Limitare il “contributo straordinario contro il caro bollette” alle sole imprese che producono o commerciano prodotti energetici è corretto. I problemi nascono dalla definizione della base imponibile, con il riferimento alle operazioni ai fini Iva.
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Sotto l’egida dell’Ocse, il cammino per arrivare a una tassazione più equa delle multinazionali ha fatto un altro passo avanti. Le principali economie mondiali hanno raggiunto un nuovo accordo che definisce meglio i contorni di quanto stabilito a luglio.
Il Tribunale europeo ha annullato la decisione della Commissione secondo la quale il Lussemburgo avrebbe favorito Amazon riservandole un trattamento fiscale di vantaggio. La sentenza mostra che per le tecnologie il valore di mercato va negoziato.
La riforma della tassazione societaria annunciata dall’amministrazione Biden può essere l’occasione per rilanciare la cooperazione internazionale, indispensabile per tassare i profitti delle multinazionali. Trovare un accordo resta però complesso.
Quando si parla di riforma del fisco, ci si sofferma molto sugli aspetti economici e poco sui profili organizzativi e giurisdizionali. Ma il buon funzionamento dell’amministrazione finanziaria resta una questione centrale in qualsiasi sistema.
Dal punto di vista teorico, la tassa sul patrimonio ha indiscutibili vantaggi. E infatti in Italia esiste già l’Imu. Una nuova imposta dovrebbe quindi tassare ricchezze diverse dal patrimonio immobiliare. Ma sorgono gravi difficoltà di accertamento.
Come si sana il conflitto tra tassazione delle imprese digitali e le altre? Una soluzione negoziata è impossibile perché gli Usa non la permettono. Occorre allora coalizzare i paesi-vittima contro quelli profittatori. E l’Unione europea può dare l’esempio.
La Corte generale Ue ha affermato la legittimità dei ruling rilasciati dal fisco irlandese a favore di Apple. Le motivazioni sono una riprova che la tassazione dei giganti del web è un problema politico. Da risolvere in sede Ocse.
Il piano Colao prevede due interventi per il rafforzamento patrimoniale delle imprese: un’Ace più incisiva e incentivi per le persone fisiche che investono in Pmi. Sono misure relativamente semplici, attuabili subito e utili al nostro sistema produttivo.
Il provvedimento delude chi sperava in misure a favore della capitalizzazione delle imprese come adeguata alternativa a un indebitamento incrementale. Aumentano così i rischi sistemici e si comprimono le prospettive dell’economia più sana.