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Diritto allo studio per molti, ma non per tutti*

Il numero di studenti con redditi particolarmente bassi che accedono alle agevolazioni economiche per lo studio universitario è soddisfacente. Ma resta alta la percentuale di chi non ne beneficia pur avendo i requisiti. I motivi e le possibili soluzioni.

Non è tutto merito dell’ateneo se arrivano studenti da fuori

La capacità di un ateneo di richiamare studenti da altre regioni dipende dalla qualità dell’istruzione che fornisce. Ma non solo: dipende anche da altri fattori, come le opportunità di lavoro post-laurea e le condizioni economiche delle famiglie.  

Università telematiche: un successo annunciato? *

Le università telematiche potrebbero diventare un supporto nello sforzo di alzare la bassa percentuale di laureati in Italia. Oltre a monitorare la qualità della didattica, vanno sperimentate le nuove opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Studenti in cerca di un orientamento

Spesso studenti e studentesse scelgono il corso di laurea a occhi chiusi, senza informazioni. Un esperimento mostra che se gli si presentano dati precisi su costi, grado di selettività e prospettive occupazionali delle varie facoltà, le decisioni cambiano.

Gli studenti universitari in quattro grafici

Secondo i dati più recenti pubblicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, l’anno accademico 2021/22 ha visto un calo delle immatricolazioni negli atenei italiani. Questa variazione non è però comune a tutti gli ambiti disciplinari.

Con questi e altri dati, ricostruiamo nei quattro grafici che seguono alcuni degli aspetti più interessanti riguardo la situazione degli studenti universitari in Italia.

Olanda: la casa in affitto è un miraggio

Per ottenere un alloggio sociale ad Amsterdam bisogna aspettare quattordici anni. Né va molto meglio a chi cerca di comprare casa. Il problema nasce da una carenza strutturale di abitazioni. Per risolverlo se ne dovrebbero costruire 900 mila in dieci anni.

Dad sul banco degli imputati

La didattica a distanza sembra essersi limitata a trasferire sulle piattaforme le lezioni che si sarebbero svolte in classe. Si è così persa un’occasione di vera innovazione nell’insegnamento. Nonostante tutto, però, alcuni segnali positivi ci sono.

Dad sotto indagine

Per le famiglie le conseguenze della chiusura delle scuole sono state notevoli. Anche perché la Dad può essere svolta in varie modalità. I rischi sono l’aumento dei divari negli apprendimenti e la minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Ritorno dello stato: cosa ne pensano gli studenti

Al Festival dell’Economia di Trento, si è svolta la nona edizione del concorso EconoMia, rivolto agli studenti delle scuole superiori e pensato per aiutarli a capire i fatti dell’economia. Quest’anno ha offerto uno spaccato di cosa pensano della ripresa. 

Il Punto

Lunedì gli studenti torneranno in classe in tutta Italia, anche se non ancora al 100%: è sicuramente una buona notizia. Ma si è fatto abbastanza per garantire una riapertura in totale sicurezza? Le ripercussioni negative delle chiusure prolungate non si limitano all’apprendimento ma investono lo sviluppo emotivo e relazionale dei più giovani. Il cui benessere psicologico va riportato al centro.
Come velocizzare e rendere più flessibili gli appalti pubblici? Riducendo il numero dei centri decisionali e ripensando la cornice normativa. Tre mosse per andare incontro alla semplificazione. Perché il Pnrr non sia l’ennesima occasione sprecata, serve migliorare la qualità delle istituzioni. In particolare al Sud, per ridurre il divario con il resto del paese e garantire così uno sviluppo omogeneo.
Nonostante sia previsto dalla legge, in molti comuni il principio di trasparenza non è rispettato: i siti web spesso sono carenti e i cittadini faticano a ottenere risposte. Cosa manca per renderlo effettivo. Trasparenza che è essenziale anche per i cosiddetti fattori Esg (sostenibilità a livello ambientale, sociale e di governance), sempre più centrali nelle decisioni degli investitori istituzionali. Ma non privi di rischi.
Per contrastare il lavoro povero non basta fissare un salario minimo, perché il fenomeno non riguarda solo i dipendenti. Serve una strategia multidimensionale, che prenda in considerazioni tutte le categorie di lavoratori.
Il ddl Zan, che da giorni infiamma il dibattito politico, si propone di contrastare e prevenire la discriminazione per motivi legati al genere, all’orientamento sessuale e alla disabilità. Cosa prevede nel concreto?

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nel settimo, “Brexit, un vantaggio in tempi di Covid?”, sono ospiti Gianni De Fraja e Gianmarco Ottaviano.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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