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Autore: Luca Clementi

La macchia d’olio

Gli abusi di mercato, per la loro pervasività, sono capaci di “inquinare” i mercati finanziari, minandone i meccanismi di funzionamento. Lo ha ben colto l’autorità giudiziaria. Altrettanto non si può dire della Consob, che sembra quasi timorosa di esercitare i suoi poteri. Soprattutto quando gli abusi nascono da comportamenti plurioffensivi, ovvero che hanno altri moventi, come il falso in bilancio. O nel perseguire l’ostacolo alle sue funzioni di vigilanza, come nel caso di una rappresentazione falsa o incompleta di fatti che incidono sulla formazione del prezzo.

Un premio all’ingovernabilità

Con la riforma della legge elettorale non ci sarà nessun passo avanti verso una maggiore stabilità e governabilità. Sarà un sistema con tutti i difetti del proporzionale, ma senza i suoi pregi. Avremo un bipolarismo più debole, con le stesse coalizioni “acchiappattutto” di oggi, altrettanto frammentate ed eterogenee, ma senza il forte vincolo rappresentato dal collegio uninominale. Aumenterà il potere di ricatto dei partiti più piccoli. Mentre il Senato potrebbe avere una maggioranza diversa da quella della Camera. Con prospettive neo-centriste contrarie all’interesse del paese.

L’Aran “usa e getta”

Doveva essere la Confindustria dei datori di lavoro pubblici. Invece l’Aran è stata relegata a un ruolo solo esecutivo. Perché per il pubblico impiego la responsabilità di fatto del negoziato si è spostata sul Governo che è diventato il vero interlocutore negoziale su tutto il contratto e non solo sulle risorse complessive da destinare alla contrattazione. Anche i sindacati sono in difficoltà. Il sistema disegnato nel 1993 appare indebolito. Serve ora maggiore chiarezza sui diversi ruoli istituzionali. E meccanismi idonei per indurre a rispettarli. Guido Fantoni, attuale Presidente ARAN, risponde all’articolo.

Il disegno di un nuovo welfare

Cambia la visione delle politiche sociali: non necessariamente un “onere” per il sistema economico, ma un ausilio essenziale all’esigenza di conciliare crescita economica e sviluppo sociale. A patto di privilegiare i problemi dell’infanzia e il sostegno ai genitori per coniugare responsabilità famigliari e professionali. Varare misure che facilitino il passaggio dall’assistenza al lavoro. Legare la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici a maggiori opportunità di lavoro e partecipazione sociale per gli anziani. Soprattutto in Italia.

Al Caffè de la Paix

Le leggi che regolano il consumo di alcol influenzano lo sviluppo delle città. Dove sono più rigide, come nei paesi anglosassoni, i sobborghi si ampliano in modo incontrollato. Nella più liberale Europa continentale, invece, i centri cittadini restano più densi. Perché bar e ristoranti all’aperto li rendono più piacevoli e nello stesso tempo esercitano una funzione di controllo sociale. Mentre in America e Inghilterra i diritti di proprietà sulle strade si sono spostati dai locali pubblici alle automobili dei pendolari.

Anziani, un problema delle figlie

Nei prossimi anni aumenterà la dimensione delle coorti dei grandi anziani e crescerà di conseguenza la domanda di cure e assistenza. Che ha nella famiglia la sua collocazione naturale. Ma il declino delle nascite ridurrà il numero di chi queste cure presta, quasi sempre le donne, fino a rendere insostenibile il carico. Occorre perciò ridefinire la divisione di genere dei ruoli. La sostenibilità economica futura delle politiche sociali passa infatti per un rilancio delle politiche di equità.

Morire di ricovero

Nelle residenze sanitarie assistite il tasso di mortalità è decisamente più alto rispetto a quello indicato nelle tavole della sopravvivenza, a parità di età. Agisce un effetto selezione: si ricoverano gli anziani con perdita di autonomia funzionale superiore allo standard. Ma anche un effetto prodotto dal processo di istituzionalizzazione. Si mantiene così un equilibrio tra domanda e offerta, ma la sovramortalità istituzionale è una questione che le politiche per gli anziani dovrebbero affrontare.

La lezione del 14 marzo

L’analisi del profilo del voto per regione in rapporto alle previsioni della vigilia suggerisce che a determinare il risultato elettorale in Spagna è stata la maggiore affluenza alle urne rispetto alle elezioni precedenti e che a influenzare la scelta verso il partito socialista è stato soprattutto il modo in cui il Governo ha gestito il post-11 marzo. Un Governo può cercare di influenzare i media e in particolare la televisione pubblica a vantaggio delle sue posizioni politiche, ma è molto alto il rischio di perdere credibilità.

Un gioco da Nobel

Lavorare con modelli econometrici serve a formulare previsioni e a valutare le conseguenze di scelte alternative di politica economica. E il premio Nobel per l’economia a Robert Engle e Clive Granger, econometrici e tra i fondatori della scuola di San Diego, è una conferma della sua importanza. Eppure in Italia questa disciplina non trova spazio e dati adeguati mentre le statistiche ufficiali vengono costantemente sfiduciate. Così non si riescono a motivare i giovani ricercatori, mentre creare laboratori di economia applicata appare difficilissimo.

Un Patto più flessibile

Le ragioni che spinsero le parti sociali e il Governo alla firma del Patto del luglio 1993 sono ancora valide. Tuttavia l’accordo va rivisto, per rendere più flessibile la contrattazione collettiva sul territorio e tener conto delle disparità fra i mercati regionali del lavoro

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