Certificato dall’indagine Pisa, in tutto il mondo si registra un calo dei rendimenti degli studenti. Quanto vi ha contribuito la chiusura delle scuole durante la pandemia? In Italia le più penalizzate dalla Dad sono le aree che già prima erano svantaggiate.
In questa pagina segnaliamo gli interventi e gli articoli dei nostri redattori e collaboratori ripresi dai principali media.
A due anni dalla sua prematura scomparsa la redazione ricorda il suo amico e redattore storico, in un momento in cui le sue analisi ci mancano particolarmente.
Nel Pnrr sono rientrati progetti relativi a interventi già in attuazione e finanziati prima della redazione del Piano. Ora sono in buona parte tra quelli definanziati dalle modifiche accettate dalla Ue. Il confronto con operazioni simili sui fondi europei.
Tra il 2016 e il 2022, la spesa per abitante destinata dai comuni al sociale è aumentata. Ma rispetto alla spesa finale non è cambiata la quota di risorse dedicata al settore dai bilanci comunali. La situazione nel Mezzogiorno è particolarmente critica.
I contributi di Solow sono stati fondamentali: hanno segnato la macroeconomia della crescita per settant’anni e gettato le basi per i successivi sviluppi. Premio Nobel nel 1987, ha saputo coniugare il rigore scientifico con l’impegno nelle istituzioni.
Quando tutti si preparavano a un ulteriore rinvio, su spinta dell’asse franco-tedesco è arrivato l’accordo sul nuovo Patto di stabilità e crescita. Rispetto alla proposta originaria della Commissione, prevede regole più complicate e non del tutto coerenti fra loro. Ma i paesi ad alto debito, come l’Italia, ottengono un periodo di tregua di tre anni, lasciando a governi futuri il peso degli aggiustamenti più gravosi. Il Parlamento ha votato contro la ratifica del Mes, unico paese dell’area euro. Le ragioni addotte appaiono pretestuose e la decisione sembra più dovuta a una ritorsione per i contenuti del nuovo Patto di stabilità. Ma oltre a isolarci in Europa, rinunciamo così a un’assicurazione preziosa per il nostro sistema bancario. Prevista dalla legge di bilancio, la modifica alle modalità di maturazione della quota retributiva della pensione dei medici e di altre tre categorie di lavoratori avrebbe eliminato un privilegio e permesso risparmi di spesa. Si è scontrata però con la storica difficoltà di incidere sui “diritti acquisiti”, convincendo il governo a una parziale marcia indietro. D’altra parte, il nostro sistema pensionistico continua a soffrire della mancanza di un meccanismo di perequazione coordinato coi coefficienti di trasformazione. Le risorse per una perequazione corretta possono arrivare solo da una più alta età media al pensionamento. Sul futuro di tutto il nostro welfare incombe l’inverno demografico. Una simulazione per i prossimi sessant’anni mostra come la diversa intensità territoriale del calo e dell’invecchiamento della popolazione cambierà la distribuzione regionale delle risorse per la sanità pubblica. Nel corso della pandemia è aumentato il risparmio delle famiglie italiane. Queste risorse hanno alimentato una ripresa dei consumi che potrebbe però esaurirsi presto, visto che a spendere sono soprattutto le famiglie ad alto reddito, che hanno una minore propensione al consumo.
Il Convegno annuale de lavoce.info del 14 dicembre è stato dedicato a “L’economia alla prova delle crisi geopolitiche”. Chi non avesse potuto partecipare all’evento, trova qui la registrazione dell’intero Convegno e qui le slides proposte dai relatori.
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“Ci mettiamo lavoce” è il nuovo podcast de lavoce.info. L’obiettivo dell’iniziativa è tracciare un bilancio del primo anno del governo Meloni alla luce delle promesse fatte in campagna elettorale. Nelle nove puntate del podcast, che si può ascoltare su tutte le principali app per i podcast e sul nostro sito, ci siamo occupati di attuazione del Pnrr, istruzione, lotta alla povertà, presidenzialismo e riforme istituzionali, flat tax, lavoro povero, occupazione femminile, riforma del Patto di stabilità e crescita, immigrazione. Tutti gli episodi sono disponibili qui.
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Rispetto alla proposta originaria della Commissione, l’accordo sul nuovo Patto di stabilità non semplifica le regole e prevede vincoli più rigidi e uniformi, con il rischio di generare una spinta deflattiva per l’intera area. Le conseguenze per l’Italia.
Con il no del Parlamento alla ratifica delle modifiche al Mes, l’Italia resta isolata in Europa e il nostro sistema bancario privo di un’assicurazione. La via d’uscita potrebbe essere una proposta sul vero punto critico del Meccanismo: la sua governance.
La riforma delle pensioni dei medici e di altre tre categorie produrrebbe risparmi non indifferenti per la finanza pubblica. Ma toccare i diritti acquisiti provoca reazioni. Così il governo ha scelto di continuare ad agire sui requisiti di uscita.