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Tag: quirinale

Il Punto

Oggi sarà forse una giornata decisiva per l’elezione del Presidente della Repubblica. La Costituzione richiede solo che abbia più di cinquant’anni. È un criterio superato, che difficilmente definisce le capacità e le qualità di una persona. La crisi in Ucraina potrebbe portare a nuove sanzioni verso la Russia. Ma non è detto che siano un’arma efficace, anzi potrebbero finire per avere effetti contrari a quelli sperati. Con la sempre più ampia automazione dei processi produttivi, le aziende cercano lavoratori con nuove competenze rispetto al passato. L’hanno ben capito i giovani che, almeno negli Stati Uniti, rispondono iscrivendosi all’università. La contrattazione collettiva decentrata ha subito una frenata con la pandemia, pur con differenze settoriali e territoriali. Cambiano anche i criteri che determinano il conseguimento dei premi di risultato. Mentre in nome della privacy le amministrazioni negano i dati necessari alla valutazione delle politiche pubbliche, dai contenuti pubblicati volontariamente su Twitter si può persino risalire al reddito di una persona. Negli stadi italiani continuano a verificarsi episodi di razzismo. Uno studio mette in evidenza come la discriminazione razziale influenzi anche le valutazioni degli arbitri.

Sono online i cinque episodi de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio 2022. Potete ascoltarli sul nostro sito e sulle principali app di podcast.

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Non ho l’età. Per il Quirinale

Tanti i nomi proposti come Presidente della Repubblica ma una sola certezza rispetto all’esito finale: il Presidente, o la Presidente, avrà più di 50 anni. È questo, di fatto, l’unico requisito richiesto dalla Costituzione, oltre all’ovvietà di essere un cittadino che gode dei diritti civili e politici. Un criterio che ha davvero senso?

Il Punto

La disuguaglianza tra uomini e donne non riguarda solo i salari, ma anche i redditi, soprattutto quelli più alti. Lo si ricava dal Bilancio di genere pubblicato dalla Ragioneria generale dello stato. Preoccupano governo, famiglie e imprese i rincari della bolletta dell’energia elettrica. Non basta un decreto per affrontare la questione, va rivisto il meccanismo europeo che determina i prezzi all’ingrosso. Attraverso i dati delle comunicazioni obbligatorie si può tracciare un primo profilo di coloro che in questo periodo hanno lasciato il lavoro: serve a circoscrivere meglio il fenomeno delle grandi dimissioni in Italia. La pandemia fa sentire i suoi effetti anche su premi di produzione e contrattazione territoriale: nel 2020 sono nettamente calati, in particolare nelle aziende più piccole, accentuando divari già esistenti. Il successo del Pnrr, con il raggiungimento degli obiettivi che si prefigge, dipende anche dalla capacità della politica italiana di dimostrarsi stabile e credibile. A partire dalla scelta di una figura di alto profilo ed europeista per il Quirinale. Con un iter lungo e tortuoso, il decreto flussi permetterà l’ingresso in Italia di più di 60mila lavoratori extra-Ue. In buona parte si tratta però ancora di stagionali.

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Quirinale e Pnrr: serve una guida sicura

L’Italia ha costruito un Pnrr molto rigido e dettagliato, con l’obiettivo di risolvere le criticità strutturali della nostra economia. Ora anche la politica deve darsi una governance stabile e credibile per i prossimi anni. A partire dal Quirinale.

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