Silvio Berlusconi, Le Interviste di Maria Latella (Sky tg 24), 20 gennaio:
“Il Contratto con gli Italiani del 2001 è stato rispettato intelgralmente ”.

FALSO MA…
Alleghiamo il testo del Contratto firmato presentato e firmato da Silvio Berlusconi l’8 maggio 2001 nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta di Bruno Vespa.

In sintesi:
La dichiarazione relativa al mantenimento delle promesse siglate nel Contratto con gli italiani, è più vera che falsa per il primo, terzo e quarto punto del programma, più falsa che vera in merito al “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” e non verificabile per l’ultimo punto.

1. Abbattimento pressione fiscale

1.1 L’esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui;

VERO MA…

Con la riforma fiscale di Berlusconi sono stati esentati i redditi fino a 7.500 euro (14,5 milioni di lire) per i lavoratori dipendenti (circa 16 milioni e mezzo nel 2005), fino a 7.000 euro (13,5 milioni di lire) per i pensionati (circa 16 milioni e mezzo nel 2005), fino a 4.500 euro (8,7 milioni di lire) per i lavoratori autonomi (circa 6 milioni nel 2005) e fino a 3.000 euro (5,8 milioni di lire) per i percettori di proventi da terreni e fabbricati.

APPROFONDIMENTO
La definizione più immediata di no-tax area è la seguente: chi guadagna fino a una certa soglia non paga un euro di tasse, mentre chi guadagna di più paga le relative aliquote soltanto sulla somma eccedente. In realtà la legge finanziaria del 2003 stabilisce un meccanismo meno diretto. Sono stabilite quattro “no-tax areas”:

• La prima è di base e si rivolge a chi ha come redditi prevalenti non le attività da lavoro ma per esempio i proventi da terreni e fabbricati (sono 4 milioni di contribuenti). L’importo è 3.000 euro.
• La seconda vale per i lavoratori autonomi: 4.500 euro.
• La terza si applica ai pensionati: 7.000 euro.
• L’ultima, la sola citata negli articoli, vale per i lavoratori dipendenti ed è di 7.500 euro.

Gli importi della no-tax area non sono fissi, ma diminuiscono al crescere del reddito in base alla seguente formula:

(26.000 + notax – reddito) / 26.000

Se il predetto rapporto è maggiore o uguale a uno, la deduzione compete per intero; se il risultato è zero o minore di zero, la deduzione non compete. Negli altri casi, ai fini del predetto rapporto, si computano le prime quattro cifre decimali.

Un esempio rende l’idea. Supponiamo che un lavoratore dipendente abbia un reddito lordo di 12.000 euro. Secondo un’applicazione semplicistica della no-tax area, non si dovrebbe pagare nulla sui primi 7.500 euro e si versa il 23% sui restanti 4.500 per un totale di 1.035 euro di tasse. In realtà applicando la formula

(26.000 + 7.500 – 12.000) / 26.000 * 7.500

la no-tax area è di 6.202 euro, quindi occorre pagare le imposte sui restanti 5.798 euro, sui quali si applica l’imposta al 23%, risultante in una tassa totale di 1.333 euro.Riassumendo: i soli italiani che non pagano imposte sono quelli che hanno un reddito generico di 3.000 euro, oppure un reddito da lavoro autonomo di 4.500 euro (375 per dodici mesi), o infine quelli che hanno solo reddito da pensione per 7.000 euro, vale a dire 538 al mese, con tredicesima. Tutti i lavoratori dipendenti pagano imposte e per nessuno di loro si applica integralmente la no-tax area di 7.500 euro (un lavoratore dipendente guadagnava almeno 12.210 euro lordi all’anno, prendendo il contratto metalmeccanici al livello più basso).

Fonti:

Legge finanziaria 2003 (Legge n. 289 del 27 dicembre 2002)
http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070111_00/testointegrale.pdf

1.2 e 1.3
riduzione al 23% per i redditi fino a 200 milioni di lire annui + riduzione al 33% per i redditi sopra i 200 milioni di lire annui;

FALSO

Durante il mandato del Governo Berlusconi post-2001, le due aliquote non sono state introdotte. Gli scaglioni sono stati rimodulati come segue:Screen Shot 2013-01-28 at 13.44.36

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1.4 Con l’abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.

VERO MA…

La tassa di successione e quella sulle donazioni sono state effettivamente abolite con la legge 383 del 2001, completando il processo di riduzione delle stesse avviato dal precedente governo Prodi (legge 342 del 2000).

APPROFONDIMENTO
Il provvedimento ha completato il processo avviato dal precedente governo Prodi, che con la legge 342 del 2000 aveva abolito la tassa di successione per tutti i patrimoni fino a 350 milioni di lire per ciascun erede. L’estensione attuata dal governo Berlusconi ha quindi avuto ripercussione per gli eredi di patrimoni superiori a 180 mila euro, calcolate sul valore catastale dell’immobile (di gran lunga inferiore a quello commerciale). Ovvero la platea di coloro che hanno beneficiato di questa abolizione non è ampia.

Fonti:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/01383l.htm
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00342l.htm
http://www.osservatoriosullalegalita.org/06/acom/04apr1/0202arsuccessione.htm

 

2. “Attuazione del “Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini” che prevede tra l’altro l’introduzione dell’istituto del “poliziotto o carabiniere o vigile di quartiere” nelle città, con un risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni”.

FALSO MA…

L’impegno può essere diviso in due parti.
La prima parte riguarda il “Piano per la difesa dei cittadini […]”, che ha introdotto l’istituto del “poliziotto di quartiere”.

FALSO
Il progetto, introdotto nel 2002, è stato passato al vaglio della corte dei Conti, che nel 2009 stilò un’indagine approfondita circa il suo stato di attuazione. Dalla relazione si evince un sostanziale fallimento del piano, che non è mai entrato in pieno regime.
In particolare, citando dal rapporto:
“Il progetto è stato finanziato con risorse idonee a reclutare tra il 2005 ed il 2008 circa 2.700 arruolamenti, ossia la metà del fabbisogno. La persistente insufficienza numerica del personale ha rappresentato un problema di difficile soluzione. Le presenze, pari a circa 1.000 unità durante la sperimentazione, sono aumentate di quasi 2.400 addetti sino al 2006, e di 500 operatori sino al 31 dicembre 2008. Con sole 3.900 presenze a fine 2008 e con una densità media della popolazione (nei circa 800 quartieri attivati) superiore ai 70.000 abitanti il progetto non è a regime sei anni dopo l’avvio”.

La seconda parte riguarda la diminuzione nel numero dei reati.

VERO MA…

Nel 2001, l’Istat segnalava 2.879.171 delitti denunciati. Nel 2005 il numero era sceso a 2 milioni e 750 mila circa.
L’evoluzione nel numero dei delitti è riepilogata nel seguente grafico che non mostra un trend univoco. Il numero di delitti aumenta dal 2000, ultimo anno del governo Prodi, al 2001. Dal 2001 al 2004, dopo una leggera flessione, osserviamo un sostanziale aumento, mentre arriva una drastica diminuzione tra il 2004 e il 2005.Screen Shot 2013-01-28 at 13.46.43

Fonti: Corte dei Conti, Istat

3. “Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di posti di lavoro”.

FALSO MA…

Frase in due parti
Prima parte, sul tasso di disoccupazione.

FALSO MA…

Durante gli anni dei governi Berlusconi II e III, ossia dal 2001 al 2006, il tasso di disoccupazione è effettivamente sceso dal 9,4% al 6,4%. Il tasso di disoccupazione è dunque diminuito del 32% circa, non del 50% come promesso agli Italiani nel contratto.
La riduzione della disoccupazione è stata meno marcata di quella registrata negli anni immediatamente precedenti.Screen Shot 2013-01-28 at 13.47.59

Seconda parte sui posti di lavoro creati

VERO MA…

In base a dati Istat tra il 2° trimestre 2001 ed il 2° trimestre 2006, il numero di occupati è aumentato di 1,066 milioni di unità. L’affermazione di Berlusconi è però solo in parte vera. Non soltanto perché nei 5 anni del governo l’occupazione è aumentata di un milione di unità e non di 1,5, ma, come si può notare dal grafico, il tasso di crescita ha registrato una decelerazione subito dopo il 2001.

Screen Shot 2013-01-28 at 14.02.27

Fonti: Eurostat
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/employment_unemployment_lfs/data/database

4. “Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese”.

VERO MA…

Nella finanziaria 2002 è stata effettivamente introdotta una modifica alla pensione minima, che è stata alzata a 516,46 Euro al mese (equivalenti ad un milione di vecchie Lire) per soggetti di età superiore ai 70 anni.
Nonostante ciò, nel 2006 si può stimare, con l’ausilio dell’indagine dello stesso anno della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie, che vi fossero ancora 4,4 milioni di persone con pensione inferiore ai 550 euro.

Fonti:
Legge Finanziaria 2002, Articolo 31
Banca d’Italia, I Bilanci delle famiglie italiane nel 2006, supplementi al bollettino statistico.

5. Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal “Piano decennale per le Grandi Opere” considerate di emergenza e comprendente strade, autostrade, metropolitane, ferrovie, reti idriche, e opere idro-geologiche per la difesa dalle alluvioni.

NON VERIFICABILE

Un’analisi sulla effettiva realizzazione del seguente punto incontra due principali difficoltà. Primo, non sono prontamente disponibili dati relativi all’effettivo stato di avanzamento, in data 2006, delle opere contenute nel Piano Decennale del governo Berlusconi. Secondo, anche qualora si potesse verificare la percentuale di opere “in cantiere” nel periodo di scadenza naturale del governo, è difficile valutare l’opportunità del provvedimento preso. Infatti, l’apertura di un cantiere, accompagnata da un mancato completamento e abbandono dell’opera per cause diverse, come mancanza di fondi, si traduce esclusivamente in uno spreco di risorse finanziarie.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

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