Il 2020 è stato un anno eccezionale sotto tanti punti di vista. Nel panorama dei media rappresenta uno spartiacque tra il mondo del broadcasting tradizionale e il nuovo mondo della banda larga e dello streaming video. Ora la nuova frontiera è lo sport.

Un anno eccezionale per la tv

Il 2020 ha visto i servizi di video streaming crescere a livelli impressionanti, con il maggior numero d’abbonati incrementali rispetto a qualsiasi altro momento della sua recente storia. L’Italia, in questa classifica, si posiziona al primo posto tra i maggiori paesi europei, avendo raddoppiato i propri abbonati nel corso dell’ultimo anno. 

Su scala globale l’accelerazione del cord-cutting (abbandono dei servizi di pay-tv come Sky) e l’esplosione del video streaming durante la pandemia ha portato a una migrazione molto più rapida del previsto verso i servizi on demand (Netflix, Disney+, Amazon, Prime Video, Tim Vision). 

Così, per la prima volta, nel mondo più persone pagheranno per i servizi video online invece che per la pay-tv e il conseguente aumento della spesa per lo streaming fa sì che il video online sia già diventato la principale fonte di entrata per il settore a livello globale. 

Il ruolo dello sport

In futuro, il settore che contribuirà maggiormente alla crescita sarà lo sport, con l’ingresso massiccio degli over the top anche in questo segmento di mercato. Il panorama dei “Big 5” del calcio in Europa (Regno Unito, Germania, Spagna, Italia e Francia) cambierà radicalmente nei prossimi anni. I ricavi da diritti tv sportivi dovrebbero raggiungere oltre 71 miliardi di euro entro il 2024 in tutta Europa. Di questa enorme cifra, i più redditizi saranno ancora i diritti calcistici, che dovrebbero passare nello stesso periodo da 11 a 27 miliardi di euro. Il video on demand tenderà a prendere una fetta sempre più ampia: in 48 mesi passerà dal 6 per cento della spesa totale per i diritti al 24 per cento.

A partire dal prossimo anno, più della metà dei contenuti di calcio della massima serie e della Champions League sarà disponibile agli abbonati ai servizi a banda larga. Anche in questo caso, con la recente asta sui diritti del campionato di calcio di Serie A, l’Italia si appresta a giocare un ruolo di primo piano.

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Nel nuovo mutato scenario, ciò che emerge in sostanza è che il vecchio e quasi monopolistico sistema delle pay-tv che detengono i diritti della stragrande maggioranza dei principali campionati europei è oggi messo in discussione, a favore dell’avvento degli over the top anche in questo settore, a partire da Amazon e Dazn, ma non solo.

Nel frattempo, nell’ambito dell’offerta più consolidata, come i film e le serie, i fornitori di servizi Vod hanno cambiato rapidamente le attitudini e modalità di consumo dei consumatori. Netflix l’innovatore, ha infatti raggiunto un nuovo traguardo nel 2020: dopo essere stato il servizio con il maggior numero di abbonati, ha ottenuto il 6,1 per cento dei ricavi dei gruppi televisivi in Europa, dietro solo a Comcast, che gestisce il servizio di pay-tv Sky in diversi paesi europei.

Verso una nuova normalità

Se il 2018 è stato l’anno della svolta e il 2019 l’anno dell’espansione, il 2020 rappresenta dunque lo spartiacque nella relativamente recente storia dello streaming video. È prevedibile che il trend del 2020 prosegua, anche se un po’ più lentamente, secondo un recente studio di ITMedia Consulting, e porti a un sostanziale aumento dei ricavi, con una crescita nei prossimi tre anni di oltre 8 miliardi di euro in valori assoluti, e un tasso medio annuo ancora in doppia cifra (12 per cento).

In conclusione, il 2020 è stato sicuramente un anno come nessun altro per tutti noi. Nel panorama dei media rappresenta uno spartiacque tra il mondo del broadcasting tradizionale e il nuovo mondo della banda larga e dello streaming video. 

Da un lato, l’impatto del Covid-19 sugli eventi dal vivo e sullo sport in particolare è stato negativo, influenzando le finanze dei club così come il mercato dei diritti, sia nazionali che internazionali. Dall’altro, è stato un acceleratore dell’evoluzione dalla pay-tv allo streaming nell’accaparramento dei diritti e nella distribuzione dei contenuti sportivi. 

È da prevedere, dunque, che il 2021 sarà l’anno di transizione verso la normalità dopo l’auspicata fine dell’emergenza pandemia. Relativamente ai media, quel che è certo sin d’ora è che la nuova normalità non sarà più quella di prima. 

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