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Autore: Federico Riganti

Riganti

Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino, ha conseguito un Ph.D. in diritto delle società e dei mercati finanziari presso l’Università degli Studi di Bologna. Nel 2012 ha frequentato l’Accademia di Diritto Internazionale dell’Aia, nel 2014 è stato Visiting Research Fellow presso la Fordham University School of Law, in New York, e nell’estate 2018 è stato Visiting Professor presso l’Università FGV Direito SP – Escola de Direito de São Paulo, Brasile. Nel 2022 è stato Academic Visitor presso il Commercial Law Center all'Harris Manchester College di Oxford, ed attualmente è Short Term Research Associate all'Oxford Sustainable Law Programme.
È Assistant Professor di diritto bancario e assicurativo presso il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e insegna all’ESCP Europe Business School, Turin Campus.
Esercita la professione di avvocato, prestando assistenza soprattutto nell’ambito del diritto societario e del risparmio gestito.

Ddl Capitali: vantaggi e svantaggi del voto plurimo

Il Ddl a sostegno della competitività dei capitali vuole incentivare la quotazione delle società e diffondere l’azionariato della Borsa. L’aumento del limite massimo di voti per azione può essere utile, a patto di non dimenticare la tutela delle minoranze.

Golden power: nuova proroga da “Grande Fratello”

La decisione di prorogare i poteri di intervento statali in settori strategici appare difficilmente giustificabile. L’area di azione e di monitoraggio andrebbe invece delimitata per emancipare i settori regolamentati da un costoso “occhio” pubblico.

Luci e ombre nei nuovi requisiti per gli esponenti bancari

Il ministero dell’Economia ha disciplinato i requisiti e i criteri di idoneità per gli esponenti bancari. Puntano ad alzare la qualità di amministratori e controllori. Ma si tratta pur sempre di un intervento esterno in dinamiche propriamente societarie.

Società quotate: è l’ora del voto plurimo?

Il voto plurimo nelle società quotate doveva essere introdotto in Italia attraverso il decreto Rilancio, ma l’idea è stata alla fine abbandonata. La norma aveva certo spunti positivi. Ma non mancavano le perplessità. In particolare, sulle sue finalità.

Se torna in auge il golden power a difesa delle aziende

Nell’emergenza sanitaria anche il governo italiano ha ampliato i suoi poteri speciali per evitare acquisizioni predatorie di società considerate di rilevanza strategica per l’economia. È una mossa condivisibile, purché rimanga limitata e provvisoria.

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