Nel primo test elettorale dopo le politiche 2018, la Lega trascina alla vittoria il centrodestra, il M5s perde consensi e il centrosinistra ottiene un risultato discreto. Quali saranno gli effetti del voto in Abruzzo sul governo e dentro i partiti?
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Resta alta l’attenzione sul movimento dei gilet gialli in Francia. Luigi Di Maio e, più in generale, il Movimento 5 stelle si sentono molto vicini ai manifestanti. Effettivamente, ci sono diverse similitudini nei programmi, ma anche differenze non da poco.
Se è populista un movimento politico che abusa della regola della maggioranza, contesta le élite fino a quando non arriva al potere e tende a negare il pluralismo, allora l’attuale situazione italiana è stata preparata dai 25 anni precedenti.
C’è una scorciatoia per far partire l’attivazione lavorativa e arrivare al reddito di cittadinanza promesso dal Movimento Cinque stelle. Basta usare due strumenti già disponibili, combinando il reddito di inclusione con l’assegno di ricollocazione.
Il reddito di cittadinanza è una misura simbolo della proposta politica del Movimento 5 stelle. Per questo è stato inserito nel contratto di governo con la Lega. La sorpresa è che ora è riservato solo ai cittadini italiani. E anche i costi cambiano.
L’analisi testuale del contratto di governo tra M5s e Lega suggerisce che il futuro esecutivo punterà a intercettare la crescente domanda di assistenzialismo. Il Movimento 5 stelle sembra così essere riuscito a imprimere la direzione principale al testo.
Nella scorsa legislatura quali partiti hanno votato più spesso nello stesso modo? Saperlo potrebbe dare indicazioni su possibili alleanze nel Parlamento eletto il 4 marzo? Il tempo passa e si potrebbero creare le condizioni per coalizioni inattese.
Il reddito di cittadinanza così come raccontato dal M5s è un reddito di disoccupazione condizionato alla partecipazione attiva al mercato del lavoro. Come si finanzia? Ci sono solo due opzioni: o in deficit o avrà effetti minimi su occupazione e reddito.
Dopo il 4 marzo l’Italia è politicamente divisa in due. Il risultato dipende forse anche dal fatto che flat tax della Lega e reddito di cittadinanza del M5s avrebbero effetti distributivi diversi tra aree geografiche. Così restano misure inconciliabili.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Pasquale Tridico, il ministro del lavoro proposto da Luigi Di Maio, sul costo del Jobs act. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.