A dicembre l’Italia ha registrato un’inflazione più bassa degli altri stati europei. Il ministro Urso ha attribuito il risultato al “carrello tricolore” voluto dal governo. Ma l’analisi dei dati mostra che i prezzi dei beni alimentari continuano a salire.
Autore: Riccardo Secomandi Pagina 1 di 3
Assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Ferrara, ha conseguito il dottorato in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità presso le Università di Ferrara e di Parma. Si è laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano. Ha svolto attività di ricerca presso Polis Lombardia ed è stato borsista presso l’Ufficio Bilancio del Consiglio regionale della Lombardia. Si occupa di temi di economia pubblica e contabilità pubblica, con particolare riguardo alla finanza locale e all’associazionismo intercomunale.
I motivi di alcune modifiche al Pnrr non sono chiari, visto che i progetti erano in via di attuazione. Né sarà facile trovare le risorse aggiuntive necessarie. Le misure legate a RepowerEU potrebbero prevedere elevati sussidi al mondo delle imprese.
Con la decisione della Commissione europea sul Pnrr rivisto, si chiude la diatriba sui progetti attuati dai comuni. Non c’è la totale cancellazione proposta dal governo. C’è invece la conferma degli investimenti in rigenerazione urbana, benché ridotti.
Italia e Spagna sembrano aver gestito i progetti dei rispettivi Pnrr in modo molto diverso. E se ora Roma chiede di fatto una riduzione dei fondi da impiegare, Madrid punta a un incremento dei finanziamenti, per un’ulteriore espansione degli investimenti.
Le modifiche al Pnrr proposte dal governo sono tutt’altro che marginali. Riguardano quasi la metà delle misure e coinvolgono risorse ingenti. Le ragioni dei cambiamenti spesso non sono chiare. Alla Commissione andrà presentato un documento più articolato.
Il governo ha trasmesso al Parlamento la Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr. Vi sono elencate le misure che incontrano più difficoltà nell’essere realizzate. Dalla Relazione si possono ricavare tre possibili linee di rimodulazione del Piano.
Le spese effettivamente sostenute per l’attuazione del Pnrr sono inferiori alle previsioni. Ma mancano informazioni su quali siano le aree di intervento in difficoltà. Una maggiore trasparenza renderebbe più significativo il dibattito intorno al Piano.
Il Documento programmatico di bilancio 2023 lascia molto spazio alla variazione di “altre entrate e altri costi” per le coperture, ma, finora, non è chiaro dove andranno recuperate le risorse. Occorrerà essere più chiari per incassare l’approvazione della Commissione.
Rispetto al Def, la Nadef riporta un minore indebitamento netto, grazie all’incremento delle imposte indirette. Forse sarebbe stato meglio prevedere meccanismi di sterilizzazione dell’inflazione sul gettito Iva, anziché redistribuire poi quello in più.
Per i lavoratori dipendenti la coalizione di centrodestra propone di tassare gli aumenti di stipendio con una flat tax del 15 per cento. L’obiettivo è spingere le persone a migliorare la propria posizione. Ma i risparmi di imposta sono troppo esigui.