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La calda estate greca *

Dopo un Eurogruppo senza grandi progressi, il ministero delle Finanze greco ha pubblicato i dati preliminari di bilancio per il periodo gennaio-aprile 2015. Ci sono segnali positivi, anche dalle entrate, ma la posizione di cassa resta precaria, in vista dei pagamenti previsti nei prossimi mesi.
Le buone notizie dalla Grecia…
Il ministero delle Finanze greco ha pubblicato i dati preliminari di bilancio nel periodo gennaio-aprile 2015. Confermano la tendenza osservata già il mese scorso e rivelano un miglioramento importante nel saldo di bilancio primario, dovuto principalmente a tagli nelle spese e a un più limitato aumento delle entrate.
Il saldo di bilancio per il periodo gennaio-aprile 2015 ha riportato un deficit di 508 milioni di euro, contro quello previsto (nel documento di bilancio per il 2015) di 2,9 miliardi. Il dato è anche molto al di sotto di quanto registrato nello stesso periodo dello scorso anno: il deficit era infatti di 1,15 miliardi per il periodo gennaio-aprile 2014.
Il saldo primario per i primi quattro mesi del 2015 – che era previsto in deficit per 287 milioni – ha invece registrato un surplus di 2,16 miliardi. In altre parole, è 2,45 miliardi superiore al target.
Sulla carta, si tratta di un miglioramento molto significativo e di una continuazione del trend positivo registrato da inizio anno. Un’analisi più approfondita, però, rivela che la situazione è meno rosea di quanto sembri nell’immediato.
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Fonte: ministero dell’Economia e delle Finanze greco
Le entrate sono state pari a 15,8 miliardi di euro per il periodo gennaio-aprile 2015, superando il target di 372 milioni. Nel mese di aprile, in particolare, le entrate ordinarie sono state superiori al target per 494 milioni, segnale positivo che potrebbe indicare che la situazione su questo fronte sta lentamente tornando alla normalità. Le entrate totali per il periodo gennaio-aprile sono ancora inferiori a quanto previsto nel documento di bilancio 2015, ma il gap si sta riducendo: da 584 milioni di marzo a 92 milioni in aprile.
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Fonte: ministero dell’Economia e delle Finanze greco
Come il mese scorso, il miglioramento del saldo primario è dovuto principalmente al controllo delle spese che, nel mese di aprile, si sono attestate a 3,8 miliardi di euro, ovvero di 521 milioni al di sotto delle previsioni. Per il periodo gennaio-aprile 2015, le spese totali hanno raggiunto i 16,3 miliardi, 2 miliardi inferiori al target.
…E i problemi prossimi venturi
Questi dati confermano la tendenza al miglioramento. L’avanzo primario sta crescendo, soprattutto per i tagli di spesa. L’aumento delle entrate – benché limitato – è molto importante, come segnale di una seppure lenta normalizzazione. Ma in generale, la situazione rimane precaria, alla luce delle scadenze che la Grecia si prepara ad affrontare durante l’estate.
Il 12 maggio, Atene ha rimborsato i 745 milioni di euro dovuti al Fondo monetario internazionale nell’ambito del programma di aggiustamento macroeconomico. Ma ha potuto farlo solo ricorrendo ai diritti speciali di prelievo (Special Drawing Rights – Sdr) che lo stesso Fondo assegna a ciascun paese membro in proporzione alle quote versate. A marzo, le riserve di Sdr accumulate dalla Grecia si attestavano intorno ai 700 milioni, 650 dei quali sarebbero stati usati in questi giorni per ripagare il debito con l’Fmi.
In altre parole, è come se la Grecia avesse preso a prestito dal Fondo, per ripagare il Fondo. Per quanto sia una soluzione ingegnosa nell’immediato, ci sono delle conseguenze.
Quando le riserve di Sdr di uno Stato membro scendono al di sotto dell’ammontare assegnato – come nel caso della Grecia dopo il pagamento di questa settimana – si deve pagare un interesse sul saldo negativo. Il calendario per il rimborso degli Sdr utilizzati è meno chiaro, ma Kathimerini riportava che le riserve andranno ricostituite “in un tempo breve”.
La mossa di Atene, quindi, rischia di mettere ancora più sotto pressione le casse dello stato nei prossimi mesi. Giugno sarà un mese particolarmente pesante in termini di scadenze, perché la Grecia dovrà ripagare circa 1,5 miliardi al Fondo monetario internazionale.
Oltre ai pagamenti, il governo greco ha bisogno ogni mese di circa 2,5 miliardi per pagare stipendi, pensioni, assistenza sociale e medica per i dipendenti pubblici, e secondo un recente articolo del Wall Street Journal già a maggio potrebbero mancare 500 milioni per coprire queste spese.
Il piano del governo greco di utilizzare le riserve accumulate negli anni dai governi locali sembra destinato a fallire, visto che finora soltanto due dei 325 sindaci interpellati avrebbero accettato di trasferire le riserve locali nelle casse dello stato centrale.
Nel frattempo, si intensifica la fuga di depositi, e la Banca centrale europea starebbe considerando l’ipotesi di aumentare l’haircut sul collaterale che le banche greche usano per ottenere liquidità, portandolo dal 23 per cento a una percentuale compresa tra il 44 e l’80 per cento, cosa che (secondo fonti locali riportate da Kathimerini) renderebbe di fatto proibitivo per le banche greche l’accesso alla liquidità della Bce.
Tutto considerato, quindi, non resta che aspettarsi un’estate bollente sul fronte greco.
* Una versione inglese di questo articolo è disponibile su www.bruegel.org

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  1. Tra i primi a giovare di una eventuale ripresa della Grecia ci saremmo proprio noi…

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