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Tag: uscita dall’euro

Cose da pazzi. Nelle stanze del potere

Il piano per preparare una possibile uscita dall’euro può aumentare la forza di contrattazione rispetto ai partner europei, ma anche indurre una fuga di capitali. Non proprio la condizione ideale per sedersi al tavolo negoziale.

Finale di partita, ovvero come non si esce dall’euro

L’uscita dall’euro raccontata da una tragedia in un prologo, tre atti e un epilogo. Per ora è fantapolitica, presto però potrebbe essere realtà. Ma se non esiste un modo ordinato per uscire dalla moneta unica, cerchiamo di farla funzionare meglio.

Inflazione, la tassa occulta che piace allo stato

L’inflazione non comporta solo l’aumento del prezzo di beni e servizi consumati dalle famiglie. Ha soprattutto effetti redistributivi. Per questo una fiammata inflazionistica dovuta all’uscita dall’euro e al ritorno alla lira avvantaggerebbe soprattutto lo stato, a danno delle famiglie.

Il Punto

Mentre lo spread torna a 200 punti, il ministro Padoan si compiace del record di 19 miliardi di euro recuperati dal contrasto all’evasione fiscale nel 2016. È il risultato della voluntary disclosure, evento eccezionale per le casse dello stato e schiaffo per i cittadini in regola. Per il futuro meglio potenziare gli strumenti tradizionali di accertamento dell’Agenzia delle entrate. Con la legge di bilancio 2017 si è anche riaperta l’idea di sforbiciare la giungla di detrazioni e deduzioni chiamate “spese fiscali”. Un gruppo di tecnici scriverà una relazione. Ma, forse per non disturbare il manovratore, solo dopo che il governo avrà presentato i suoi programmi nel Documento di economia e finanza.
Un’altra novità di quest’anno è l’estensione del congedo di paternità. Due giorni pienamente retribuiti nel 2017 e quattro nel 2018 (media Ocse: 8 settimane). Rimane uno strumento importante per promuovere la cultura della condivisione nella cura dei figli. E per ridurre la disuguaglianza.
Va bene sancire per legge il diritto all’educazione come servizio pubblico nazionale come ha fatto un recente decreto legislativo sui nidi e le scuole per l’infanzia. Ma bisogna anche fissare criteri per la ripartizione delle (scarse) risorse predisposte. Tenendo in conto le disparità di copertura e le dinamiche demografiche.
Ogni volta che Draghi menziona l’irreversibilità dell’euro, si torna a discutere di un eventuale ritorno alla lira. Esistono però le clausole di azione collettiva, che potrebbero complicare parecchio la riconversione del debito pubblico in una neo-valuta nazionale. Anche se, in caso di uscita dall’euro, i cavilli legali sarebbero l’ultimo dei problemi.

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Le conseguenze fiscali della Salvinomics

Le proposte economiche della Lega si tradurrebbero in 86,9 miliardi di minori entrate e 9 miliardi di maggiori spese. In altre parole, in un maggiore deficit pubblico per 95,9 miliardi, pari al 5,8 per cento del Pil. E probabilmente in una rapida perdita della fiducia faticosamente recuperata.

Il Punto

La Camera approva in via definitiva la legge di Stabilità. Il Parlamento (o il Governo) hanno fatto tante piccole modifiche all’impianto originario, a partire da un’ulteriore cancellazione della spending review. Peccato.
Gli immigrati irregolari in Italia hanno un alto tasso di partecipazione al mercato del lavoro, ma un terzo di loro ha perso l’occupazione dall’inizio della recessione. E, con il lavoro, la prospettiva di regolarizzare la propria posizione. In un Dossier, la raccolta dei numerosi articoli sul tema pubblicati su lavoce.info.
Ospitare le Olimpiadi a Roma rischia di ridare fiato alla corruzione e di essere un bagno di sangue per le finanze pubbliche. Perché i budget ragionevoli vengono sopraffatti dagli extra-costi: l’esperienza degli altri paesi dovrebbe insegnare.
Il Governo mette sul piatto 6,5 miliardi in sei anni per raggiungere l’85 per cento degli italiani con la rete a banda ultra-larga. Bene che si cominci, dopo tanti ritardi. Poco convincente, però, la scelta tecnologica.
Grazie a un provvidenziale emendamento, si pone fine all’aliquota Iva che discrimina l’origano rispetto alla salvia e al basilico! Ironia a parte, una metafora del disordine del nostro sistema fiscale. Varata l’agenda per la semplificazione, si tratta poi di realizzarla. Riuscirà il Governo a rendere le procedure amministrative più celeri ed efficienti? La scadenza è fra due anni: troppo lontana per aiutare la ripresa economica.
Sembra velleitario imporre il pagamento del copyright a un aggregatore di notizie come Google news, come hanno fatto spagnoli e tedeschi. Perché Google può escludere chi vuole dalla propria ricerca provocandogli un crollo di lettori. Piuttosto, bene che l’Unione Europea valuti se esiste un abuso di posizione dominante.
Sarebbe catastrofica l’uscita dall’euro dell’Italia. Proprio perché ne siamo convinti, vale la pena prendere in esame gli argomenti -esposti in un nuovo libro- di chi è per l’abbandono della moneta unica.
La carenza di capitale delle nostre banche e la loro conseguente riluttanza a finanziare le imprese si vede bene esaminando alcuni indicatori utilizzati dalla Bce per effettuare gli stress test. Sette su nove hanno aumentato il patrimonio nel 2014 tagliando gli impieghi.
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Europa: un sogno diventato una gabbia?

Il nuovo libro di Luigi Zingales è una lunga riflessione sul passato e sul futuro dell’euro e dell’economia italiana. Errori di partenza e problemi dovuti a una specializzazione produttiva impermeabile alla rivoluzione delle nuove tecnologie.

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