L’astensione continua a crescere in Italia. La questione si può risolvere imponendo l’obbligo di voto? L’esperienza degli stati che lo prevedono suggerisce che non è la strada da seguire. Meglio pensare a favorire chi vorrebbe votare e non riesce a farlo.
L’approvazione del Piano tedesco crea un precedente che rende difficile mantenere le regole europee così come sono oggi. Può aprire la strada a revisioni che consentirebbero di potenziare il coordinamento delle politiche fiscali nazionali.
Il nuovo impianto di bilancio europeo sposta il baricentro verso difesa e sicurezza energetica. A farne le spese sono politiche regionali e agricoltura. Con il rischio di indebolire il progetto comunitario e alimentare l’euroscetticismo dei territori.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un obiettivo che appare ancora lontano se, come rivela un’indagine Istat, una donna su tre ha subito un’esperienza di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. A preoccupare è in particolare la visione stereotipata dei ruoli sociali di donne e uomini che si riscontra tra i giovanissimi. Al tema è dedicata la nostra rubrica “La parola ai grafici”. A quattro anni di distanza dal decreto legislativo che le ha introdotte nel nostro paese, qual è la situazione delle comunità energetiche rinnovabili? I numeri sono modesti e aver puntato molto sugli incentivi statali non sembra aver dato i risultati sperati. L’irruzione dell’intelligenza artificiale ha conseguenze nel mercato del lavoro. Una ricerca sugli Stati Uniti mostra che l’IA ha rallentato la crescita dell’occupazione, soprattutto per i lavoratori senza laurea e i settori tradizionali, mentre ha favorito chi possiede competenze tecniche.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Ci occupiamo in quest’occasione dei numeri della violenza sulle donne in Italia, anche in confronto ad altri paesi europei: dal dato sugli omicidi di donne, in gran parte commessi da partner o ex partner, ai fondi destinati a combattere il fenomeno, alle chiamate al 1522 e alle regioni da cui più spesso provengono.
Nuova puntata di “Lavoce in mezz’ora”, il format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora, discutiamo con esperti del settore di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico. Lo facciamo in modo più diretto e discorsivo, ma con il rigore d’analisi di sempre. Questa volta, assieme a Andrea Giuricin – economista dei trasporti dell’Università di Milano-Bicocca – parliamo del mercato dei taxi e degli Ncc.
È online il nuovo contributo de “Lavoce in tre passi”, l’iniziativa de lavoce.info che ha preso avvio il mese scorso. Si tratta di tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza e scritti dallo stesso autore o gruppo di autori – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Perché alcuni temi complessi meritano il giusto spazio di approfondimento, attraverso un’analisi che si sviluppa, appunto, un passo alla volta. La nuova rubrica ha cadenza mensile. Nel secondo appuntamento con “Lavoce in tre passi” Michele Polo ci guida nel complesso mondo dei mercati digitali e nelle problematiche della loro regolamentazione.
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È in edicola e sul web il numero di eco dedicato al lavoro povero. È un tema cruciale per il nostro paese, ma la legge di bilancio per il 2026 lo ignora del tutto. Il numero di novembre di eco propone alcune misure che permetterebbero di ridare valore al lavoro. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese mostra quanta parte della ricchezza che in media un lavoratore produce si ritrova nel suo salario e quanta invece va alle imprese, nel nostro paese e in Europa.
Una donna su tre ha subito una violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. L’indagine Istat sul tema conferma una situazione difficile, pur qualche progresso. A preoccupare è la visione stereotipata dei ruoli sociali espressa dai più giovani.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una violazione dei diritti umani ancora oggi diffusa e in larga parte sommersa, tra silenzi, stigmatizzazione e scarsa denuncia.
In questa serie di grafici riportiamo alcuni dei principali numeri della violenza sulle donne in Italia, anche in confronto ad altri paesi europei: dal dato sugli omicidi di donne, in gran parte commessi da partner o ex partner, ai fondi destinati a combattere il fenomeno, alle chiamate al 1522 e alle regioni da cui più spesso provengono.
Le comunità energetiche rinnovabili non sembrano aver ancora trovato un ruolo definito. Il modello italiano si incentra sugli incentivi pubblici, ma non sembra capace di creare un mercato locale dell’elettricità. Anche per questo i numeri restano bassi.
Negli Usa l’adozione dell’IA ha rallentato la crescita dell’occupazione. Ha colpito soprattutto i lavoratori senza laurea e i settori tradizionali e ha favorito quelli con competenze tecniche, accentuando la polarizzazione del mercato del lavoro.
Il fiscal drag che pesa sui lavoratori in questa stagione è diverso dal fenomeno degli anni Settanta-Ottanta, quando c’era la scala mobile. Oggi, in periodi di inflazione, i redditi reali scendono, non rimangono costanti. Di conseguenza, dovrebbe calare anche il gettito per le casse dello stato. Un obiettivo che le riforme fiscali degli ultimi anni non hanno raggiunto. Bravi nella raccolta dei rifiuti organici e della carta e cartone, gli italiani fanno molta più fatica a smaltire correttamente le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Il danno non è solo per l’ambiente, ma anche per il sistema economico perché così non si riescono a recuperare materiali preziosi. Fondi per l’acquisto di dispositivi digitali, per l’aggiornamento degli insegnanti, per la riduzione dei divari territoriali e, soprattutto, per il recupero degli studenti più fragili: sono ingenti le risorse che il Pnrr ha riservato al sistema scolastico. Eppure, i risultati dei test Invalsi, che misurano le competenze di ragazze e ragazzi, non segnalano miglioramenti. Bisognerebbe avviare una riflessione approfondita su cosa non ha funzionato. Il programma europeo Digital Decade 2030 e il Pnrr hanno accelerato la digitalizzazione della pubblica amministrazione. C’è però il rischio che l’innovazione tecnologico si trasformi in un fattore di esclusione e disuguaglianza: come mostra una ricerca, una fascia di cittadini più anziani ha difficoltà a usare i servizi dell’e-government.
Nuova puntata di “Lavoce in mezz’ora”, il format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora, discutiamo con esperti del settore di temi di attualità e di particolare rilevanza per il dibattito pubblico. Lo facciamo in modo più diretto e discorsivo, ma con il rigore d’analisi di sempre. Questa volta, assieme a Andrea Giuricin – economista dei trasporti dell’Università di Milano-Bicocca – parliamo del mercato dei taxi e degli Ncc.
È online il nuovo contributo de “Lavoce in tre passi”, l’iniziativa de lavoce.info che ha preso avvio il mese scorso. Si tratta di tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza e scritti dallo stesso autore o gruppo di autori – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Perché alcuni temi complessi meritano il giusto spazio di approfondimento, attraverso un’analisi che si sviluppa, appunto, un passo alla volta. La nuova rubrica ha cadenza mensile. Nel secondo appuntamento con “Lavoce in tre passi” Michele Polo ci guida nel complesso mondo dei mercati digitali e nelle problematiche della loro regolamentazione.
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È in edicola e sul web il numero di eco dedicato al lavoro povero. È un tema cruciale per il nostro paese, ma la legge di bilancio per il 2026 lo ignora del tutto. Il numero di novembre di eco propone alcune misure che permetterebbero di ridare valore al lavoro. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese mostra quanta parte della ricchezza che in media un lavoratore produce si ritrova nel suo salario e quanta invece va alle imprese, nel nostro paese e in Europa.