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Soldi dagli elicotteri sul Regno Unito?

Il governo britannico finanzierà nuova spesa pubblica tramite la monetizzazione del debito. Una mossa spregiudicata resa possibile dalla credibilità delle istituzioni in gioco ma che, se reiterata, rischia di minare l’indipendenza della banca centrale.

Chi può entrare e chi no nel Regno Unito del dopo Brexit

Le linee guida suggeriscono che il governo britannico sia ben consapevole del ruolo cruciale dell’immigrazione per l’economia del Regno Unito. Al nazionalismo provinciale e ottuso di Theresa May sostituisce così un atteggiamento più aperto e liberale.

Ma nel Regno Unito i privati perdono il treno

L’annuncio della nazionalizzazione di Northern Rail è un’ulteriore crepa nel sistema ferroviario britannico, che resta in bilico tra chi pensa che la gestione debba tornare nelle mani del governo e chi invece pensa che il problema sia proprio il governo.

Adesso è davvero Brexit. E dopo?

La Brexit sarà presto realtà. La parte di classe dirigente favorevole all’uscita dalla Ue è riuscita a incanalare sotto un’unica bandiera i vari gruppi con una forte identità nazionale, avversi all’immigrazione e contrari a regole troppo intrusive.

Regno Unito: le amare conseguenze di una disfatta

Già aveva enormi responsabilità sul voto per l’uscita dalla Ue, ora Corbyn ha distrutto le prospettive di un’intera generazione. Perché con le sue proposte politiche ha consegnato il Regno Unito a un governo reazionario. Le prospettive del post-Brexit.

Il Punto

Banche in sofferenza, anche in Germania (ma non c’è da rallegrarsene!) e nel resto d’Europa. Troppi istituti, troppi sportelli in presenza di una tecnologia che li rende inutili e troppo credito al costo più basso della storia che riduce la redditività. Servono, ma non bastano, fusioni bancarie. Potrebbero aiutare politiche di bilancio più espansive. Intanto in Italia tiene banco il confronto sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Che comunque già oggi vincola il ricorso a eventuali prestiti e la cui riforma risponderebbe a esigenze di condivisione europea dei rischi bancari reclamate proprio dal nostro paese.
Tra pochi giorni i britannici votano per il rinnovo del Parlamento. Sarà una battaglia elettorale collegio per collegio (sono 650). Dal risultato incerto. Difficile capire quanto peseranno le opinioni sulla Brexit, della quale i candidati sia Tory sia del Labour spesso preferiscono non parlare.
Caso unico nella Ue, nell’ultimo quarto di secolo si è azzerata la crescita della produttività (di lavoro e capitale) nell’economia italiana. Piuttosto chiare le cause (inefficienza del settore pubblico, risorse male allocate, scarsi investimenti in tecnologia, poca meritocrazia). Ma totale il disinteresse della politica.
Al governatore dell’Emilia-Romagna è piaciuta, a quello della Lombardia così così, a quello del Veneto per niente: la bozza della legge quadro per avviare il federalismo differenziato parte in salita. Con norme che cercano di impedire l’approfondirsi del solco tra Nord e Sud.

Il podcast de lavoce.info
Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Favorire l’immigrazione legale”, con Paolo Pinotti.

Istruzioni per capire il voto del Regno Unito

Si avvicinano le elezioni nel Regno Unito. Per una volta, parlare di scelta epocale non è un’iperbole. Una maggioranza per Boris Johnson significa l’approvazione dell’accordo raggiunto con la Ue. In caso contrario si andrà a un secondo referendum.

Mezzanotte di fuoco per la Brexit

Il 31 ottobre è la data fatidica per la Brexit. Il duello finale sarà all’ultimo sangue. Perché se sarà “no-deal” e uscita dalla Ue, Johnson vincerà le successive elezioni politiche. Ma lo scenario cambia se sarà costretto a chiedere un’estensione all’Europa.

E Johnson accelera la corsa verso lo schianto della Brexit

Boris Johnson chiude il Parlamento e cancella ogni opposizione interna all’uscita del Regno Unito dall’Europa. Dopo la Brexit senza accordo, andrà alle elezioni. Che potrebbero garantirgli cinque anni di governo stabile. Con gravi conseguenze per tutti.

A che punto è la notte della Brexit?

Il Parlamento britannico ha di nuovo respinto l’accordo con la UE per una Brexit governata. Il nodo è il backstop: inaccettabile per il Regno Unito, ma irrinunciabile per l’Unione. Anche il rinvio dell’uscita, appena approvato, comporta evidenti problemi.

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