Il gioco falco-colomba mostra che per spezzare una guerra commerciale si deve rendere costoso l’atteggiamento aggressivo. Solo quando le conseguenze negative del conflitto appaiono chiare a tutti, si apre la possibilità concreta di accordi collaborativi.
Il clima creatosi nelle università americane offre all’Europa l’opportunità di recuperare terreno nella ricerca scientifica. Bisogna però creare le condizioni per accogliere i tanti ricercatori che hanno manifestato l’intenzione di lasciare gli Usa.
Spesso rivali, YouTube e Netflix oggi collaborano attraverso partnership nel marketing e accordi nella distribuzione di contenuti. Ad aver cambiato le carte in tavola è l’approdo della pubblicità, che offre grandi opportunità a entrambe le piattaforme.
Il turismo crea numerose opportunità di lavoro, che spesso non richiedono un alto livello di istruzione. Tutto ciò influenza le scelte dei giovani in fatto di educazione. Può facilitare l’accesso agli studi, ma può incentivare l’abbandono dell’università.
La volontà di innescare un’escalation è ciò che differenzia il round di dazi spettacolarmente annunciati da Donald Trump nel “Liberation Day” da quelli introdotti nel 2018. L’obiettivo è rendere vuoti tutti gli accordi multilaterali per negoziarne di nuovi, esclusivamente bilaterali. Anche a costo di produrre danni enormi. I dazi del presidente Usa non sono gli unici numeri a cui dovremmo prestare attenzione. I dati demografici pubblicati dall’Istat suonano come un ennesimo campanello d’allarme: in Italia la transizione demografica è diventata crisi. È ancora possibile evitare il declino demografico, ma per farlo occorre seguire due strategie parallele: migliorare le condizioni di vita e di lavoro di donne e giovani, inclusi quelli di seconda generazione; attrarre lavoratori immigrati. Al tema è dedicata anche la nostra rubrica “La parola ai grafici”. A ostacolare la piena realizzazione delle donne sul mercato del lavoro contribuisce il fatto che il lavoro domestico e di cura ricade ancora quasi interamente sulle loro spalle. Un fenomeno dovuto al persistere di stereotipi e pregiudizi, come dimostra una ricerca, anche se tra i più giovani si intravede un cambiamento. Ridurre la frammentazione di mercati e regole per un’Europa più competitiva: nasce da qui la proposta di introdurre la nozione di “società innovativa europea”. Per avere successo dovrebbe però caratterizzarsi come un vero e proprio “28° regime” di diritto societario, totalmente europeo e disancorato da quelli degli stati nazionali. L’inflazione ha fatto crescere l’Irpef pagata da dipendenti e pensionati, a beneficio delle entrate dello stato. Nello stesso tempo, però, ha anche diminuito il valore reale dei trasferimenti statali ai comuni, che probabilmente dovranno ridurre i servizi offerti ai cittadini.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. In questa uscita è dedicata ai dati demografici del nostro paese: dalla continua riduzione della popolazione alla distribuzione di italiani e stranieri per regione, dalla crescita della speranza di vita al calo del tasso di fecondità.
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È in edicola e sul web il numero di marzo di eco dedicato alle discriminazioni e in particolare a quelle di genere: non sono solo profondamente ingiuste, ma ci privano di risorse umane importanti, minano la coesione sociale e peggiorano il benessere di tutti. Eppure, i programmi Dei – diversità, equità, inclusione – sono finiti sotto la scure dell’amministrazione Trump. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di marzo si concentra sul doppio carico di lavoro delle donne: quello retribuito nel mercato del lavoro e quello non retribuito, svolto tra le mura domestiche.
Trump si disinteressa totalmente delle conseguenze immediate dei dazi imposti praticamente a tutti i paesi del mondo. Il fine ultimo di una strategia che prevede di negoziare accordi bilaterali con i partner commerciali è riportare a casa la manifattura.
L’Istat ha pubblicato gli indicatori demografici relativi al 2024, che esplorano diversi aspetti della popolazione italiana: il continuo calo dei residenti, la riduzione del tasso di fecondità, l’aumento dell’età media al parto e l’evoluzione della speranza di vita, che mostra segnali di ripresa dopo gli anni più critici della pandemia.
Approfondiamo i dati relativi a questi fenomeni in una serie di grafici.
La “società europea” è una proposta promettente per agevolare il finanziamento di start-up innovative. Dovrebbe però essere realmente un “ventottesimo regime”, svincolato dalle norme degli stati nazionali, e con ampi margini di autonomia contrattuale.
Dipendenti e pensionati pagano più Irpef a causa dell’Inflazione, mentre scendono i trasferimenti reali agli enti locali. Si prefigura così un ridimensionamento dei servizi comunali. Un effetto a catena che rischia di farsi sentire nella vita quotidiana.