Tutti i partiti si concentrano sulle politiche per la famiglia, sia per una questione ideologica sia in risposta alla crisi demografica. La differenza negli approcci tra destra e sinistra è evidente, ma c’è un fattore comune: la vaghezza delle proposte.
Il Movimento 5 stelle cerca di proporre ai giovani un futuro più stabile, con misure per occupazione e welfare. Azione-Italia viva riconosce la categoria come una delle più svantaggiate. Individuano problemi reali, ma spesso non offrono soluzioni concrete.
Tutti i principali partiti citano le politiche culturali nel loro programma. Ma le proposte sono slegate dai veri bisogni del settore e molte volte si sovrappongono agli obbiettivi del Pnrr. Spesso contengono più retorica che soluzioni strutturali.
Il nucleare è tornato nell’agenda politica, ma ancora la divide. Nei programmi elettorali si ritrova un ampio ventaglio di opinioni, con diversificazioni anche all’interno delle stesse coalizioni. Un segnale positivo è l’attenzione di tutti alla ricerca.
Contro il caro energia la soluzione sembra essere il “disaccoppiamento” tra prezzo del gas naturale e quello dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Le tre proposte avanzate hanno pregi e difetti. Ma nessuna è a costo zero.
Pluricandidature e posizione in lista possono garantire l’elezione di un candidato. A beneficiarne sono spesso i capi dei partiti e poche altre persone decise dai vertici. Si rompe così il legame tra le realtà locali e chi dovrebbe rappresentarle.
Attraverso il sistema di pluricandidature e posizionamento all’interno delle liste, la legge elettorale tende a spezzare il legame tra i territori e chi dovrebbe rappresentarli in Parlamento. In Europa il dibattito su gas ed energia ruota attorno ai prezzi e agli stoccaggi. Si parla poco, invece, di risparmio energetico. Negli ultimi mesi, la Germania ha fatto passi avanti in questa direzione, al contrario dell’Italia. Il “disaccoppiamento” tra il prezzo del gas naturale e quello dell’energia elettrica da fonti rinnovabili è la strada che si intende percorrere, anche in Europa, per far fronte al caro energia. Quali effetti potrebbe avere sugli investimenti e sui programmi europei di decarbonizzazione? Dopo i giorni del lutto e della commozione popolare per la morte di Elisabetta II, nel Regno Unito inizia una nuova e inedita fase, che potrebbe vedere la fine della monarchia. Concluso il periodo della crescita spettacolare, il mondo dello streaming torna a prendere in considerazione modelli di business in precedenza rifiutati. Netflix, per esempio, apre alla pubblicità. Se le Indicazioni geografiche sono un volano di sviluppo per i territori, l’intelligenza artificiale permette di individuare quelli che otterranno il riconoscimento e di conseguenza di indirizzare gli investimenti.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
In questa campagna elettorale lavoce è impegnata in un lavoro straordinario di analisi e fact-checking delle proposte elettorali. Lavoce non ospita pubblicità e i nostri contenuti aperti a tutti. Per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore possibile, abbiamo quindi bisogno del supporto dei lettori: sostienici con una donazione, anche piccola!
Oltre a cercare fonti di approvigionamento energetico alternative, per combattere la crisi energetica è importante puntare sul risparmio. Su questo, la Germania sta facendo molto meglio dell’Italia.
Elisabetta II ha interpretato alla perfezione il ruolo di regina nei limiti di una monarchia costituzionale. Dopo il momento del lutto, molto esibito, la Gran Bretagna dovrà affrontare una transizione che potrebbe portare alla fine della monarchia.
Superata da Disney per numero di abbonati, Netflix apre alla pubblicità. La decisione è conseguenza di una svolta nel mercato: la competizione non è più solo sulla disponibilità di spesa, ma sulla capacità di catturare l’attenzione del consumatore.