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Nelle elezioni di “midterm” una prova di democrazia

I numeri e la storia ci dicono che per i democratici la conquista del Senato nelle elezioni di Midterm è un’impresa quasi impossibile. Ma alla Camera la probabilità di un cambio di maggioranza supera l’80 per cento. Così si rafforza la democrazia Usa.

Non dazi, ma incentivi all’innovazione

Nel 1981 l’amministrazione Reagan rispose alla concorrenza europea e giapponese con sgravi fiscali per la ricerca e sviluppo. Fu una scelta corretta. Il protezionismo riduce gli incentivi a innovazione e crescita, con gravi danni nel lungo periodo.

Difesa comune: così l’Europa dovrebbe rispondere a Trump

L’enfasi sul contributo dei paesi europei alla Nato mette in secondo piano la vera questione. L’Europa avrebbe bisogno di una politica di integrazione realmente efficace nella difesa, che conduca anche alla razionalizzazione della spesa militare.

Fisco Usa, c’era bisogno della riforma

La riforma fiscale di Trump non può essere letta come un atto ostile verso l’Unione Europea. Anche perché le misure adottate sono da tempo presenti nelle legislazioni europee. È invece un legittimo tentativo di riguadagnare la competitività perduta.

Il Punto

Secondo le nostre valutazioni il reddito di cittadinanza proposto dal M5s costerebbe 29 miliardi. Una cifra quasi doppia rispetto a quella stimata da chi ha presentato il ddl che imputa ai redditi individuali anche una voce figurativa, gli affitti incassabili sulle case di proprietà. Esagera in senso opposto, invece, Yoram Gutgeld, deputato Pd e Commissario alla spending review, che stima un costo di 70 miliardi perché – come sottolineato nel fact-checking de lavoce.info – considera come destinatari della misura i singoli e non i nuclei familiari. Mentre in campagna elettorale (finalmente) si discute di proposte quantificate, vanno in ombra temi più tecnici ma di grande rilevanza come le clausole di salvaguardia, previste se non si centrano determinati obiettivi di bilancio. Chi si candida a governare ha comunque l’obbligo di spiegare come evitarle.
Sullo sfondo di una riduzione dell’80 per cento del numero degli omicidi in Italia negli ultimi 25 anni, i dati rivelano che il fenomeno ha subito rilevanti mutamenti qualitativi. Rimane vero che gli assassini sono soprattutto giovani uomini. Ma è anche cresciuta la proporzione delle donne che uccidono.
La riforma fiscale di Trump è un’implicita dichiarazione di guerra fiscale ai paesi europei. Oltre al taglio delle imposte societarie al 21 per cento, arrivano la deducibilità immediata – e non più graduale – di beni strumentali e agevolazioni (forse illegittime per il Wto) sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali.
Da ferrovie a strade, da autostrade ad aerei, nei trasporti italiani il monopolio rimane un aspetto dominante. Piace a ogni parte politica perché risulta politicamente ed elettoralmente utile. Così viene giustificato con argomenti pretestuosi. Che vanno smontati.
Si chiama dottorato industriale lo strumento per affrontare – con il coinvolgimento di università, imprese e governo – i cambiamenti nel modo di lavorare che l’innovazione tecnologica impone. Il rischio che il mercato del lavoro non apprezzi adeguatamente le nuove competenze rimarrà a carico dei futuri dottori.

Il Punto

“Basta guerra al carbone”, ha annunciato trionfalmente Trump. Probabilmente per compiacere l’uditorio di lavoratori del settore. In realtà il presidente sa bene che è il carbone ad essere finito, perché ha cominciato ad andare fuori mercato già prima che Obama, nel 2015, si facesse paladino delle riduzioni di CO2.
Con un risultato scontato e partecipazione elevata in Veneto e limitata in Lombardia, i risultati dei referendum regionali sono usati da Zaia e Maroni nella trattativa con lo stato per conquistare nuove competenze, tra le quali la scuola che sarebbe la più pesante economicamente e politicamente. E aggiungono pretese costituzionalmente improponibili sul gettito fiscale prodotto localmente. Impossibilità a loro note, ma che raccontano agli elettori.
Abbiamo scritto del Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato dal governo italiano a Bruxelles. Oggi vi proponiamo una infografica che confronta gli obiettivi di finanza pubblica dell’Italia con quelli sanciti nei Dpb di Germania, Francia, Portogallo e Spagna. Debito in calo ovunque. Se cresce il Pil.
I prezzi di farmaci innovativi e importanti per la salute di tanti malati sono troppo alti. Le case farmaceutiche devono ovviamente rientrare dei costi sostenuti per la ricerca. Ma, invece di usare i brevetti, si potrebbe compensarle con premi provenienti da grandi fondi di ricerca. Vari organismi internazionali cominciano a parlarne.

Il Punto

Soltanto Intesa si candida a rilevare le banche venete dissestate. Offrendo il prezzo simbolico di un euro. Secondo il piano, ogni onere sarà a carico di azionisti e detentori di obbligazioni subordinate dei due istituti e dello stato. Ma il salvataggio pubblico è soggetto all’approvazione non scontata delle tante autorità Ue. Nell’eurozona, intanto, si continua discutere della possibile emissione di Esbies (European safe bond) che facciano concorrenza ai bund tedeschi. Rimane che imporre alle banche un massimale sui titoli di stato sarebbe un provvedimento dirigistico. Vento di deregulation, invece, nella finanza Usa: Trump vuole una profonda revisione del Dodd-Frank act di Obama, smantellando la protezione dei risparmiatori più deboli. Un regalo a Wall Street e alle banche che registrano i profitti più alti della loro storia.
Approvato il decreto attuativo della legge delega che introduce dal 2018 il Reddito d’inclusione (Rei). Le famiglie beneficiarie saranno circa 500mila, arrivando al 45 per cento dei minori in povertà assoluta. Per una misura davvero universale servirebbero più soldi. Ma è un primo passo nella lotta alla povertà. Sulla quale continua a pesare il tasso di occupazione sbilanciato tra aree del paese. Contro gli squilibri territoriali ci sono due possibilità, comunque positive: lavoratori che si spostano dove c’è il lavoro oppure imprese che portano il lavoro vicino ai lavoratori delle zone depresse.
Continua a mancare il bilancio 2016 di Alitalia. Così rimangono senza risposta tante domande: a quanto ammontano le perdite? A cosa sono dovute? A un calo del traffico? A una caduta dei prezzi medi, a causa della concorrenza? O sono esplosi i costi?

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Trump e il clima, tra promesse elettorali e scelte politiche

Gli Stati Uniti si ritirano dall’accordo di Parigi, ma non sono usciti dalla Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Così l’amministrazione Trump mantiene una promessa elettorale. Senza però invertire la tendenza che porta alla decarbonizzazione. 

Il Punto

Il ripudio dell’accordo di Parigi sul clima da parte di Donald Trump è grave ma non distrugge quanto fatto finora per la decarbonizzazione. La cui base è nella Convenzione di Rio del 1992, non denunciata dagli Usa. Così il presidente salva la faccia con gli elettori e – sotto sotto – non scontenta troppo gli altri leader mondiali.
Torna il contratto di lavoro a tempo determinato come formula più utilizzata nelle nuove assunzioni. È un effetto del decreto Poletti del 2014 che si manifesta oggi. Finiti gli sgravi contributivi del Jobs act e con una ripresa da consolidare. Ritorna la convenienza delle aziende ad assumere precari.
Ci sarà pure una ragione se l’Economist ha fuso le parole banker e gangster in “bankster”. La caduta della fiducia nei banchieri e nella finanza è un pericoloso effetto collaterale della Grande crisi. Per questo val la pena di andare “alla ricerca della banca perduta”, come recita il titolo di un nuovo libro.
Degli 8,5 miliardi di finanziamenti Ue alla ricerca nel campo della salute, all’Italia è andato solo l’8 per cento del totale. Eppure in Lombardia, Toscana e Lazio si concentrano alcune  eccellenze. A conferma delle disuguaglianze nel campo della sanità di cui si è parlato al Festival dell’Economia a Trento. Ecco i video dei tre forum organizzati da lavoce.info.
Perché si crei un legame tra territorio, elettori ed eletti occorrono alcuni accorgimenti, oltre al sistema maggioritario che facilita questa osmosi. In effetti nel sistema elettorale in discussione alle camere c’è una quota di rappresentanti votati con questo metodo. Ma è minoritaria e non dà la certezza assoluta di andare in Parlamento se vittoriosi. È un sistema che tutti chiamano “tedesco”, anche se l’originale è piuttosto differente e in patria è stato sottoposto a pesanti critiche, come “causa della partitocrazia” che – diciamolo – c’è anche a Berlino e dintorni.

Nel momento della scomparsa della nonna di Mariasole Lisciandro, la redazione si stringe attorno all’amica e collega del desk de lavoce.info

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Il Punto

Donald Trump ha presentato la sua finanziaria per il 2018. In aumento le spese per difesa, sicurezza nazionale e veterani, in calo i fondi per ambiente, welfare, sanità e casa per i più deboli. Un piano che mira al pareggio di bilancio gradito ai repubblicani. Sperando in un 3 per cento di crescita annua del Pil.
Al Festival dell’Economia di Trento, dal primo giugno, si parlerà – anche con l’apporto de lavoce.info – di salute disuguale, tra paesi, tra regioni e all’interno delle stesse regioni. Con un’idea in mente: che di povertà non è giusto né morire né ammalarsi.
Il Tar del Lazio ha invalidato la nomina di cinque direttori “stranieri” di musei. Un colpo al cuore della riforma Franceschini che vuole promuovere l’autonomia gestionale e finanziaria dei beni culturali. Una scelta, dice una ricerca, che meglio sfrutterebbe il potenziale di queste strutture. Sia pubbliche sia private.
A partire da giugno, con il pagamento della cedolare secca del 21 per cento, emergerà un po’ del nero degli affitti brevi, tipo Airbnb, e arriveranno 140 milioni di gettito aggiuntivo. Per il settore ci vuole di più: una normativa leggera, senza burocratizzare un’attività familiare e senza concessioni alla lobby degli alberghi.
Con un decreto di fine 2016 il Miur ha assegnato 67,4 milioni del Fondo per il finanziamento ordinario, senza distinguere tra università pubbliche e private. In tal modo, zitto zitto, riconosce a enti di natura giuridica privata un aiuto di stato vietato dai trattati europei.
Nella crisi del mercato del lavoro del nostro paese hanno sofferto ancor più gli immigrati albanesi che lavorano qui. Sia rispetto agli italiani, sia rispetto ad altri immigrati. Non è una discriminazione etnica ma il risultato di alcune caratteristiche socio-demografiche che li differenziano dagli altri.

Paolo Balduzzi e Massimo Bordignon rispondono ai commenti all’articolo “Alla ricerca della legge elettorale perduta

15 anni de lavoce.info: feste-convegni 5 giugno a Milano e 6 giugno a Roma
Nel 2017, lavoce.info compie 15 anni. Festeggeremo il compleanno con i nostri affezionati lettori e sottoscrittori la mattina di lunedì 5 giugno a Milano e il pomeriggio di martedì 6 giugno a Roma. E, se potete, destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

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