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Ma quanto conta la qualità delle scuole per le famiglie?

La scelta della scuola superiore è un momento fondamentale nella carriera scolastica degli studenti. Eppure, le famiglie italiane faticano a utilizzare gli strumenti di informazione che hanno a disposizione per valutare la qualità dei diversi istituti.

Classifiche di qualità

Ritorno a scuola tra poche settimane. Per gli studenti che hanno passato l’esame di terza media, si entra alle superiori, nella scuola scelta – di norma – all’inizio dell’anno solare. La scelta della scuola superiore condiziona in modo decisivo il futuro degli studenti, per esempio riducendo la probabilità di abbandono scolastico. Ovviamente, influenza anche le decisioni sull’università e quindi la possibilità di raggiungere la laurea, con forti implicazioni sui successivi percorsi occupazionali.

Dal dicembre 2014 le famiglie hanno a disposizione il portale Eduscopio.it, elaborato dalla Fondazione Giovanni Agnelli, che fornisce informazioni sull’efficacia delle scuole secondarie superiori.

L’attività delle scuole è giudicata sulla base degli esiti universitari successivi. In particolare, la classifica di qualità (ranking) dei vari istituti tiene conto sia della velocità con cui vengono sostenuti gli esami universitari che del profitto nello studio (voto medio) di tutti gli studenti iscritti al primo anno di università provenienti dalla stessa scuola superiore e appartenenti allo stesso indirizzo di studi. Il confronto avviene considerando scuole appartenenti allo stesso indirizzo e area geografica. In questo modo, si garantisce che la comparazione sia a parità di condizioni di contesto socio-economico.

La pratica di pubblicare informazioni sulla performance delle scuole è molto comune in alcuni paesi (Regno Unito, Stati Uniti, Cile, Nuova Zelanda). In Italia Eduscopio.it rappresenta invece una vera novità, anche se rimane da valutare l’effettivo impatto sulle scelte scolastiche delle famiglie.

A questo proposito, un lavoro pubblicato di recente sul sito della Fondazione Agnelli cerca di verificare se, dopo la pubblicazione delle graduatorie di qualità sul portale Eduscopio.it per gli anni scolastici 2014/15 e 2015/16, si siano modificate le domande di iscrizione al primo anno di corso di 3.972 indirizzi di scuola secondaria di secondo grado attivati in 2.944 istituti.

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Cosa è cambiato nella scelta delle famiglie?

I risultati mostrano che le famiglie italiane hanno beneficiato delle informazioni fornite da Eduscopio.it: se la posizione di una scuola nella graduatoria migliora, crescono le iscrizioni presso di essa. Ad esempio, una scuola che si situa cinque posizioni più in alto nel ranking rispetto a una analoga operante nel medesimo territorio riceve, a parità di altri fattori, circa il 5 per cento in più di domande d’iscrizione.

Tuttavia, l’effetto è inferiore a quanto ci si sarebbe aspettati e a quanto accade in altri paesi. A giocare un ruolo rilevante nella scelta scolastica potrebbero essere altri fattori, come la distanza da scuola, i tempi di percorrenza o le preferenze espresse dai compagni di classe.

Dall’analisi emerge anche che spesso Eduscopio.it viene utilizzato non tanto come strumento per selezionare le scuole migliori, quanto per evitare quelle posizionate nella parte bassa del ranking. Ciò a testimonianza del fatto che le famiglie non cercano necessariamente le scuole con risultati elevati, ma sono attente a evitare la mediocrità.

Non sorprende, poi, che gli effetti del ranking siano rilevanti solo per le scuole statali ma non per quelle paritarie. È probabile che i genitori che scelgono le scuole private seguano logiche diverse nelle scelte scolastiche, non basate sulla qualità. L’effetto dell’informazione sembra inoltre cambiare con la dimensione del centro abitato e la posizione geografica.

È lecito domandarsi perché le famiglie non hanno sfruttato di più questo tipo di informazioni. Le ragioni potrebbero essere molteplici. Come dimostrato in altri studi, la distanza tra abitazione e scuola è la più importante determinante delle scelte scolastiche e la volontà degli individui di spostarsi per frequentare scuole migliori è bassa. Al contempo, potrebbe essere cambiata la composizione delle famiglie che scelgono le scuole nelle prime o nelle ultime posizioni del ranking, senza modificare il numero di domande complessive per scuola. Infine, le famiglie che hanno utilizzato Eduscopio.it sono probabilmente più attente alle scelte scolastiche dei figli e sono pertanto in grado di recuperare le informazioni rilevanti sulla qualità degli istituti tramite canali alternativi. In questo caso, Eduscopio.it avrebbe modificato solo parzialmente le preferenze delle famiglie.

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Per testare e discriminare tra le tre ipotesi, sarebbero necessari dati aggiuntivi. È però vero che sarebbe importante promuovere la diffusione di Eduscopio.it presso tutte le famiglie, anche quelle che hanno minor dimestichezza con i mezzi informatici. A quel punto, sarebbe ragionevole aspettarsi un effetto maggiore.

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  1. Giacomo

    Molto interessante l’analisi dei cambiamenti indotti. Si non si accenna però a un problema fondamentale di Eduscopio: il fatto che non riesce a distinguere (o non gli è permesso farlo, non saprei) tra la qualità della scuola e la composizione sociale degli studenti che la frequentano. In molti casi i voti universitari sono dovuti al contesto familiare degli studenti e non alla scuola superiore frequentata, probabilmente i più bravi all’università sono gli stessi che erano i più bravi alle elementari.

    • Bice

      L’ultima frase del commento sopra si riferisce a due fattori diversi che potrebbero influenzare il successo all’universita’: uno e’ la composizione sociale, l’altro sono i risultati gia’ in ingresso alla scuola superiore (dalle elementari in poi). Entrambi sono importanti ma il secondo non dovrebbe dare scandalo (a meno di non supporre, come e’ probabile ma non dovrebbe essere, che anche i risultati scolastici dipendano dal retroterra sociale). La verita’ e’ che a 14 anni “les jeux sont faits, rien ne va plus”: le carenze cumulate sono irrecuperabili o quasi. Le famiglie dovrebbero prestare attenzione piu’ che altro alla qualita’ delle scuole elementari e medie, se non spostandosi (bacino d’utenza permettendo) almeno esigendo rigore (anziche’ difendere sempre i figli). Ai miei tempi (20 anni fa) la qualita’ di una scuola si vedeva dalla percentuale di bocciati al primo e terzo anno: non solo al classico, anche per i periti elettrotecnici! Esistono dati sulla relazione tra ‘scrematura’ e risultati successivi degli ex allievi?

  2. Ferruccio Molgora

    Buongiorno, posso semplicemente riportare la mia esperienza nel consultare EDUSCOPIO.IT
    Sei anni or sono, al momento di scegliere la scuola superiore per mio figlio abbiamo optato per una scuola, non eccelsa ma nemmeno da fondo della classifica, perchè le due migliori scuole si trovavano in località in cui ci volevano circa un’ora/un’ora e mezza di auto per raggiungere la prima e circa altrettanto con l’utilizzo di 3 mezzi pubblici per raggiungere la seconda. Quest’anno mio figlio ha sostenuto gli esami di maturità. Ora ha scelto di proseguire gli studi iscrivendosi all’università.
    E’ importante conoscere quali sono le scuole maggiori, ma se diventa un’avventura tutti i giorni per raggiungerla……lascio a voi le conclusioni.

  3. Savino

    Il pensiero unico della massa è prevalente e pericoloso, su questo così come su altri argomenti.

  4. Max

    Le spiegazioni potrebbero essere molteplici. L’indice Eduscopio misura la qualita’ delle scuole secondarie superiori sulla base della performance universitaria degli studenti provenienti da quelle stesse scuole. In scuole che differiscono di 5-6 posizioni in Eduscopio il gap nella performance universitaria attribuibile alle scuole potrebbe essere abbastanza piccolo. Tradurre poi questi gap di performance universitaria in futuri gap in termini di salario o occupabilita’ dei laureati (nel caso ci siano) – se le famiglie sono interessate non tanto a voti e crediti ma a salari ed occupazione – puo’ essere molto difficile. Di fronte a dei costi certi e da sostenere tutti i giorni ed a benefici futuri difficili da valutare le famiglie potrebbero cmq privilegiare le scuole piu’ vicine. Eduscopio segnala cmq la necessita’ di migliorare o di indagare potenziali criticita’ nelle scuole che si collocano nella parte bassa della classifica, che mi aspetto siano anche quelle piu’ penalizzate in termini di iscrizioni. (Sempre che non vi siano gia’ iscritti solo gli studenti che non possono permettersi alternative migliori – vedi periferie degradate). E’ vero (come commentato da alcuni) che anche la qualita’ delle scuole primarie e secondarie inferiori e’ importante, ma per quelle il fattore di prossimita’ geografica e’ ancora piu’ determinante nella scelta.

  5. marco

    Credo che sia importante per i genitori avere degli strumenti validi per operare una scelta importante come quella della scuola secondaria: Eudoscopio lo è?
    I criteri su cui si basa il giudizio del portale mi pare che siano troppo semplificativi per offrire ai genitori uno strumento valido:
    – non ci dicono nulla sul tasso di abbandono delle scuole
    – nulla sulle percentuali di bocciatura o su quelle dei rimandati
    – non viene fatta un analisi comparata sulla preparazione degli studenti al momento dell’ingresso e a quello dell’uscita
    Nel momento della scelta non voglio solo sapere che se uscirà da quella scuola ha buone probabilità di successo all’università, ma voglio sapere come sarà il percorso scolastico di mio figlio: quali probabilità ha di aumentare la sua capacità critica, la sua formazione culturale e personale.
    Credo che questo sia un tema che debba essere approfondito con uno sguardo più amplio e complessivo.

    • Max

      “quali probabilità ha di aumentare la sua capacità critica, la sua formazione culturale e personale.” Parole sacrosante, ma mi sembra con scarsa/nulla possibilita’ di misurazione a livello di intero sistema. Mi piacerebbe incontrare genitori che si lamentessaro con i docenti del fatto che i propri figli non stiano sviluppando abbastanza spirito critico. Pero’ credo sia piu’ facile che vadano a lamentarsi per il fatto che il figlio ha preso 4 in matematica o che la scuola da cui provengono non gli ha fornito alcuna preparazione al mercato del lavoro o agli studi universitari.

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