno d ambasciatori al interno de la Ue! Altro che “rappresentare” un sistema obsoleto e parassitario. Una riforma vera è quella di eliminare le posizioni “ambasciatori UE” e di ricalcolare anche retroattivamente le vostri pensioni autoproclamate dai vostri amici politici; Ci spiega , “ambasciatore” perché lei ha ricevuto il posto e no un altro? Poi, ci dice che avete bisogno di impiegati. Perché non prendere la tram e pulire la casa in famiglia come fanno gli altri membri della famiglia-Italia?

  6. anna

    Gent.mo Prof.Perotti,
    sono perfettamente d’accordo con lei.
    Vergogna immonda i privilegi della casta diplomatica ma mi chiedo: chi ha stabilito l’enormità dei compensi per lor signori?Chi ha formulato le tabelle di tali vergognosi privilegi? Chi ha stabilito che i diplomatici non debbano pagare di tasca propria la scuola dei propri figli con gli stipendi d’oro che gli vengono “regalati”? (Nella scuola dove insegno perfino la carta igienica la devono portare i genitori!!!!)
    E dunque, perché oltre alle sacrosante parole di sdegno non la smettiamo di far chiacchiere e il governo Renzi non provvede immediatamente a rimodulare tutte le retribuzioni in essere dei diplomatici? La spending review vale per tutti!!! E’ sufficiente operare un taglio netto del 50%o e poi voglio proprio vedere chi ha il coraggio di pretendere agli occhi dei cittadini 21000 e più euro al mese, senza contare la pensione che sarà d’oro e così anche la liquidazione milionaria.
    E’ ora di finirla di far chiacchiere, è ora di agire concretamente con i fatti senza paura in nome di tutti gli italiani.
    Grazie per la cortese attenzione
    Anna

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