Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 113 di 185

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

LE TESTIMONIANZE DEGLI STUDENTI STRANIERI

Juanita Devis

Sono Juanita Devis una studente di architettura preso il politecnico di Milano, le scrivo perché ho letto il suo articolo su repubblica e volevo ringraziarlo perché il suo articolo mi ha dato molto conforto, poiché mi ma sentire che non sono da sola e che qualcuno considera che noi studenti stranieri posiamo essere uno strumento utile nella vostra economia e non un qualcosa di non voluto. Perché nel vostro paese c’è tanto da fare per migliorare le cose e se voluti potremmo fare tante cose.
E il suo articolo un primo briciolo di un cambiamento positivo.
Cordiali Saluti

Renè

Io sono uno di quei studenti che ogni anno per il permesso di soggiorno fa file interminabili per vari uffici burocratici di Bologna: anagrafe, prefettura, questura etc. Non ho mai capito perché noi studenti stranieri per la questura siamo uguali agli immigrati di ogni tipo, anzi peggio perché il nostro permesso ha durata di 1 anno, però il tempo che ci mettono per rinnovarlo è di 10-11 mesi. Alla fine ci troviamo con un permesso valido solo 1 mese all’anno. Le segreterie universitarie (almeno quella di Farmacia con cui ho l’esperienza diretta) bloccano il rilascio del tesserino degli esami se non porti un permesso valido, quindi per 10-11 mesi all’anno non puoi registrare esami, e non tutti i prof ti aspettano 10 mesi per registrarti l’esame. Non fossi innamorata di un italiano io me ne sarei andata dall’Italia; qui è impossibile vivere serenamente gli studi.

Gabriele

Pienamente d’accordo con questo articolo, purtroppo penso però che l’attuale governo invece di semplificare la vita degli studenti stranieri continuerà a complicarla. Ho la ragazza straniera che ha deciso di iscriversi all’università in Italia. Ho dovuto quindi aiutarla con tutte le pratiche burocratiche, ai limiti dell’assurdità umana, prevista dalla legislazione italiana. Solo per fare un esempio, potrei scrivere un libro di questi 4 anni di pratiche in questura e per uffici pubblici: il permesso di soggiorno deve essere rinnovato di anno in anno a inizio settembre (si ha una paura tremenda che uno straniero possa iscriversi all’università italiana e poi fare altro, come se fosse facile iscriversi…) e la domanda di rinnovo deve essere presentata almeno un mese prima della scadenza, ma in essa si deve dare prova di iscrizione al nuovo anno accademico! Come fa uno a essere iscritto al nuovo anno già a luglio?Inesorabilmente al primo appuntamento fissato in questura viene dichiarata l’incompletezza della domanda e dato nuovo appuntamento, spesso ad anno nuovo. Nel frattempo scade l’iscrizione al SSN, che segue l’anno solare (sic!). Domanda ancora incompleta!

ANCHE GLI INGEGNERI SBAGLIANO

 
"…Quantomeno siamo in una gravissima crisi dove il Pil americano è sceso del 13%, dove il Pil inglese è sceso del 12% noi stiamo resistendo…" – Roberto Castelli, viceministro delle Infrastrutture e trasporti – Rai2, Annozero 15 ottobre 2009.

FALSO  

Al di là del fatto che paragonare i dati di Stati Uniti e Regno Uniti con quelli del nostro paese ha poco senso, i dati riportati dal vice-ministro sull’entità della perdita di Pil di Usa e Regno Unito non sono corretti. Rispetto all’ultimo trimestre precedente all’inizio della crisi (quarto trimestre 2007 per gli Usa, primo trimestre 2008 per Italia e Regno Unito), il Pil è sceso cumulativamente del 5.5% nel Regno Unito, del 3.6%negli Stati Uniti e del 6.7% in Italia, per cui non è vera neppure l’affermazione che l’Italia stia facendo meglio degli altri due stati menzionati.
L’errore del vice-ministro deriva probabilmente da una lettura affrettata di una tavola dell’ultimo
Bollettino Economico (il 58) della Banca d’Italia nella quale per gli Usa e il Regno Unito sono riportati i tassi di crescita del Pil sul periodo precedente "in ragione d’anno" (cioè con le variazioni trimestrali più o meno moltiplicate per quattro), mentre quelli per l’Italia in una tabella successiva nella stessa pubblicazione sono riportati in variazione trimestrale non convertita in ragione d’anno.
Non solo gli economisti, a volte persino gli ingegneri sbagliano!
 

   
USA
Regno Unito
  (dati destagionalizzati; variazioni percentuali sul periodo precedente e contributi alla crescita, espressi in ragione d’anno)  
   
PIL
PIL
I trim 2008
-0,7
2,4
II trim 2008
1,5
-0,3
III tim 2008
-2,7
-2,9
IV trim 2008
-5,4
-6,9
I trim 2009
-6,4
-9,6
II trim 2009
-0,7
-2,3
       
   
Italia
   
(variazioni percentuali sul periodo precedente)
   
PIL
   
I trim 2008
0,5
   
II trim 2008
-0,6
   
III tim 2008
-0,8
   
IV trim 2008
-2,1
   
I trim 2009
-2,7
   
II trim 2009
-0,5
   

Fonte: Banca d’Italia, Appendice statistica Bollettino Economico N. 58.

* A cura di Davide Baldi e Ludovico Poggi

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LA QUINTA COLONNA

Mio amato Presidente, nel giorno del dolore
Mi è d’obbligo avvertirla che temo un traditore
Colui che la difende nell’aule di giustizia
Dimostra ultimamente stolidità e imperizia

A praticar melina  grandissimo campione
Che punta dritto dritto alla mera prescrizione
Ma se deve trovare argomenti per la Corte
Gli escon solo frasi che han le gambe corte

Lui spesso si cimenta a scriver nuove leggi
Vincere in aula è  facile se hai tutti quei seggi
Ma poi c’è qualche inghippo e proprio sul più bello
Gli bocciano il giocattolo, ripassi al nuovo Appello.

Il primus super pares addotto a sua difesa,
che dirlo ai magistrati è bestemmiare in chiesa  
E quando l’ha chiamata utilizzator finale
Sperando che la grana svaporasse nel banale!

Se può lui va da Vespa e lancia i propri strali
Nel dare sulla voce non ha proprio rivali
Sa dir cose tremende guardandoti nel viso
Ti chiedi come faccia a mantenere quel sorriso

Or che non ha più lo scudo dell’Angelino Alfano
Dovrà passare spesso dalle parti di MIlano
E allora il mio consiglio, si trovi un avvocato
Con la battuta pronta, ma che abbia anche studiato.

Potemkin

ASSENTEISMO: I DATI BRUNETTA

L’Espresso sottolinea come la riduzione delle assenza per malattia, dal picco di settembre 2008 (-44,6 per cento), sia inesorabilmente scesa a -41 per cento a novembre, – 33 per cento ad aprile, – 27 per cento a giugno per finire con il -17 per cento di luglio 2009. È ovvio che la riduzione delle assenze non poteva
continuare all’infinito con tassi così elevati. Anzi, ha ragione il ministero a ritenere, al contrario, eccezionale che le assenze continuino ancora a diminuire in misura così forte un anno dopo l¹emanazione del decreto legge 112 del giugno 2008. In realtà, lo stesso articolo dell’Espresso  ammette il punto quando dice che le assenze non possono continuare a calare all’infinito. E allora? Misteri del giornalismo.

Il testo completo "Assenteismo, dati e polemiche" di Giuseppe Pisauro

L’articolo dell’Espresso

FELTRY

Ho ancor ricordo di un vecchio vicino
Che era assai fiero del proprio giardino
e se i passanti sfioravan la siepe
lui prevedeva drammatiche crepe
 
se poi sul muro attaccavan la cicca
lui li inseguiva per rabbia e ripicca
più non dormiva, vedeva complotti
girava armato di bende e cerotti
 
non si spiegava l’oscura ragione
per cui da tante, troppe persone
più che la stima e il dovuto rispetto
lui percepiva fastidio e rigetto
 
ma poi un bel giorno gli venne un idea
per sistemare l’ostile platea
prese con se un cagnaccio feroce
ma assai ubbidiente alla sua voce
 
per attaccar non gli serve lo sprone
e casomai lo richiama per nome
se c’è qualcuno che a lui non garba
ecco che il cane gli azzanna la barba
 
se quel passante ostenta ironia
più non si rode come era pria
ora il latrato lo spinge alla fuga
mentre lui gode e si spiana una ruga
 
certo, in quartiere ci son lamentele
anche se nulla è arrivato alla tele
una protesta che non vede pausa
qualche arruffone minaccia una causa
 
ma lui risponde, serafico e pio
“sono d’accordo, è un iradiddio,
Io mi dissocio, non posso accettare
quel brutto cane violento e volgare”
 
Poi, nel giardino, lontani gli intrusi
Scende una lacrima dagli occhi chiusi
E lo richiama col cuore che avvampa
“Stupido Feltry, dammi la zampa”

Potemkin

L’ITALIA E’ UNA LOCOMOTIVA?

Dalla prima pagina de Il Giornale (sabato 11 settembre 2009)

Dalla prima pagina de Il Giorno (sabato 11 settembre 2009)

 

Come spiegato dall’articolo di Tito Boeri e Francesco Daveri la lettura delle prime pagine offerta dai giornali è fuorviante. Il superindice Ocse, infatti, riassume variabili mensili relative alle aspettative sulla fiducia delle famiglie e delle imprese.La stessa Ocse, nelle Note Metodologiche, ammonisce “they should not be interpreted as providing exact forecasts”. Inoltre, il superindice utilizzato dell’Ocse che si chiama Cli, Composite Leading Indicator , serve a cogliere i punti di svolta, non a misurare l’intensità della ripresa nei vari paesi. A questo va aggiunto che il Cli comprende varie voci, diverse per ciascun paese. Il valore numerico (2,7 nel caso dell’Italia) non è confrontabile tra i vari stati. Titolare "l’Italia traina la ripresa" significa veicolare un messaggio misleading.

NON STAREMO ZITTI

Tremonti chiede agli economisti di tacere perché non accetta critiche al suo operato. Una presa di posizione di economisti che ribadiscono che parte integrante della loro professione è valutare l’operato di chi ha in mano le leve della politica economica. Non si faranno intimidire. Quali che siano le pressioni che il ministro esercita sui media. Scriveteci.

Il COMMENTO DELLL’AGCOM ALL’ARTICOLO DI MICHELE POLO

Il recente contributo del Professor Michele Polo su lavoce (“AGCOM e il gioco delle tre carte”, pubblicato in data 8 luglio 2009) solleva numerose questioni in merito all’operato dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Alcune precisazioni sono d’obbligo, visto il tono delle affermazioni contenute. Del resto, proprio il pluralismo nell’informazione viene invocato, e la garanzia al diritto al contraddittorio di fronte ai lettori appare in questo caso quanto mai opportuna.
In estrema sintesi:

1) “La fine del duopolio” è stata la chiave di lettura che molti mezzi di informazione hanno scelto nel rappresentare il messaggio della relazione annuale del Presidente Calabrò. In realtà, la relazione illustra le tante attività poste in essere dall’Autorità, nel corso del 2008, a correzione proprio delle criticità ereditate dal passato relativamente al pluralismo dell’informazione.

L’AGCOM è intervenuta sin dal 2005, ai sensi sia della propria legge istitutiva sia della cosiddetta legge Gasparri, con una delibera (la 136/05/CONS) in cui:

a- individuava, ai sensi della nuova normativa, ed ai fini della tutela del pluralismo un unico mercato televisivo;
b- sulla base di quell’analisi, considerava RAI e Mediaset in posizione di “duopolio simmetrico”;
c- conseguentemente imponeva alcune misure di riequilibrio in capo ai due soggetti.

Probabilmente a questo intervento istruttorio si riferiva il Professor Polo, che lo ha derubricato in “pubblico richiamo con cui tre anni fa [l’Autorità] ha pudicamente rinviato la questione”.

Proprio in coerenza con i precedenti, pertanto, l’analisi fatta nel testo della Presentazione del Presidente e della Relazione Annuale ha delineato l’andamento generale dei ricavi del settore e delle relative quote, nonché ha evidenziato l’evoluzione dei due principali sottomercati e dei relativi posizionamenti dei tre maggiori player, precisando che “RTI è leader della pubblicità e nuovo concorrente nelle offerte a pagamento; Sky è di gran lunga leader nella pay tv e nuovo concorrente nella pubblicità; Rai mantiene le classiche posizioni attraverso una quota di rilievo nella pubblicità e prelevando le risorse residue dal canone di abbonamento (p.10 della Presentazione)”.

L’Autorità, in questi ultimi anni, ha compiuto una decisa attività di promozione del pluralismo che ha consentito:

a- il primo censimento delle frequenze tv (il cd. catasto delle frequenze), rispetto ad una situazione precedente di totale assenza di trasparenza di una fondamentale risorsa pubblica;
b- la realizzazione di una gara pubblica, esperita nel 2008, per l’accesso al 40% da parte di fornitori di contenuti indipendenti alla capacità trasmissiva dei tre maggior broadcaster in digitale terrestre, che ha consentito l’ingresso di nuovi operatori nazionali ed internazionali;
c- la disponibilità di un dividendo interno al settore di 5 reti, che verrà messo a gara con criteri e correttivi che garantiranno l’apertura alla concorrenza, l’ingresso di nuovi operatori e la valorizzazione di nuovi programmi (sono infatti previste una serie di misure asimmetriche);
d- la chiusura dell’annosa vicenda riguardante Europa 7,  che ora ha finalmente a disposizione una propria rete nazionale;

In definitiva, una nuova politica di gestione dello spettro, sostanziata dalla Delibera n. 181/09/CONS che detta i criteri per il passaggio al digitale e che ha permesso il congelamento della procedura comunitaria di infrazione, che si chiuderà a seguito proprio quando tale delibera avrà trovato piena attuazione, anche attraverso appositi interventi del Ministero dello Sviluppo Economico.

2) L’analisi dell’audience, invocata dal Professor Polo, è presente in più parti della Presentazione del Presidente, anche se quest’anno, come rilevato, mancava nel testo della Relazione la relativa tabella. Si fa comunque  presente che tale dato è di fonte Auditel, ed è quindi pubblico e disponibile a tutti da alcuni mesi. L’assenza di una tabella non può pertanto caratterizzarsi per essere volutamente omissiva né lesiva della trasparenza nel settore. Inoltre, la Relazione Annuale non contiene un’analisi tecnica sul pluralismo (a cui sono dedicati appositi provvedimenti), ma rappresenta il momento in cui l’Autorità illustra una sintesi delle attività svolte nell’ultimo anno, presentando alcuni dati, prevalentemente di propria fonte, sui mercati delle comunicazioni.

3) L’affermazione finale relativa al “profondo rosso circa lo stato del Pluralismo in Italia”, quantunque sicuramente d’effetto, non è supportata dai fatti, visto che anche i dati citati dallo stesso professor Polo mettono in evidenza:

a- l’avvenuta contrazione dell’audience dei due maggiori operatori;
b- la contrazione delle rispettive quote nel mercato televisivo;
c- l’avvenuto ingresso di nuovi operatori e quindi la possibilità di accesso a più fonti di informazione indipendenti.

Rimangono ovviamente alcuni aspetti ancora da affrontare, quali, fra gli altri, la gestione del dividendo digitale esterno, che come anticipato nella Presentazione del Presidente, impegnerà l’attività dei prossimi anni. Ma il punto dove siamo giunti – ben lungi dal rappresentare un punto d’arrivo – costituisce, data la situazione di partenza, una svolta storica, inimmaginabile solo 4 anni fa quando il nuovo Consiglio dell’AGCOM si è insediato.
A tale riguardo, è bene precisare che l’Autorità ha il compito e l’obiettivo istituzionale di tutelare il pluralismo dell’informazione garantendo sempre maggiori spazi ed opportunità.
L’evoluzione dell’audience, peraltro, dipende non solo da tali spazi ma anche dal confronto sul mercato dei contenuti, che l’Autorità deve favorire ma a cui non si può e non si deve sostituire. L’evocato “riequilibrio dell’audience” non può che sottendere all’esito di una dinamica di mercato in cui i diversi operatori hanno condizioni comparabili di accesso alle risorse scarse; non un intervento dirigista, estraneo alle corde di un’autorità di regolazione, e peraltro, al di fuori dei poteri dell’AGCOM . 

4) Una precisazione finale: l’affermazione iniziale circa il presunto ritardo sulla data di presentazione della Relazione non è corretta, dal momento che sembra attribuire all’Autorità una mancanza. In realtà, entro il 30 giugno, l’Autorità ha inviato al Parlamento, come prescritto dalla legge, la Relazione Annuale, mentre la data della Presentazione del Presidente è fissata dalla Presidenza della Camera dei Deputati.

Cordialmente,
Guido Stazi
Capo di Gabinetto AGCOM

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