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Cop 21, non solo anidride carbonica*

Nella lotta ai cambiamenti climatici meritano una particolare attenzione i gas diversi dall’anidride carbonica, ma che hanno effetti significativi sulla crescita della temperatura. Sono emissioni destinate ad aumentare, benché riducibili in parte senza costi. Il bilancio carbonico del pianeta.

Si fa presto a dire “meno carbonio”

Decarbonizzare è una delle parole chiave per ridurre le emissioni che alterano il clima. I dati mostrano però che si tratta di un processo molto lento. Risultati migliori si sono avuti nel campo dell’efficienza energetica. L’efficacia di un eventuale accordo a Parigi si misurerà sui due fronti.

Il Punto

Dall’Expo al Mose, all’affaire Grandi opere, la corruzione fiorisce ovunque. Se non bastano le (troppe) cautele previste dalle norme sugli appalti pubblici, bisognerà dare all’Anac -l’autorità anti corruzione- il controllo preventivo sui progetti a rischio. L’allungamento dei tempi potrebbe essere gestito programmando meglio gli interventi. Un articolo e un Dossier con gli interventi pubblicati su lavoce.info.
Buona notizia: nel 2014 le emissioni di CO2 hanno smesso di crescere. Presto per dire se si tratta di uno stop permanente o transitorio. Ma i grandi inquinatori (Cina e Usa) stanno imparando a crescere con meno carbonio e migliorando l’efficienza energetica.
Con il disegno di legge “La buona scuola” tutto il potere va ai presidi, si dice. Rimangono però nel vago i criteri con cui i dirigenti scolastici saranno valutati. E non si capisce cosa accadrà agli insegnanti la cui performance deluda i loro capi istituto. Va bene che il ministero dia indirizzi all’autonomia scolastica, ma deve dire come.
Da quando ne ha parlato l’ex rettore di Harvard Larry Summers, tanti si sono chiesti come evitare il rischio di una stagnazione secolare causata dalla paura e dal troppo risparmio. Se davvero la crescita se ne è andata per sempre, una minor spesa statale potrebbe essere solo una prudente strategia di sopravvivenza.
L’idea di formare il Cda della Rai per sorteggio -come proposto dal M5s- non è così strana. La logica suggerisce che affidarsi all’estrazione a sorte cioè alla cieca fortuna ha un senso se è difficile valutare oggettivamente le alternative. Oppure se c’è un decisore astuto che ci vede troppo bene.
Sono in ritardo le banche italiane nell’utilizzo dei social network. Che rappresentano una miniera d’oro a cielo aperto se usati per sviluppare i servizi di home e mobile banking.

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