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Autore: Valerio Ercolani

Ercolani È economista nel Dipartimento di Economia e Statistica della Banca d’Italia. Ha precedentemente lavorato come economista nel Dipartimento di Economia della Banca Centrale del Portogallo. Ha conseguito la laurea in Economia Politica all’Università di Siena, un Master in Economics alla Tilburg University (Olanda) e un PhD in Economics all'Università Bocconi. E’ stato visiting researcher all’University College London e alla Banca Centrale Europea. I suoi interessi di ricerca comprendono la politica fiscale, la finanza del settore delle famiglie, le relazioni tra salute ed economia e gli effetti redistributivi dei trend demografici.

Dietro il risparmio degli italiani c’è la paura del futuro*

La pandemia ha determinato un forte aumento del risparmio delle famiglie italiane. Chi poteva permetterselo ha risparmiato, anche per fronteggiare eventi inattesi. Acuita da incertezze sanitarie ed economiche, l’attitudine potrebbe persistere nel tempo.

Nella crisi cresce il risparmio per precauzione*

Gli ultimi mesi hanno visto un aumento senza precedenti del tasso di risparmio negli Stati Uniti. In gran parte è stato generato dal lockdown. Ma potrebbero esserci anche motivi precauzionali, dettati dalle difficili prospettive del mercato del lavoro.

Dalla volatilità dei mercati l’annuncio di una crisi lunga*

Quanto durerà la crisi legata al coronavirus? La volatilità attesa sui mercati finanziari sembra suggerire che negli Stati Uniti la recessione andrà ben oltre il 2020, sollevando dubbi sulla rapida ripresa indicata nelle stime di organismi internazionali.

Ma il moltiplicatore non è sempre uguale*

Per valutare gli effetti di politiche espansive va considerata l’esistenza di forme di risparmio precauzionale, oltre alla composizione dello stimolo fiscale. Per esempio, l’effetto sui consumi di un aumento della spesa sanitaria cambia dal breve al lungo periodo.

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