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DUE ANNI DI GOVERNO: IMMIGRAZIONE

Nonostante la crisi e la mancata reiterazione del decreto flussi nel 2009, la presenza straniera è ulteriormente aumentata così come gli occupati stranieri (IV trimestre del 2009), in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’occupazione. Si calcola che gli stranieri regolari si aggirino attorno ai 4,5 milioni all’inizio del 2010. L’immigrazione è oramai un fenomeno di massa e la normativa necessita una profonda revisione per quanto riguarda sia i meccanismi di accesso legale al paese di cittadini stranieri, sia la durata dei permessi di soggiorno e le lentissime procedure di rinnovo, sia la concessione della cittadinanza e dei diritti di voto. Il governo ha invece messo in atto provvedimenti di pesante – quanto inutile, quando non dannosa – impronta securitaria. Col “pacchetto sicurezza” è stato introdotto nel nostro ordinamento il reato d’immigrazione clandestina e si sono aggravate le pene per molti reati, quando compiuti da immigrati irregolari; si è resa difficile la vita a milioni di immigrati con la tassa su concessioni e rinnovi dei permessi di soggiorno, con le ulteriori difficoltà frapposte al conseguimento del titolo di lungo-soggiornante, con la trovata del permesso a punti di cui nemmeno i proponenti sanno bene cosa fare. Si sono allungati i tempi di permanenza nei Cie, mentre si rende impossibile il rimpatrio volontario dell’irregolare, che deve essere necessariamente espulso essendo l’irregolarità un reato. Così facendo non si combatte l’irregolarità, che è dovuta all’estensione dell’economia sommersa e del lavoro al nero, alla normativa impervia per l’accesso legale, alla corta durata dei permessi, la cui scadenza converte rapidamente in irregolare chi perde un lavoro.
Nell’autunno del 2009 si è proceduto a una sanatoria di quasi 300mila colf e badanti, persone arrivate in Italia con visti turistici ma spesso da anni impiegate presso le famiglie. Una sanatoria “zoppa”, che non ha voluto regolarizzare altre centinaia di migliaia di irregolari impiegati in lavori non meno utili e necessari.
Va infine segnalata la questione dei respingimenti e riaccompagnamenti di migranti intercettati in mare. Il trattato di amicizia con la Libia – ratificato nel febbraio 2009 – ha di fatto fortemente ridotto gli sbarchi di irregolari sulle coste italiane. Ma la sorte degli irregolari intercettati nelle acque libiche o in quelle internazionali da pattuglie italo-libiche, e respinti in Libia, paese poco incline alla salvaguardia dei diritti umani, è un problema irrisolto che ha suscitato inquietanti critiche sul piano internazionale.
Riforma della normativa per l’accesso legale al paese; controllo delle cause – e non solo dei sintomi – dell’irregolarità; consistenti investimenti nell’integrazione dei migranti; nuova normativa sull’acquisizione della cittadinanza; rigoroso rispetto delle convenzioni internazionali per il diritto d’asilo: questi sono i punti fondamentali per una politica migratoria lungimirante non sequestrata dall’ossessione securitaria.

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SE LA CRISI DI ATENE ENTRA IN BANCA

  1. padanus

    Non condivido tutto quello scritto dall’autore. Tra l’altro il pagare il permesso di soggiorno non mi sembra strano, visto che per ottenere il passaporto italiano anche noi si paga. Reciprocità! Le condizioni degli immigrati in Libia: il problema c’è ma la soluzione non è avanti c’è posto qui da noi, ci si muova nelle sedi internazionali adeguate.

  2. marco

    Condivido solo parzialmente il testo. Sarebbe necessaria una politica più seria sia di accoglienza selettiva, sia di regolarizzazione selettiva. Il laissez-faire abbinato alle situazioni malavitose del sud porta a Rosarno.

  3. Bianca Randi

    I numeri sono impietosi. La presenza di immigrati raddoppia ogni 6 anni, nel trevigiano sono triplicati in meno di 10 anni. Abbiamo superato la media europea. Se si mettono i dati su un grafico l’andamento è quello di una crescita esponenziale. Sono numeri insostenibili. Si è già creata un economia parallela a quella italiana. Le imprese in mano ad immigrati danno lavoro a 2 milioni di persone e il loro numero sta crescendo ad un ritmo impressionante. Nel lungo, ma anche nel medio periodo è una situazione insostenibile, si arriverà presto ad un punto di rottura, che sta già manifestandosi con il successo elettorale della Lega. Quello dell’immigrazione è diventato il problema più importante di questi anni. La crisi economica passa in secondo piano. Non so chi le farà e non so quando verranno fatte, ma posso prevedere che si arriverà a promulgare delle leggi che stabiliranno un tetto massimo delle percentuale di immigrati che si potranno accogliere entro un determinato territorio. Il reato di immigrazione clandestina verrà rafforzato e si adotteranno provvedimenti realmente efficaci: vale a dire controlli sistematici, rigidità nel concedere i visti turistici, leggi severe.

  4. paola urso

    La cosa più evidente dai pochi commenti è che l’immigrazione rappresenta un fenomeno che fa paura e genera inquietudine, come tutte le cose che non si conoscono e sono lasciate all’improvvisazione. Senza farla troppo lunga l’immigrazione è fenomeno del nostro tempo, di cui tutto l’occidente è responsabile e, come tutte le cose va gestito, con regole, con procedure chiare e snelle cercando di trasformare tutti questi poveracci pieni di buona volontà e di bisogno in cittadini inseriti nella nostra realtà lavorativa, che pagano le tasse, comprano, spendono e fanno famiglia e danno anche il loro contributo alla nostra società, al contrario noi facciamo il possibile per trasformarli in disperati senza speranza, in delinquenti senza scrupoli od in braccia a basso costo per il lavoro nero. Di tutto questo i principali danneggiati sono gli stessi lavoratori regolari, lombardi e/o meridionali e/o leghisti, che siano.

  5. Bianca Randi

    Questo perché è oramai già eccessiva. Non esiste alcuna realistica possibilità di integrazione se la popolazione straniera supera una certa percentuale. Non esistono europei che accetteranno il rischio di ritrovarsi minoranza nelle proprie città. Esistono realtà italiane dove la percentuali di immigrati raggiunge già il 30% delle popolazione originaria. Si è passati da cifre irrisorie al 30% in meno di 10 anni. Ogni abitante di queste zone fa una proiezione di quello che succederà tra altri 10 o 20 anni e vota per la lega. Non potete parlare a queste persone di integrazione. Ormai l’integrazione non la vogliono più. Rivogliono indietro il proprio futuro. Non potete giudicare queste situazioni se non le vivete personalmente.

  6. LB

    Se pensate di poter trattenere l’immigrazione con la forza, la violenza o il razzismo, vi sbagliate. Le persone che scelgono di lasciare il proprio paese per venire in Italia ed essere trattate a pesci in faccia, non hanno molte altre scelte. L’unico effetto che questi pensieri e queste azioni avranno sarà una ancora più accentuata separazione tra gli italiani e gli stranieri. La separazione riduce la comunicazione e la tolleranza e nessuno ne beneficia. L’immigrazione è un fenomeno dei nostri tempi, ed è inarrestabile. Bisogna cercare di comprenderne le ragioni e limitarne gli effetti negativi. Non si può tornare indietro; il futuro a cui si fa riferimento non è mai esistito se non nella testa di persone viziate e bigotte.

  7. Gio

    Gli immigrati sono aumentati per motivi di "inerzia" statistica, i provvedimenti non agiscono istantaneamente e i licenziati con la crisi strutturale che perdono il PDS ancora non possono essere statisticamente descritti. E poi basta con "migranti"…..mica vagano imperituri. Le badanti alla fine saranno molte meno delle sue 300mila.

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