Le risorse per la sanità pubblica sono aumentate negli ultimi anni. Continua però a mancare un progetto complessivo per il rilancio del Ssn. Non fa eccezione il disegno di legge di bilancio per il 2026, che si articola in molti interventi frammentati.
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Poco meno di un terzo degli italiani ha sottoscritto una assicurazione sanitaria privata. Sono i più ricchi, i più istruiti, in genere vivono al Nord e hanno meno di 70 anni. È un segnale preoccupante per il futuro del sistema sanitario universalistico.
La diffusione di internet ha effetti sulla salute mentale dei più giovani, non su quella degli adulti. E la responsabilità non è solo dei social. Conoscere il problema permette di capire quali interventi adottare per bilanciare opportunità e rischi.
Negli ultimi anni la spesa farmaceutica del Servizio sanitario nazionale ha mostrato la tendenza a salire, superando i tetti previsti. Monitorare la situazione è perciò ancor più necessario, ma difficile. Perché la pubblicazione dei dati è in ritardo.
Il 23 giugno si aprono le iscrizioni a medicina. Il test di ingresso è infatti sostituito da un semestre “di prova”. Il vecchio sistema garantiva buoni aspiranti medici, con una certa prevalenza di “figli d’arte”. Il cambiamento li migliorerà o peggiorerà?
Non ci sono prove scientifiche che le sigarette elettroniche facciano meno male alla salute di quelle tradizionali. Eppure, grazie al disaccoppiamento tra dispositivo e stick, non sono soggette alle stesse restrizioni. Perché bisogna intervenire.
Chi deve pagare la casa di riposo di un anziano? La risposta, qualunque essa sia, è destinata ad avere profonde conseguenze per le famiglie coinvolte. Ma oggi, in Italia, nessuno sa rispondere. Perché il processo di riforma del settore è bloccato.
Alcune sentenze di tribunali hanno riconosciuto a singoli anziani con Alzheimer il diritto alla gratuità della Rsa, senza compartecipazione delle famiglie. All’incertezza che si è creata si aggiunge il rischio di diversità di trattamento con chi resta a casa.
La tassa sullo zucchero aggiunto, in vigore da luglio, non sembra la più appropriata per rispondere alle problematiche nutrizionali del nostro paese. Più adatta allo scopo appare una tassa sui grassi saturi. Con quali costi e benefici per i consumatori?
Nel tentativo di trovare un equilibrio tra contenimento della spesa farmaceutica e garanzie di ritorni all’industria per la ricerca, si sono sviluppati modelli di pagamento innovativi. Messi ora a rischio dalle decisioni dell’amministrazione Usa.