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Tag: Poste Italiane

Intrecci pericolosi per le Poste che vanno in borsa

Per Poste italiane l’attività di recapito è la meno importante e redditizia, superata di gran lunga dalle assicurazioni di Poste Vita e dal Bancoposta. E tuttavia è il segmento su cui ricade la maggior parte delle perdite. Un intreccio che sarebbe stato meglio sciogliere prima della quotazione.

Il Punto

Dai lavori in corso per definire la legge di stabilità emergono già chiare le linee generali: rimandato al futuro il pieno riequilibrio dei conti, con meno tasse e meno tagli di spesa, dunque più deficit. Tutte le caratteristiche di una manovra pre-elettorale.
“Il cambiamento siamo noi” recita senza autoironia la pubblicità di Poste Italiane che va in borsa. Sembra invece la solita minestra di una privatizzazione accompagnata da provvedimenti che perpetuano le nicchie di monopolio. Alla faccia della concorrenza e dei cittadini che – alla fine – pagano.
Per l’economia il Nobel 2015 va ad Angus Deaton. Un economista e statistico completo che ha spiegato una cosa ovvia per tutti ma non per la macroeconomia e cioè che non esiste “un” consumatore rappresentativo di tutti gli altri. Nei suoi lavori ha anche mostrato perché i consumi – specie quelli delle famiglie meno abbienti – non ripartono se le persone hanno paura del futuro. E ha enfatizzato come tra mancanza della salute e mancanza di reddito ci possa essere una relazione di concausa, soprattutto nei paesi più poveri.
Si discute alla Camera una riforma delle norme sulla cittadinanza che ne faciliti l’acquisizione per chi nasce in Italia da genitori stranieri o per chi arriva ancora minorenne. Una buona proposta con qualche ombra. Soprattutto sulla nozione di “residenza legale” e sulle barriere frapposte ai disabili.
Una riduzione delle cause civili del 20 per cento era la previsione del Guardasigilli Orlando in virtù della spinta alla mediazione extragiudiziale e allo scoraggiamento delle tattiche dilatorie nel processo. In effetti i risultati – anche se più lenti del previsto – stanno arrivando. Vale quindi la pena di rafforzare le nuove regole.

Poste va in borsa. “E io pago…”

Mentre si cerca di far crescere il resto del paese liberandolo da lacci e laccioli inutili, la privatizzazione di Poste italiane è segnata da alcuni provvedimenti di segno opposto. Grazie al Tesoro, al Parlamento e all’Agcom. Una privatizzazione pagata dagli utenti e dai concorrenti di Poste.

Il Punto

L’Europa ha aggiornato le stime del nostro disavanzo strutturale imponendoci un aggiustamento ancora più gravoso. Però nessuno sembra tenerne conto.
Come sarà il Parlamento europeo che uscirà dal voto a fine maggio? Dovremo aspettare dicembre per avere tutte le istituzioni della UE rinnovate e funzionanti.

Fuori dal coro sul caso Poste italiane *

Due sono le critiche principali che hanno accolto la decisione di Poste italiane e del ministero dell’Economia e Finanze di vendere il 40 per cento dell’azienda.

Poste Italiane e Alitalia: una mission ben diversa

Tre decenni dentro PosteItaliane non mi aiutano a capire il senso dell’investimento di quei 75 milioni in Alitalia, anzi, sbaglierò mi fanno concludere che è una scelta sbagliata, o, per lo meno non la migliore, perché?

Poste: chi spedisce il “pacco” Alitalia agli italiani

Prima di investire i soldi dei propri azionisti solitamente i manager si accertano che esista un piano strategico. Il premier Letta, il ministro Lupi e l’amministratore delegato hanno deciso che Alitalia è un buon investimento per Poste Italiane.Ma davvero hanno le competenze per prendere questa decisione?

Alitalia, un “pacco” postale

In nome dell’italianità la nostra compagnia di bandiera è stata lentamente affossata. L’ultimo della lunga catena di errori porta il nome di Poste Italiane. Una soluzione assurda perché priva di ogni logica industriale e che rischia di compromettere la situazione dell’acquirente.

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