La retorica dell’estensione infinita dei diritti contrasta con una insufficiente produzione di risorse per renderli esigibili. L’analisi dei discorsi di insediamento dei presidenti del consiglio mostra come anche la politica trascuri l’etica dei doveri.
L’ultimo rapporto della Bce sulle abitudini dei consumatori sottolinea la transizione verso una società nella quale l’utilizzo del contante è destinato a diminuire. I pagamenti elettronici, nelle forme più variegate, aumentano sempre più.
Se si vuole lasciare agli individui la libertà delle scelte finanziarie, per esempio in tema di pensioni, è fondamentale aumentare l’istruzione finanziaria. Altrimenti c’è il rischio che crescano le disuguaglianze. Cosa insegna l’esperienza cilena.
È difficile valutare se l’accordo sul tetto al prezzo del gas sarà efficace. Lo schema si applica solo a una parte delle transazioni sui mercati spot, escludendo i contratti bilaterali. Basta dunque uno spostamento degli scambi per vanificare gli sforzi.
Mentre annuncia un prossimo riordino complessivo del sistema previdenziale, il governo interviene nella legge di bilancio per il 2023 su indicizzazione e perequazione delle pensioni. Le nuove misure rischiano però di contraddire l’impostazione contributiva.
Gli “occupabili” riceveranno il reddito di cittadinanza solo per sette mesi. Assieme alla nozione di povero abile, torna così una visione categoriale del sostegno al reddito che contrasta con qualsiasi forma di universalismo, peraltro mai davvero accettato.
La proposta di calibrare le multe in base al reddito è una buona idea, ma è non semplice da realizzare. Potrebbe essere l’inizio di una revisione complessiva delle regole della strada, pensate per un sistema profondamente diverso da quello attuale.
Alla fine, l’Unione europea è riuscita a trovare un accordo per un price cap sul gas. È importante sotto il profilo politico, perché gli interessi degli stati membri erano e restano divergenti. Ma è difficile dire se sarà applicabile e se sarà credibile. Gli interventi sul sistema pensionistico indicati nella legge di bilancio sono provvisori, in attesa di una riforma complessiva. Ma le scelte su trattamento minimo e su perequazione appaiono comunque contraddittorie e in contrasto con l’impostazione contributiva. Le nuove regole per il reddito di cittadinanza previste nella manovra reintroducono una visione categoriale del sostegno al reddito, mai del tutto superata in Italia. La nozione del “povero abile”, basata solo sulle caratteristiche individuali, finisce per distinguere tra “buoni” e “cattivi”. Mes sì o Mes no? Unica fra i paesi dell’Unione europea, l’Italia sembra orientata a non ratificare la riforma del Fondo salva-stati. Riproponiamo un articolo che analizza i contenuti del Meccanismo europeo di stabilità. Dalla relazione finale della commissione bicamerale d’inchiesta emerge la necessità di una revisione generale dell’ordinamento del credito e della finanza, che non si limiti ad affrontare solo le criticità congiunturali, come i crediti deteriorati. Il nostro paese stanzia ancora troppo poche risorse per la prevenzione dei rischi dei disastri naturali e per le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. L’analisi dei programmi di spesa dei fondi Fesr rivela la disattenzione di molte regioni verso la tutela dell’ambiente e del territorio. Incontra il favore dei cittadini l’idea di far pagare multe e sanzioni in base alla ricchezza di chi commette l’infrazione. Non è semplice da realizzare, potrebbe essere però l’inizio di una revisione complessiva delle regole della strada, pensate per un sistema molto diverso da quello attuale.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Ringraziamo tutti colo che sono intervenuti – in presenza e on line – al convegno annuale de lavoce del 19 dicembre, dedicato all’impatto dell’aumento del costo dell’energia su economia, imprese e famiglie. Chi non avesse potuto partecipare all’evento trova qui le slides proposte dai relatori.
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La maggioranza di governo sta isolando l’Italia in Europa, bloccando la riforma del Mes che è stata invece approvata da tutti gli altri paesi. Non c’è alcun motivo valido per bloccare la riforma, ma solo un pregiudizio ideologico e il populismo anti-Europa. Riproponiamo un articolo di tre anni fa in cui spieghiamo in cosa consiste la riforma del Mes.
Gli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici e alla prevenzione dei rischi naturali si possono finanziare con i fondi Fesr. Nel complesso i programmi regionali per il 2021-2027 prevedono un aumento degli investimenti, ma con i limiti di sempre.