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Il Terzo settore ha una missione da preservare

Il non profit e il Terzo settore rappresentano un terreno fertile per sviluppare partecipazione e impegno nel perseguire obiettivi socialmente rilevanti. Ora l’istituzione del registro degli enti che compongono il settore fa emergere molte contraddizioni.

Il Punto

Oggi è l’8 marzo, la Giornata internazionale della donna. Lavoce la celebra pubblicando solo articoli firmati da autrici. L’Unione europea si prepara ad accogliere i profughi che fuggono dalla guerra in Ucraina. Per salvaguardare diritti e sicurezza di tutti bisogna avere la consapevolezza che investire in accoglienza e integrazione significa investire sul futuro. Chi si oppone alle quote di genere ricorre spesso all’argomento che le donne non lavorano bene con altre donne: una ricerca dimostra che la chiave è lasciare la libertà di scegliere con chi si vuole collaborare, donna o uomo che sia. Gli inquilini morosi non sono il problema più grave delle case popolari, è il modello ibrido tra mercato e welfare che mostra tutte le sue lacune. A parità di condizioni, non è vero che i cittadini del Sud evadono le imposte più di quelli del Nord. Ma è vero che nel Meridione c’è una maggiore diffidenza verso lo stato e di questo dovremmo preoccuparci. Rendere più digitali e più sostenibili le imprese sono obiettivi del Pnrr. Dalla combinazione delle due strategie derivano infatti molti vantaggi, soprattutto per le aziende di piccole dimensioni, che vanno però aiutate a trovare le risorse organizzative per affrontarle contemporaneamente. A tre mesi dal varo sono già molti gli enti non profit che hanno scelto di iscriversi al nuovo Registro degli enti del terzo settore: la riforma sta dunque raggiungendo gli obiettivi di maggiore trasparenza che si prefiggeva. Per diminuire il divario di genere nel mercato del lavoro servono servizi che permettano di conciliare lavoro e famiglia, come l’accordo sindacale che porta all’apertura di asili nido nelle sedi Fincantieri: un esempio da seguire.

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Piace il nuovo registro del Terzo settore

Dal 24 novembre 2021, gli enti non profit possono scegliere se diventare o meno “enti del Terzo settore”, iscrivendosi a un apposito registro. I dati sui nuovi iscritti al Runts, destinati a salire, mostrano il favore con cui è stata accolta la riforma.

Italiani benefattori in patria

Nell’emergenza coronavirus gli italiani hanno risposto con generosità, moltiplicando le donazioni, specie in campo sanitario e assistenziale. A scapito, però, di alcuni ambiti più tradizionali del terzo settore, come la cooperazione internazionale.

Ma l’integrazione è ancora un obiettivo?

Le risorse dedicate all’integrazione degli immigrati sono assai modeste. E l’impegno del terzo settore da solo non basta. Ma è proprio su queste politiche che bisognerebbe investire per garantire un futuro di convivenza a tutti, italiani e stranieri.

Il Punto

Lega e M5s vogliono cancellare la riforma Fornero e chiudere le frontiere ma non sanno cosa fare insieme in positivo. Così l’Italia si spacca tra la flat tax che piace a chi ha un lavoro e il reddito di cittadinanza che piace ai senzalavoro. Meglio sarebbe alzare i salari troppo bassi al Nord e ridurre il costo del lavoro troppo alto al Sud. Intanto l’indagine Bankitalia sulle famiglie mostra una povertà assoluta in lento calo e più alta tra gli immigrati, mentre cresce la povertà relativa che riflette l’aumento delle disuguaglianze.
La politica su migranti e profughi in Francia sta diventando più stretta e rigorosa perché il presidente Macron starebbe copiando il programma di Marine Le Pen: così ha sostenuto Matteo Salvini al passo d’addio dal Parlamento di Strasburgo. Non è vero, come si capisce dal fact-checking de lavoce.info. Tende invece a gonfiare i numeri Pasquale Tridico, il ministro del Lavoro designato da Luigi Di Maio, quando attribuisce al Jobs act un costo di 23 miliardi. Una stima estrema, puntualizza il nostro fact-checking.
Una legge recente ha messo ordine nel terzo settore, cresciuto rapidamente negli ultimi anni. Definisce le organizzazioni no profit e le agevolazioni fiscali a loro favore. Peccato che nel campo – molto importante – degli enti per servizi alla persona rimandi a linee guida che non si sa bene a chi spetti determinare. Una delle fonti di finanziamento delle Ong è la devoluzione del 5 per mille dell’Irpef. Da un esperimento su un campione di popolazione emerge quanto la diffusione tempestiva dell’informazione sociale (su come donano gli altri) influenzi le scelte individuali di contribuire a un’organizzazione piuttosto che un’altra.
A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers, gli stati dell’Eurozona non riescono ancora ad adottare riforme condivise anche perché la narrazione della crisi è stata diversa nei diversi paesi, come documentato in uno studio relativo a quattro quotidiani: La Stampa, Le Monde, Süddeutsche Zeitung e El Paìs.
I politici sono refrattari alla valutazione degli investimenti di denaro pubblico che decidono. Perché gli scopi principali spesso non sono efficienza e efficacia, ma – ovviamente inconfessato – la massimizzazione della spesa.

Terzo settore in equilibrio tra pubblico e privato

La riforma del terzo settore punta al miglioramento dei servizi collettivi, attraverso il rilancio delle imprese sociali. Ma va chiarito come il Codice debba coordinarsi con il regime delle competenze di stato e regioni, per non finire in uno stallo.

Il Punto

Venerdì scorso, non appena l’Istat ha rilasciato nuovi dati della Caporetto della disoccupazione, il ministro Poletti ha pensato bene di comunicare, sulla base di rilevazioni amministrative (e provvisorie), che in un anno si sono creati 2 milioni e mezzo di posti di lavoro grazie alle sue riforme senza preoccuparsi di informare su quanti posti di lavoro sono stati distrutti. Confondendo le idee ai giornalisti e al pubblico non esperto in statistica. Il ministero del Lavoro deve informare sulla base dei dati che raccoglie nell’esercizio delle sue funzioni, non può deformarli per fini elettorali.
La brusca caduta del prezzo del petrolio apre una serie di domande. Quali le cause? Che riflessi ci saranno sulle grandi compagnie che hanno investito massicciamente nella ricerca e nella produzione? Sono diverse le strategie dei vari paesi dell’Opec? I progressi tecnologici nelle energie alternative si fermeranno? E infine: i consumatori italiani possono aspettarsi qualche vantaggio? Cerchiamo di rispondere.
Vengono spesso definite “all’americana” le regole Consob sulle operazioni con parti correlate. In realtà c’è un abisso tra Italia e Stati Uniti sia nella formulazione sia nell’applicazione. Proviamo a chiarire i malintesi.
È possibile che le politiche per la riduzione di gas serra spingano la crescita economica anziché frenarla, come si ritiene generalmente. Lo sostiene un rapporto presentato al summit sull’ambiente delle Nazioni Unite. Una buona premessa per la conferenza di Parigi sul clima nel 2015.
Il ministro del Lavoro, Poletti, sta preparando la riforma del settore non profit, da cui proviene. Vediamo cosa c’è di buono e di discutibile nel progetto che vuole riordinare questo pezzo importante e in espansione dell’economia italiana, con quasi 1 milione di occupati ed entrate annue di 64 miliardi di euro.
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Buoni propositi: la riforma del terzo settore

Nella delega per la riforma del non profit è evidente l’impegno di comporre un quadro organico dell’economia sociale. I dubbi vanno dalle coperture finanziarie al potenziamento dell’offerta di servizi nel welfare, fino al rapporto con i territori.

Il Punto

L’Ocse certifica quanto avevamo già segnalato.  Se nei prossimi due trimestri la crescita fosse pari a zero, il Pil nel 2014 calerebbe dello 0,3 per cento. E la crisi in Ucraina fa pensare che anche il terzo trimestre sia col segno negativo.
Riusciranno i mini-bond a spingere le piccole e medie imprese a investire e indebitarsi? Non è ovvio. Meglio se fosse il governo europeo a farlo, sostenendo l’economia. Un nuovo intervento nel confronto sulla proposta di ridurre le tasse per evitare la stagnazione europea pubblicata su questo sito. Questa settimana la Bce effettua la prima operazione di prestito alle banche Tltro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations). Per capirne in senso, bene rileggersi quanto abbiamo pubblicato oltre due mesi fa.
Si chiamano Mooc (massive online open courses) e sono piattaforme gratuite di corsi universitari e materiale didattico per la scuola secondaria. Hanno pregi e molti difetti, ma 9 milioni di studenti in tutto il mondo vi sono iscritti. Peccato che il progetto del Governo Renzi sulla scuola li ignori del tutto.
Quali sono i migliori e i peggiori allenatori delle squadre di calcio italiane? Abbiamo fatto una classifica applicando lo stesso metodo usato per valutare i manager dei fondi d’investimento. In testa c’è proprio Conte. E non mancano le sorprese.

 

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