Lascia molto a desiderare l’auto-valutazione del Governo su scuola e università. Un lungo elenco che pare più un programma (o una lista di desideri) che una serie di obiettivi centrati. E in tema di finanziamento agli atenei, assoluta continuità con il precedente Governo.
La scheda presentata dal Governo è in realtà una serie di desiderata. Più una piattaforma elettorale che non un’auto-valutazione seria.
SCUOLA
Sulla scuola non si dice quasi nulla: che si è fatto partire il concorso dei docenti, ma non si dice che non rimpiazza neppure i pensionamenti intervenuti nel frattempo. Il piano nazionale per l’edilizia scolastica non è partito. Il contratto degli insegnanti è rimasto bloccato. Il regolamento del Sistema nazionale di valutazione è bloccato nel suo iter parlamentare. I dirigenti vincitori ma sospesi dal Tar per via delle buste presunte trasparenti sono ancora senza destinazione.
UNIVERSITA’
Sull’università si sono avviate le abilitazioni (comunque obbligo di legge della riforma Gelmini) e non solleviamo qui il tema di come Anvur ha gestito la vicenda, forse a causa delle pressioni ministeriali a seguire gli annunci mediatici. Nella sostanza: massima continuità del duetto Profumo-Grilli con il precedente Gelmini-Tremonti in tema di finanziamento dell’università.
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