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Iup per un cambio di prospettiva nella fiscalità italiana

Un’imposta unica sul patrimonio, al posto di Irpef e altre imposizioni patrimoniali, produrrebbe molti vantaggi. La drastica semplificazione del sistema sarebbe accompagnata da una maggiore progressività e dalla riduzione di elusione ed evasione.

Si fa presto a dire “global minimum tax”

L’obiettivo della global minimum tax, promossa da Ocse, G20 e Ue, è far sì che le multinazionali paghino un ammontare equo di imposte. Ma la complessità delle regole aumenterà i costi amministrativi per le imprese. Restano dubbi sul gettito effettivo.

C’è un rischio nel contradditorio prima dell’accertamento

Il contraddittorio preventivo vuole rendere meno conflittuale il rapporto tra fisco e contribuente, riducendo i tempi di accertamento ed evitando successivi contenziosi. A patto che l’amministrazione non lo utilizzi per acquisire nuove informazioni.

Sanzioni tributarie: troppa tolleranza per chi non paga

Il decreto attuativo della riforma fiscale sulle sanzioni amministrative e penali per chi non versa al fisco quanto dovuto prevede un alleggerimento delle penalità. Ma il vero punto critico sono le generose nuove cause di non punibilità del debitore.

Per cancellare i debiti col fisco serve una strategia

Un riordino del sistema di riscossione dei debiti fiscali è quanto mai necessario nel nostro paese. Ma il decreto legislativo sul tema elude la questione principale: la mancanza di una strategia complessiva nella gestione delle imposte non pagate.

Tra comunità energetiche e fisco una relazione in divenire

Le comunità energetiche rinnovabili sono cruciali per la decarbonizzazione, decentralizzazione e digitalizzazione del settore energia. Il loro profilo fiscale, però, non è ancora del tutto definito. Una risposta dell’Agenzia delle entrate aiuta a orientarsi.

Sul concordato c’è un dovere di trasparenza

La nuova versione del decreto legislativo che introduce il concordato preventivo lascia molta discrezionalità all’amministrazione fiscale sulla proposta da formulare al contribuente. L’Agenzia delle entrate dovrà fare uno sforzo di trasparenza sui risultati ottenuti.

Così il concordato preventivo incentiva l’evasione

Un parere della maggioranza spalanca le porte del concordato preventivo anche ai contribuenti non virtuosi. E impone vincoli all’Agenzia delle entrate sulla formulazione delle proposte. Se venisse accettato, legittimerebbe e incentiverebbe l’evasione.

Una riforma fiscale senza risorse

Dopo i primi due decreti legislativi, le prossime fasi di realizzazione della riforma fiscale richiederanno nuove risorse strutturali, tutte ancora da trovare. Sempreché l’attuazione della delega non si esaurisca in interventi meramente procedurali.

Il concordato preventivo? Funziona se è solo per contribuenti “infedeli”

Per aumentare il gettito e combattere l’evasione, il concordato dovrebbe riguardare solo i contribuenti meno affidabili secondo gli Isa. E dovrebbe essere accompagnato da una credibile minaccia di controlli in caso di rifiuto della proposta.

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