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Non è tutto “smart” il lavoro da remoto*

Sono vari i contesti professionali e organizzativi del lavoro da remoto, non tutti di qualità. E differenti sono le valutazioni che donne e uomini danno dell’esperienza, soprattutto per quanto riguarda il desiderio di proseguirla o meno in futuro.

Dopo-pandemia: cosa resterà dello smart working*

Negli ultimi due anni, lo smart working è entrato prepotentemente delle nostre vite. Persisterà anche in futuro? Quali sono gli effetti su produttività e benessere dei lavoratori? Cosa possono fare le imprese? Alcune risposte in uno studio dell’Ocse.

La settimana corta dei belgi e i confini del lavoro dipendente

La proposta del Governo belga di consentire la ripartizione dell’orario normale in quattro giorni è solo una parte di un pacchetto di misure che riguarderanno anche le nuove forme di organizzazione, nelle quali il tempo di lavoro non ha più rilievo.

Dal Covid una spinta al lavoro agile*

Un clima ostile ha ostacolato a lungo una nuova organizzazione del lavoro. Tutto è cambiato con la pandemia. Lo smart working ha un grande potenziale di mutamento economico e socio-culturale. Resta da vedere come sarà attuato in Italia.

L’inquinamento dell’aria costa caro

L’Italia è uno dei paesi che più spesso supera le soglie di concentrazione di poveri sottili e ultrasottili. Tutto ciò si ripercuote sulla salute delle persone, anche giovani. Ma sono alti e tangibili pure i costi per il Sistema sanitario nazionale. 

Con lo smart working più carichi di lavoro per le donne*

Lo smart working può aiutare a conciliare i tempi di lavoro e di vita. Ma se la suddivisione del lavoro domestico e di cura non è equilibrata, le donne rischiano di vedersi ancora svantaggiate. Per questo sembrano apprezzarlo meno degli uomini. 

Il Punto

Finora gli effetti della pandemia sul settore bancario sono stati attutiti dalle misure di sostegno pubblico. Ma non durerà per sempre: meglio correggere ora il valore dei crediti e non esagerare coi dividendi. Perché la nuova Alitalia passi il vaglio della Commissione europea, serve una netta discontinuità rispetto al passato. Il ridimensionamento c’è, ma mancano le garanzie su un reale cambio di passo nelle strategie.
In Italia, nonostante le ingenti risorse mobilitate, durante la pandemia i redditi delle famiglie sono scesi più che altrove. C’entra l’economia sommersa, certo, ma anche qualche falla nel sistema di protezione. E se lo smartworking nella Pa fosse un’opportunità per migliorarne la produttività? Servono però investimenti mirati in formazione e infrastrutture digitali e una revisione del sistema di valutazione.
Sul fronte immigrazione, l’Italia prenda esempio da Germania e Giappone che hanno avviato una riapertura regolata degli ingressi per lavoro, anche a media qualificazione. Tre proposte dal Festival della migrazione.
La Giornata contro la violenza sulle donne offre un momento di riflessione sulla situazione attuale e sui progressi compiuti: alcuni passi avanti, ma troppo pochi e troppo timidi. Complice l’emergenza sanitaria, la giustizia penale è al collasso: tempi troppo lunghi e ancora troppi condannati “non paganti”. Urge una riforma complessiva, che parta dalla riduzione del contenzioso.

Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. A breve tutti i dettagli.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: nell’ultima puntata Daniel Gros ha parlato di NextGen Eu e di chiusure volontarie di bar e ristoranti.

Smartworking nella Pa: come renderlo efficace*

Lo smartworking può essere un’opportunità per migliorare la produttività nella pubblica amministrazione. Ma sono necessari investimenti mirati nella formazione della forza lavoro, nella revisione del sistema di valutazione e nell’accesso a Internet veloce.

Fine di Quota 100. E dopo?

Gli effetti negativi di Quota 100 si protraggono oltre i tre anni della sua esistenza. Occorre risolvere i problemi di equità creati dalla misura e introdurre nel mercato del lavoro una flessibilità in uscita sostenibile. Approfittando anche del Recovery Plan.

“Nuove competenze” soffocate dalla burocrazia

Il “Fondo nuove competenze” dovrebbe consentire ai lavoratori di adattarsi ai cambiamenti del mondo del lavoro. Il problema è che la scadenza per l’inizio dei corsi, finanziati con 700 milioni, è il 31 dicembre. E il percorso per attivarli molto tortuoso.

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