Lavoce.info

Tag: qualità del lavoro

Il Punto

Mentre l’Italia si divide sull’opportunità di una legge (di civiltà) sullo ius soli temperato, i dati indicano che le concessioni dei diritti di cittadinanza, pur rimanendo proporzionalmente inferiori a quelle di altri paesi Ue, sono molto salite, alimentate dal forte aumento nel numero degli immigrati che gradualmente arrivano a soddisfare i requisiti.
A quasi 15 mesi dal referendum per la Brexit, siamo alle solite: il divorzio dalla Ue sarà hard o soft? Nel secondo caso – con un mercato unico confermato per la grande maggioranza di beni e servizi – ci sarebbero conseguenze economiche limitate su entrambi i fronti. Per ora, l’economia britannica ha fatto come se niente fosse. Mentre una crescita ben più faticosa si è riaffacciata in Grecia, dove il Pil ha registrato il segno più per due trimestri consecutivi. Tutto sarebbe vanificato dal potenziale ritorno delle politiche populiste.
All’Ecofin si parla di web tax o, meglio, di una equalization tax sulle vendite realizzate in Europa dalle multinazionali – anzitutto quelle di internet – che oggi pagano poche tasse in Europa. Proposta controversa per la scelta della base imponibile e per il rischio di scatenare una guerra fiscale con Usa, Giappone e Cina.
Cresce l’occupazione in Italia. Peggiora, però, la qualità dell’occupazione. I nuovi posti di lavoro sono prevalentemente dequalificati, contrariamente agli altri paesi Ocse. Da noi più addetti alle vendite, ai servizi personali, occupazioni manuali dequalificate, meno professioni intellettuali e tecniche. Vediamo perché.

Un commento di Giovanni Liotta e Cesare Licini, notai, all’articolo “Neanche ai notai piace lavorare gratis” di Luciano Lavecchia e Carlo Stagnaro. E la replica degli autori.

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di banche italiane, populismo e Brexit. E anche di una ricerca sull’identikit dei nostri finanziatori. Ecco il programma. Vi aspettiamo!

Il Punto

L’Europa nel panico davanti ai profughi ammassati alle frontiere delega alla Turchia il compito di bloccarli. Con le sue regole. Per il fastidio, 6 miliardi di euro e la riapertura del negoziato per l’entrata di Ankara nella Ue. Vincere la paura è difficile finché i profughi saranno identificati come potenziali terroristi e confusi con gli immigrati economici.
Non c’è pace per Telecom Italia. Dopo la privatizzazione del 1997 è passata di mano in mano fino al nuovo socio di maggioranza Bolloré con la sua media company Vivendi. All’orizzonte un’alleanza societaria con Mediaset. I nuovi assetti saranno un bene per le aziende coinvolte se stavolta il cda di Telecom tutelerà l’interesse dell’impresa, non quello dei suoi grandi azionisti.
Gli occhi sono sempre puntati su quanta occupazione si crea. Conta però anche la qualità del lavoro: tra i paesi Ocse, l’Italia è quasi in media nelle remunerazioni, scarsa nella protezione di chi perde il posto e in fondo alla classifica per l’ambiente lavorativo. Ancora da vedere, in questi campi, l’effetto Jobs act.
Quando lavorano insieme, università e imprese danno ottimi risultati. Ma avviare la collaborazione è difficile. Uno studio ha individuato i fattori che la ostacolano e quelli che la favoriscono. Ecco un tema che il nuovo presidente di Confindustria Vincenzo Boccia dovrebbe segnarsi nell’agenda.

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