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Per chi non ha ancora deciso

Pubblichiamo circoscrizione per circoscrizione l’elenco dei candidati marginali, quelli che potrebbero andare in Parlamento grazie al voto degli indecisi. Per permettere, a chi deve ancora decidere, di scegliere in base ai nomi e non solo per schieramenti e partiti. Le incognite sul comportamento degli eletti con Grillo.

Sono forse le elezioni italiane più seguite dall’estero degli ultimi cinquanta anni. Ma per fortuna il voto estero non conterà nelle urne, se non per chi è iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) oppure è figlio di genitori italiani e magari non ha mai visitato il nostro paese. A proposito: sogniamo il giorno in cui i figli di immigrati, nati in Italia e che pagano le tasse da noi, potranno votare assieme a coloro che sono temporaneamente all’estero senza essersi iscritti all’Aire, come gli studenti coinvolti nel programma Erasmus.

PROGRAMMI E FACT-CHECKING

Chi ha diritto di voto e non ha ancora deciso dovrà scegliere se e chi votare da qui a lunedì alle ore 15, quando i seggi verranno chiusi. Per facilitarvi nella scelta, da quando è iniziata la campagna elettorale, abbiamo cercato di darvi quante più informazioni possibili sui programmi degli schieramenti in campo, su come questi schieramenti hanno selezionato i candidati e sulla veridicità delle dichiarazioni rese in Tv dai diversi candidati premier. Purtroppo i programmi dicono ben poco. Sono di una vaghezza impressionante, stanno ben attenti a non prendere alcun impegno misurabile di fronte agli elettori. Compresa la cosiddetta Agenda Monti, quella che doveva dare l’esempio. Valgono perciò forse più per ciò che non è scritto che per quello che è scritto. Ad esempio, significativo che Rivoluzione Civile parli pochissimo di economia. Più informativi i dati che abbiamo messo a vostra disposizione sulle liste elettorali, offrono un’idea di quali profili e comportamenti i segretari di partito intendano premiare: nel caso di deputati uscenti, sono i più assenti e quelli più fedeli. Utile anche il lavoro di fact-checking condotto grazie al contributo di un gruppo di studenti volontari dell’Università Bocconi; la pratica di fornire statistiche errate è diffusa e c’è molta recidività: si pensi che sulle 31 affermazioni analizzate di Silvio Berlusconi (il candidato più propenso a dare cifre) ben 18 (il 58%)  sono risultate false.

I CANDIDATI MARGINALI

Soprattutto quando è difficile scegliere sulla base delle posizioni e dei comportamenti dei vari schieramenti, è utile guardare ai nomi di chi è in lista e votare le persone prima che i partiti. Purtroppo quell’oscena legge elettorale che va sotto il nome di Porcellum e che tutti i partiti sconfessano, ma che poi alla fine tengono in vita perché fa molto comodo ai segretari, non ci permette di esprimere preferenze. Possiamo però scegliere le persone attraverso il voto ai partiti. Come farlo? L’importante non è tanto guardare ai capilista che verranno quasi sempre eletti (perlomeno negli schieramenti maggiori che hanno almeno un eletto per circoscrizione) quanto i candidati “marginali”, quelli che vengono subito dopo, per la posizione in lista, il numero di “seggi sicuri”, quelli stimati con ragionevole certezza sulla base degli ultimi sondaggi disponibili (prima del blocco nella pubblicazione dei sondaggi). Chi vota per il partito x che nella circoscrizione y avrà tra i tre e i quattro eletti, sta in effetti votando per il quarto candidato nella lista perché il suo voto può risultare decisivo nell’attribuire quel seggio in più. Abbiamo perciò deciso, nelle tabelle che seguono, di fornirvi circoscrizione per circoscrizione i nomi e le informazioni di cui disponiamo (età, titolo di studio, professione, voti presi nelle primarie-parlamentarie) sui candidati marginali. Si tratta di quanto riportato dal ministero degli Interni per coloro che hanno già avuto cariche elettive o dai siti dei candidati per gli altri. Nel caso in cui un candidato non avesse un sito e un curriculum vitae certificato abbiamo dovuto raccogliere le informazioni su Google. Ci scusiamo con gli interessati per eventuali errori e provvederemo subito a correggere le informazioni se vorranno mandarci un cv aggiornato. Avrebbero forse dovuto pensarci prima. Dopotutto anche in Cina i politici mettono i loro curricula on line (vedi ad esempio).

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IL VERO QUESITO DELLA TRISTE VICENDA GIANNINO

Si dirà che questi cv possono essere taroccati. Vero, ma forse l’unica implicazione positiva della (triste) vicenda Giannino è che d’ora in poi si presterà più attenzione nel compilare i curriculum e, speriamo, soprattutto da parte di chi propone un candidato premier nel verificare la veridicità di quanto vi è scritto, dato che ci vuole poco a farlo nell’era di Internet. Sorprendono certo commenti sul fatto che i falsi titoli di studio siano stati portati all’attenzione di tutti a cinque giorni dal voto. Il fatto davvero sorprendente è che non siano stati denunciati prima.

I PLURICANDIDATI

C’è anche un altro margine di errore. I sondaggi possono rivelarsi sbagliati soprattutto su questa scala, alcuni degli eletti sicuri sono candidati in più circoscrizioni e, nel caso venissero eletti in più di una, non è possibile stabilire a priori per quale alla fine opteranno, liberando un posto nella lista. Sono comunque casi isolati e l’elenco che vi forniamo è molto più accurato nel dirvi per chi di fatto votate che l’elenco dei capilista. Rimangono fuori dalle nostre tabelle i partiti che secondo i sondaggi non riusciranno a eleggere alcun candidato alla Camera e alcune delle liste elettorali più piccole collegate alle diverse coalizioni.

PRIMARIE, PARLAMENTARIE ED ELETTI NELLA LISTA GRILLO

Chiaramente, molte informazioni sui candidati non sono fornite dalle nostre tabelle. I curriculum vitae, per quanto accurati, non trasferiscono molte informazioni utili sulle persone. Abbiamo perciò riportato anche i dati, laddove disponibili, sui voti presi alle primarie, un indicatore del gradimento relativo raccolto dalla persona nell’entourage di quel partito. Stupisce, in questo quadro, il basso numero di voti ricevuti nelle consultazioni on line dai candidati del Movimento 5 Stelle. Mediamente hanno ricevuto 22 voti a testa. Sarà per questo che sul sito del Movimento vengono riportati solo quelli di una circoscrizione del Piemonte, dove comunque i candidati poi selezionati hanno ottenuto mediamente 68 preferenze. Forse ognuno di noi, mobilitando i propri famigliari se non i propri coinquilini, poteva aspirare a finire nella lista elettorale di Grillo e rischiare di essere eletto.
Questo incidentalmente apre un altro interrogativo: i candidati della lista Grillo si sono impegnati a non ritirare più della metà del proprio compenso di parlamentare. Questo significa che, una volta eletti, potranno raddoppiare i loro compensi semplicemente cambiando gruppo parlamentare. Siamo sicuri che molti candidati non prendono nemmeno lontanamente in considerazione un’ipotesi di questo tipo, avendo sposato la causa del Movimento fino in fondo. Ma per altri potrebbe non essere così. Non appena certe promesse si riveleranno per quello che sono, cioè pura demagogia, si potrà rinnegare il “capo”. E, in ogni caso, la migrazione fra scranni è un’arte talmente popolare nel nostro Paese, che si trova sempre una “nobile” giustificazione per farlo. Una ragione in più per guardare con attenzione alla persona, al candidato marginale, cui stiamo di fatto dando, con il nostro voto, il mandato di rappresentarci in parlamento.

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TABELLE: i candidati marginali di Camera e Senato regione per regione

>>>Abruzzo

>>>Basilicata

>>>Calabria

>>>Campania

>>>Emilia

>>>Friuli Venezia Giulia

>>>Lazio

>>>Liguria

>>>Lombardia

>>>Marche

>>>Molise

>>>Piemonte

>>>Puglia 

>>>Sardegna

>>>Sicilia

>>>Toscana

>>>Trentino Alto Adige

>>>Umbria

>>>Veneto

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14 commenti

  1. giordanocarlonicoletta

    Comunque a parte tutto, queste elezioni le vedo con poca fiducia, anzi vedo di più un parlamento nel caos in cui nessuno avrà la maggioranza per poter governare, e poi con questa legge elettorale è una ennesima imbrogliata per gli elettori, senza contare le frottole che si siono dette nella campagna elettorale.

  2. Andrea Bergamasco

    Sicuramente ci sarà meno spazio per gli inciuci destra/sinistra ai quali siamo stati abituati (soprattutto nell’ultimo anno). Posso capire qualche peone in transumanza ma vedo difficile spostarne 100, soprattutto perché i grillini saranno ben agguerriti (almeno all’inizio) e tenderanno a fare gruppo. Ovviamente sarà più difficile far approvare porcherie, con quasi un terzo di parlamento composto da nuovi arrivi.

  3. Marco

    Solo un piccolo e banale suggerimento tecnico per la compilazione dei file di Excel: visto che avete attivato i filtri sarebbe bene compilare il campo “partito” per tutti i candidati senza lasciarlo sottinteso (quando considerate duo o più candidati di un partito indicate il partito solo per il primo), perché se si cambia il criterio di ordinamento delle righe si perde l’informazione.

  4. Giacomo

    non condivido il malcostume di ipotizzare i peggiori comportamenti all’interno del movimento 5 stelle:
    “i parlamentari potrebbero cambiare gruppo
    i contributi verranno gestiti in maniera centralizzata
    manca democrazia all’interno del movimento” questo in tv o sui giornali, qui invece:
    “Non appena certe promesse si riveleranno per quello che sono, cioè pura demagogia, si potrà rinnegare il “capo”

    in Sicilia si sono ridotti lo stipendio e non hanno preso rimborsi elettorali, o no?
    ma perchè tutte queste domande non valgono per qualsiasi gruppo parlamentare?
    che senso ha parlare di questo oggi ad un giorno dal voto? sembra quasi si vogliano insinuare dubbi

  5. Henri Schmit

    Non capisco, anzi non mi va giù, il fatto che un “Italiano” iscritto all’AIRE che eventualmente non ha mai messo piede sul territorio italiano può votare e io, che vi risiedo pagando le tasse da alcuni lustri, non ho questo diritto.

    Il suffragio universale proposto nel 1793 da Condorcet includeva tutti i cittadini (maschi, non osava proporre anche per le donne) maggiorenni; erano cittadini tutti coloro che risiedevano sul territorio della repubblica da almeno 12 mesi. Thomas Paine era deputato nella convenzione nazionale a Parigi nel 1792 come lo era Giuseppe Garibaldi nell’assemblea nazionale del 1872.

    Copiando quest’idea “illuminata” dai veri liberali di 200 anni fa, copiamo anche la loro legge elettorale: un’elezione di candidati NON DI LISTE, in collegi uninominali come nel 1875 o in collegi plurinominali come nel progetto del 1793. Potendo oggi votare attraverso le liste per i partiti, noi diamo il potere a loro invece di darlo ai deputati.

  6. Vito svelto

    La maggior parte delle persone indicate sono illustri sconosciuti.
    Sono sempre i partiti che scelgono!
    Una soluzione potrebbe essere una drastica riduzione dei numeri dei parlamentari.
    Ci vuole un curriculum per tanti incarichi di minor valore; non penso che anche volendolo, io possa prendere visione delle persone che sono in procinto di scegliere. E così si vota solo per coloro che sanno apparire sui mezzi di informazione. Non sono convinto che chi sa ben apparire, specialmente in TV, saprà anche ben governare!!!

  7. Corrado

    Come mai alla camera nelle circoscrizioni del Piemonte non c’è nessun candidato del PD tra i “marginali”?

  8. Può essere che io abbia capito male circa i “candidati marginali”: in questo caso me ne scuso e tutto quel che dico appresso, ovviamente, non avrebbe senso. Ma se effettivamente il suggerimento fosse di decidere il proprio voto in base al contributo che può dare alla elezione di un “candidato marginale”, a prescindere dalla lista o coalizione in cui è condidato, mi sembra che si tratti di un suggerimento alquanto bizzarro. Il “candidato marginale”, se eletto, normalmente porterà avanti programmi, politiche, ecc., della lista in cui è candidato; programmi, politiche, ecc. sui quali potrei non essere d’accordo. O si vuole addirittura sostenere che tutti i “candidati marginali”, in quanto tali, sono meritevoli di essere eletti?
    Qualche spiegazione – ripeto, sempre che io non abbia totalmente fraiteso – sarebbe utile.

  9. Michela Musacchio

    Spiace constatare che, nel Molise, non abbiate riportato anche il mio nominativo quale candidata al Senato della Repubblica per la lista civica “Costruire Democrazia”.
    Ma ne traggo l’auspicio di non essere considerata “marginale”.
    Michela Musacchio

  10. SMETANA

    Oltre a condividere le perplessità di Carlo Turco, mi spiegate perchè non compare la Regione Trentino Alto Adige di cui mi onoro fare parte?

  11. gianluigi

    e’ sicuro che negli altri partiti questo passaggio da un gruppo ad un altro non ci sara’ ?
    Perche’ si riferisce solo al movimento?
    Perche’ solo le proposte del movimento sono pura demagogia come lascia intendere dal suo articolo ? ed invece il rimborso dell’imu?
    Anche il Cv del Cavaliere e’ eccellente questo non gli ha impedito di rovinare l’Italia? Ci vuole solo una parola nel cv non i titoli onesta…

  12. Ermione D'Annunzio

    Vivere in un Paese e pagarne le tasse non significa automaticamente diritto di voto: vale così anche per le persone italiane che risiedono,anche da anni,all’estero,anche in altri Paesi d’Europa. Per il periodo in cui si vive in un luogo e si entra nel meccanismo economico di quel luogo si pagano le tasse.Vale per chi frequenta l’università in un’altra regione da quella di residenza,vale per chi lavora anche in un altro comune da quello di residenza,vale per chi studia o lavora in un altro stato.
    E’ giusto che i contributi versati dalla lavoratrice o dal lavoratore una volta che lascia uno stato o una regione siano accreditati su altri canali di welfare o privati d’altro tipo.
    Sono favorevole al voto degli italiani all’estero,anche Erasmus,non all’aggiunta di altri votanti in Italia. Mi chiedo perché non si considera che molte persone in Italia ,per condizioni materiali o “morali” ancora non possono accedere all’istruzione e avere tenori di vita decenti e perché c’è tanta pressione nell’attirare altre persone che rivestano ruoli equivalenti o superiori a quelli della cittadinanza già presente e che possano pretendere potere sociale ,politico ed economico mettendo al mondo figli,stile “rivoluzione proletaria”.
    Infine ,non colgo il senso di svalutare il diploma di scuola superiore,dal liceo all’istituto professionale,a livello di “licenza”.In Italia il diploma ha ancora un valore ,e non è equivalente alla licenza di scuola media inferiore.Almeno che chi…

  13. AM

    Chi paga le tasse dovrebbe aver diritto di votare. Questo dovrebbe a maggior ragione valere anche per le elezioni amministrative. Se un risparmiatore possiede azioni di Generali e di Mediobanca può partecipare alla nomina dei loro CdA. Mi chiedo perché un pensionato milanese, che risiede per 6 mesi a Rapallo dove possiede un appartamento, per il quale paga IMU ad aliquota maggiorata per la seconda casa e TARSU, non può votare alle elezioni comunali.

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