La Corte costituzionale ha ribadito il ruolo fondamentale delle cooperative anche nell’attuale sistema socio-economico. Per svolgerlo devono però aprirsi a riferimenti culturali nuovi, capaci di attrarre verso questa forma di impresa i più giovani.
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Negli ultimi anni è salito il numero di lavoratori qualificati che rientrano in Italia utilizzando gli incentivi fiscali loro riservati. Sono soprattutto giovani italiani, molto istruiti e con retribuzioni alte. L’impatto strutturale resta però da valutare.

L’accordo raggiunto tra Ue e Usa riporta il negoziato sul terreno politicamente più gestibile di dazi, esenzioni mirate, quote e catene del valore industriali. Si evita così di aprire un confronto su valori e competenze regolatorie del mercato interno.

Fiat vende gli autocarri all’indiana Tata. Meglio avere un azionista nuovo che vuole crescere in Europa che uno vecchio e stanco che non investe. Purché il governo non cada nella tentazione di mettersi di traverso. O almeno che lo faccia in punta di piedi.

Trump invoca il taglio dei tassi di interesse Usa. Ma tra inflazione, pressioni sui rendimenti a lunga scadenza e disavanzo pubblico crescente, una politica monetaria espansiva rischia di ottenere l’effetto opposto. In gioco anche la credibilità della Fed.

Diventare madre cambia tutto. Ma non per tutte allo stesso modo. La maternità comporta quasi sempre una penalizzazione lavorativa, ma l’intensità di questo costo varia molto, in base all’età, al numero di figli, al territorio e al settore in cui lavora.

Le inchieste della magistratura sul “caso Milano” hanno riacceso la discussione sulla necessità di costruire più abitazioni a prezzi accessibili. Circola la tesi che l’edilizia sociale comporti il sacrificio del profitto delle imprese. Ma è un’idea fuorviante.

L’amministrazione Trump presenta i dazi come una vittoria per l’economia americana, un modo per “riequilibrare” la bilancia commerciale. Ma i primi a pagare sono le aziende e i consumatori americani. In più c’è una partita di giro fiscale nascosta.