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Quante sfide per la Commissione von der Leyen

La Commissione von der Leyen dovrà governare i profondi mutamenti che interessano la società europea. Oltre a politica monetaria e migrazioni, la sua azione dovrà affrontare temi come cambiamento climatico, digitalizzazione e sostenibilità alimentare.

La nuova Commissione entra in carica

Con l’approvazione del Parlamento europeo di mercoledì 27 novembre, entra in carica il primo dicembre la nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. Inizialmente la data prevista era per il 1° novembre, ma la bocciatura di tre candidati commissari da parte del Parlamento europeo, con la necessità di aprire un intenso negoziato, l’ha fatta slittare.

In Italia, il dibattito politico sull’Unione europea è ormai limitato quasi esclusivamente a questioni di politica monetaria e alla gestione dei flussi migratori. Sono senza dubbio tematiche importanti, che meritano di essere analizzate e discusse. Tuttavia, le sfide che la nuova Commissione dovrà affrontare non si fermano qui: nei prossimi mesi e anni la leadership europea dovrà dare risposte concrete a grandi problematiche come il cambiamento climatico, la digitalizzazione, la sostenibilità alimentare e la salute pubblica. E le iniziative che metterà in campo avranno un impatto tangibile su cittadini, consumatori e aziende nel prossimo futuro.

Il “Green New Deal”

Una componente portante del progetto politico della nuova Commissione è rappresentata dal “Green New Deal”, ovvero un piano comunitario a favore della sostenibilità ambientale. Verrà coordinato dal vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, che supervisionerà il lavoro di ben cinque direzioni generali, tra cui quelle sull’energia e i trasporti, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, oltre che ridurre del 50 per cento le emissioni di CO2 rispetto agli obiettivi precedentemente fissati per il 2030.

Il pilastro del “Green New Deal” sarà la prima legge europea sul clima, che la Commissione intende presentare nei primi cento giorni di mandato. La legge si aggiungerà alla revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità e al lavoro su una carbon border tax, ossia un’imposta all’importazione sui paesi che non rispettano gli standard comunitari in materia di emissioni.

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Sostenibilità alimentare e salute pubblica

Secondo la Fao sono oltre 820 milioni le persone che soffrono la fame, ma allo stesso tempo 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno, con ripercussioni negative su clima, risorse idriche e biodiversità: il nuovo esecutivo europeo ha quindi intenzione di impegnarsi per accelerare la transizione verso produzione e consumo alimentari sostenibili.

In particolare, la nuova Commissione intende presentare la strategia ‘‘Farm to Fork” che, a detta del presidente von der Leyen, interesserà tutti i livelli della catena di produzione, contribuendo alla transizione verso un’economia circolare. La Commissione vuole anche ridurre la dipendenza dai pesticidi e sostenere lo sviluppo di prodotti alternativi e non chimici. D’altra parte, la Commissione si impegnerà per migliorare le informazioni a disposizione dei consumatori europei sui valori nutrizionali e la sostenibilità dei prodotti alimentari.

L’organizzazione dei sistemi sanitari è una competenza degli stati membri, tuttavia la nuova Commissione vuole sostenere e coordinare la loro azione su alcuni temi di salute pubblica, come la lotta alla resistenza antimicrobica e l’aumento dello scetticismo sui vaccini. Tra le sue priorità, troviamo lo sviluppo di un piano europeo per coadiuvare gli stati membri nella prevenzione, diagnosi e trattamento del cancro.

Dalla nuova Commissione ci si può aspettare poi un sostegno sempre maggiore per quanto riguarda la digitalizzazione dei sistemi sanitari, anche attraverso la creazione di uno spazio europeo per i dati sanitari, una delle iniziative chiave affidate al nuovo Commissario per la salute Stella Kyriakides.

L’economia digitale

La digitalizzazione dell’economia è un’altra grande sfida del nuovo mandato, e all’altro vicepresidente esecutivo della Commissione – la danese Margrethe Vestager – è affidato l’importante compito di mantenere e sviluppare ulteriormente la leadership europea nel settore digitale.

Uno degli impegni principali in questo campo sarà la riforma del sistema di tassazione dei giganti del digitale, secondo il modello in corso di negoziazione dell’Oecd, per cui il regime tributario da applicare sarebbe quello del territorio in cui si trovano gli utenti e non le imprese. Altro tema importante sarà la riforma del regime legale riguardante i contenuti pubblicati sulle piattaforme digitali, in particolare la possibile modifica della nozione di “approdo sicuro” inserita nella direttiva sull’e-commerce, per cui gli intermediari on-line non sono sostanzialmente responsabili per il contenuto pubblicato dagli utenti.

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La nuova Commissione europea intende promuovere anche nuove iniziative per regolamentare il settore dell’intelligenza artificiale, con particolare attenzione sulle implicazioni etiche derivanti dall’uso degli algoritmi. Facendo leva sul lavoro del gruppo di esperti sull’intelligenza artificiale, l’esecutivo europeo vuole sviluppare un pacchetto di misure legislative sugli aspetti di responsabilità civile e di salvaguardia dei diritti fondamentali, con il fine di assicurare nello stesso tempo adeguata protezione dei consumatori e sviluppo tecnologico.

Il filo conduttore dell’azione politica della Commissione sarà quindi la necessità di governare i profondi mutamenti che interessano la società europea, cercando allo stesso tempo di dettare l’agenda su questi temi a livello globale. Le sfide poste dal cambiamento climatico, dalla digitalizzazione, dalla sostenibilità alimentare e da varie priorità di salute pubblica richiedono un approccio integrato all’attività legislativa e all’attività di coordinamento dell’azione degli stati membri, dalle politiche fiscali a quelle sulla catena alimentare, passando per la difesa dei diritti fondamentali e la tutela dei consumatori.

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  1. Savino

    La tenuta dell’Europa viene prima di ogni cosa e va rafforzata con iniziative legislative ed istituzionali, in modo da farlo capire a tutti, anche a quelli duri di comprendonio. Senza l’Europa quelli che si pavoneggiano come sovranisti e localisti vivrebbero allo stato brado, fuori da ogni civilizzazione occidentale. Chi esce dall’Europa abbandona l’albergo stellato (tutto sommato neanche così caro) e va a dormire sulle panchine. Libero, ma mendicante.

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