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Autore: Daniel Gros

gros Daniel Gros si è laureato in economia presso l’Università “La Sapienza” di Roma e ha conseguito il Ph.D in economics presso l’Università di Chicago. Attualmente è il presidente del Centre for European Policy Studies (Ceps) di Bruxelles. I suoi principali campi di ricerca sono: l’Unione Monetaria Europea, la Politica Macroeconomica e le Economie in Transizione.

Il Patto è morto, viva il Trattato

La recente decisione dell’Ecofin di sospendere l’applicazione della procedura per deficit eccessivo nei confronti di Germania e Francia ha dato vita a un intenso dibattito sulla necessità di modificare il Patto di stabilità. Ma l’Ecofin ha deciso sulla base di regole previste dal Trattato di Maastricht, non dal Patto. E nessuna riforma per quanto rapida del Patto potrà impedire il ripetersi di questa situazione quando la Germania dovrà dimostrare il rispetto degli impegni presi. Non ha senso dunque riformare il Patto senza cambiare anche le regole del Trattato.

Le scelte dell’Europa

Tante le polemiche suscitate dal documento Prodi, ma nessuno finora ne ha discusso i contenuti. Molte le idee interessanti per i paesi europei e non solo per l’Italia. Dal riconoscimento, difficile per un politico, della necessità di scelte dolorose nel mercato del lavoro e nei sistemi di protezione sociale al rifiuto del protezionismo. La maggior parte di queste decisioni non possono essere delegate all’Europa, ma devono rimanere negli ambiti nazionali. Più debole invece la riflessione sulla capacità di “un’Europa”, comunque riformata, di imporre queste scelte ai paesi membri.

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