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Categoria: Conti Pubblici Pagina 82 di 99

MILLEPROROGHE, MILLEDEROGHE

Il decreto legge 248/2007, meglio noto come “decreto milleproroghe” è stato approvato nei giorni scorsi dalla Camera con l’accordo di maggioranza e opposizione. Dovrebbe essere ribattezzato “ millederoghe” perché contiene una serie di misure ad personam o a favore di specifiche lobby che, annegate in pagine di articoli e commi scritti in linguaggio ostico, non possono essere individuati che da pochi addetti ai lavori. Qui cerchiamo di segnalare alcune di queste disposizioni, ma chiediamo anche ai lettori delavoce.info di aiutarci a scavare nelle pieghe del decreto che sta per essere convertito in legge.

MA È POSSIBILE TAGLIARE LE TASSE?

Ridurre la pressione fiscale è una necessità per l’economia italiana. Ma è possibile farlo senza sperperare i risultati sui conti pubblici ottenuti negli ultimi due anni e anzi consolidando definitivamente la politica di risanamento? Se congeliamo la spesa pubblica in termini reali ai livelli attuali si liberano risorse sufficienti per portare il bilancio in pareggio e nello stesso tempo finanziare un calo delle imposte. E il governo potrebbe favorire il miglioramento della contrattazione nel settore privato, legando salari a produttività in quello pubblico.

LA RESPONSABILITA’ DEL FALLIMENTO

Il fallimento del governo Prodi non è colpa della cosiddetta sinistra radicale. E non solo per il fatto ovvio che la sua caduta non è avvenuta per opera di questa componente. Era necessario e possibile uno scambio coraggioso fra un liberismo deciso e una forte redistribuzione a favore del lavoro dipendente dei giovani e delle famiglie più in difficoltà. Ma il governo non ha saputo farlo: basta guardare come sono stati distribuiti gli aumenti delle pensioni minime. O chi ha pagato l’abolizione dello scalone.

E SULLA BANCA D’ITALIA LA FINANZIARIA PASTICCIA

Nel nobile intento di far vedere che sulla riduzione dei costi e sul contenimento delle retribuzioni nella pubblica amministrazione, non si praticano sconti a nessuno, nella Finanziaria è spuntato dal nulla un nuovo comma che disciplina il finanziamento della Banca d’Italia. Ma la disposizione è in contrasto con le norme comunitarie che prevedono particolari garanzie a tutela della sua indipendenza organizzativa e finanziaria. E corre il rischio di essere un ostacolo che si aggiunge ai tanti che già lastricano la strada della riforma delle Autorità indipendenti.

SALARI PIU’ ALTI? E’ UNA QUESTIONE DI PRODUTTIVITA’

La questione salariale è al centro dell’incontro tra Governo e parti sociali. C’è il rischio che il confronto si risolva con un taglio marginale dell’Irpef. Sarebbe un errore e un’occasione sprecata. Se invece si detassassero, almeno parzialmente, gli incrementi di produttività futuri per i prossimi cinque-otto anni, si innescherebbe un circolo virtuoso per produttività, salari, consumi e investimenti, mentre si ridurrebbe la pressione fiscale e la spesa pubblica.

QUANTO E’ REDISTRIBUTIVA LA FINANZIARIA 2008? POCO

Nella legge finanziaria 2008 c’è un sostegno alle famiglie numerose. Ma l’effetto redistributivo della manovra è modesto. Perché lo sconto sull’Ici è generalizzato, senza legame col reddito complessivo Irpef dei proprietari. Intanto l’Irpef negli ultimi anni sta assumendo una struttura nuova: da una parte tecnicamente più complessa (forse troppo per essere comprensibile da parte del contribuente) e dall’altra un po’ più attenta ai fenomeni di povertà e ai limiti intrinseci di una imposta personale sul reddito.

PERCHE’ LA FINANZIARIA PEGGIORA I CONTI PUBBLICI

La Finanziaria approvata al Senato comporta un peggioramento, pur contenuto, dei conti pubblici rispetto a quanto sarebbe avvenuto a bocce ferme. Le spese correnti aumentano di quasi 5 miliardi, mentre si riduce la spesa in conto capitale. Le entrate calano di più di 2 miliardi, in seguito alla manovra sull’Ici. Tutto ciò ci espone a non pochi rischi. Se il prodotto interno lordo nel 2008 dovesse crescere meno del previsto ci allontaneremmo ulteriormente dall’obiettivo del bilancio in pareggio. Paradossalmente, una mano ai nostri conti pubblici potrebbe darla l’inflazione.

LA COOPERAZIONE NELLA FINANZIARIA 2008

E’ difficile valutare esattamente le risorse complessive dedicate all’ aiuto pubblico allo sviluppo nella manovra di bilancio 2008: molte sono le voci poco trasparenti. Meglio sarebbe includere nella Finanziaria una sintesi dei fondi assegnati ai vari ministeri e istituzioni. La riforma del bilancio dello Stato offriva l’ opportunità di riunire in un’unica missione tutti i capitoli di spesa relativi all’ Aps. Anche per garantire un migliore coordinamento delle varie politiche che hanno un impatto diretto sul benessere delle popolazioni dei paesi a basso reddito.

LEZIONE DI TAX PUSH

L’extragettito 2007 è stato di oltre 16 miliardi e largamente associato a entrate tributarie, superiori per più di 13 miliardi a quelle preventivate. Quasi 11 miliardi sono serviti per spese aggiuntive, decise prima ancora di capire quanto l’incremento fosse estemporaneo o strutturale. La parte del leone l’hanno fatta le spese correnti, mentre quelle in conto capitale sono diminuite. Solo 5 miliardi sono andati a ridurre l’indebitamento. Il risanamento non può fondarsi solo sull’aumento delle entrate, ma passa per la riduzione della spesa pubblica.

PER SPENDERE MEGLIO RIPARTIAMO DAL BILANCIO

Con il nuovo sistema di classificazione per missioni e programmi, il bilancio dello Stato diventa più leggibile e trasparente. Sono però necessari ulteriori passi per aumentare la coerenza tra programmi e strutture amministrative e per rendere la gestione della spesa pubblica maggiormente flessibile e orientata ai risultati. Attraverso un percorso che richiede tempo, ma che è necessario affrontare se si vuole contenere la spesa e al contempo migliorare la qualità dei servizi offerti dallo Stato.

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