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CONFLITTO DI INTERESSI

PROVVEDIMENTI

Il Governo ha elaborato un progetto di legge sul conflitto di interessi a modificadella normativa approvata nella legislatura precedente. Il testo del disegno di legge appare sicuramente più incisivo rispetto alla precedente legge. Nella regolazione del conflitto di interessi sono possibili due strade: il controllo ex-post degli atti del governo e i vincoli di incompatibilità ex-ante tra cariche di governo e posizione economica. La legge precedente aveva seguito sostanzialmente il primo approccio definendo un quadro di controlli inefficace e coinvolgendo nell’attività di verifica una autorità, l’Autorità Antitrust, per sua natura estranea alle problematiche trattate.
Il disegno di legge presentato segue invece il secondo approccio. Si applica ai componenti di governo, ai commissari straordinari e anche agli amministratori locali. In linea generale prevede un regime di incompatibilità con le cariche di governo (ma non di ineleggibilità al Parlamento), il dovere di astensione e separazione degli interessi attraverso la vendita o l’istituzione di un trust (gruppo di imprese soggette ad unità di direzione). E’ prevista inoltre l’istituzione di un’apposita Autorità a cui i soggetti sottoposti a controllo dovranno inviare dettagliate informazioni sul proprio patrimonio e la propria posizione nelle attività economiche. I soggetti sottoposti a questa disciplina e con un patrimonio superiore ai 15 milioni di euro dovrà affidare il proprio patrimonio in gestione a un blind trust senza la possibilità di conoscere come questo venga investito.
Il disegno di legge appare incisivo e all’altezza della gravità del problema come si manifesta in Italia.

QUANDO SI VEDRANNO GLI EFFETTI

Purtroppo il Disegno di legge, inicisivo e all’altezza della gravità del problema così come si manifesta in Italia, ha seguito un destino comune al disegno di riforma degli assetti televisivi, rimanendo ostaggio della debolezza della maggioranza e della delicatezza delle materie per i rapporti tra di due schieramenti politici.

LE OCCASIONI MANCATE

Resta quindi anch’esso un’occasione mancata e conferma come il conflitto di interessi rimanga un punto assai delicato della politica italiana.

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QUATTRO SCELTE CORAGGIOSE PER UNA SVOLTA

  1. andrea filtri

    Errare e’ umano… Perseverare e’ diabolico.L’autore dell’analisi evita di sancire la vera sentenza: è la seconda legislatura a maggioranza di sx che urla allo scandalo del conflitto di interessi di Berlusconi e che evita pero’ di approvare la legge che regoli tutti I conflitti di interessi italiani e non solo quello di Berlusconi.E’ un grande fallimento che gli elettori non possono ignorare.Viene da pensare che non sia poi cosi’ casuale…

  2. Fabrizio

    Purtroppo abbiamo perso un’altra occasione per fare un po’ di chiarezza nel panorama polititico-economico di questa povera Italia sempre più ostaggio di un parlamento immobile, non a causa del scarsità di numeri della maggioranza di turno, ma in virtù di una vera e propria volontà. Mi spiego meglio: il problema è puramento politico e probabilmente riguarda interessi che il comune cittadino non comprende. Perchè mai il partito di maggioranza relativa al governo dovrebbe chiedere al partito di maggioranza relativa dell’opposizione un accordo su temi quali il conflitto di interessi, la legge elettorale, la riforma del sistema televisivo prima, ed editoriale poi, sapendo benissimo che tale partito incarna lo stereotipo del conflitto di interessi? Perchè, quando si aveva l’opportunità di delegittimare tale partito agli occhi della propria coalizione che era per lo più divisa, si è deciso di dare a tale partito un peso che non aveva dichiarandolo interlocutore preferenziale, per esempio, nella riforma della legge elettorale? Forse è il caso che qualcuno risponda agli elettori dei mancato raggiungimento degli obiettivi prefissatisi per migliorare il Paese.

  3. Luigi Zoppoli

    Rimane IL macigno che investe pubblici funzionari e personaggi del mondo economico;per quanto si riferisce al conflitto in capo all’on. berlusconi evidenti sono le implicazioni negative in termini di squilibrio delle posizioni nella competizione elettorale e politica. Aggiungo che la soluzione del problema oltre che attraverso la normativa passa necesariamente per l’irrobustimento di principi e comportamenti etici senza i quali la sola normativa rischia di essere monca ed inadeguata al risultato. Luigi Zoppoli

  4. Thomas C.

    Il conflitto di interessi è uno dei problemi fondamentali d’Italia e come si è già detto non riguarda solo Berlusconi. È un grosso limite alla democrazia e questo va detto sempre. È quello che all’estero chiamano anomalia. Qualunque leader di qualunque partito che si dichiari per uno stato veramente democratico dovrebbe cercare di muovere o meglio smuovere l’opinione pubblica con tutti i mezzi (cosa molto ardua per i limiti dati dal non rispetto del conflitto di interessi) sempre ed instancabilmente. Non mi sembra che sia stato il comportamento del governo Prodi. Si vede che avevano altre priorità. Per me sono rimaste poche le priorità vere di questo paese che viene descritto molto bene dal libro "La Casta". Siamo in una seria urgenza democratica, che paghiamo con tutto quello che possiamo pagare: col presente e col nostro futuro, che stiamo già ipotecando.

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