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L’economia sommersa in sei grafici

L’economia non osservata rappresenta ancora una parte importante delle attività produttive in Italia, anche se la situazione è in leggero miglioramento da anni. Istat ha pubblicato le stime per il 2019, che confermano la tendenza positiva nella riduzione dell’evasione fiscale, ma non nel peso delle attività illecite.

La situazione fotografata nel 2019 rischia di mutare in maniera consistente con l’arrivo della crisi economica nel 2020. Nelle situazioni di recessione, infatti, la tendenza verso l’economia sommersa aumenta sia per le imprese che per gli individui.

In questa serie di grafici vengono riassunti gli aspetti più interessanti dei nuovi dati sull’economia non osservata, dal peso delle attività non dichiarate, alla crescita della spesa in stupefacenti, fino alla riduzione dell’evasione Iva.

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Diamo i numeri dell’autonomia italiana

  1. franco

    Si stima che il peso della corruzione sia pari a circa 60 migliardi all’anno: sono compresi anche questi nel computo dell’economia sommersa? Fanno parte del computo delle attivita’ illegali?
    Grazie per l’attenzione.
    Franco

  2. GZ

    Gentilissimi, è necessario dare un’informazione in più riguardo all’attività di prostituzione, velocemente etichettata fra quelle illegali: l’Italia, che con Prodi ha adottato il cosiddetto “modello norvegese” dal nome del primo paese a formulare questo approccio, considera il prostituirsi legale. E’, paradossalmente, reato usufruire dei servizi di una prostituta. Per essere certo che sia chiaro ai lettori, nel caso della prostituzione è legale vendere i servizi ma non lo è acquistarli. Questo è, come si diceva, un paradosso molto peculiare, e l’obiettivo è proteggere chi si prostituisce tentando d’altro canto di limitare il fenomeno. Per evitare fraintendimenti per chi è più importante, ovvero chi opera il mestiere, è fondamentale evitare di definire la prostituzione illegale.

    • Massimo Taddei

      L’articolo riprende la classificazione Istat che definisce come illegale la prostituzione. Al di là del dibattito etico o giuridico sulla legalità di questa professione, viene fatta rientrare nella categoria delle attività illegali sia per la presenza dello sfruttamento, sia perché non esiste una controparte osservabile dal fisco tra le attività legali (mentre, per esempio, un centro massaggi può decidere di pagare le tasse, questo nella maggior parte dei casi non avviene con la prostituzione). Capisco comunque il suo punto, ma non prenda questa classificazione come una presa di posizione mia o del sito.

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