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Purtroppo rimarremo provinciali

Il ddl approvato dal Senato non abolisce affatto le province. Si limita a svuotarle senza stabilire a chi andranno le loro funzioni, ripetendo gli errori del federalismo. Difficile superare i 150 milioni di risparmi. E le città metropolitane sono già quindici.

Città metropolitane, ecco come trovarle

Il disegno di legge Delrio propone una definizione di città metropolitana che difficilmente può garantire gli obiettivi che la riforma si prefigge. Un criterio alternativo invece ridisegna i comuni, riducendone drasticamente il numero. La frammentazione amministrativa e la competitività del paese.

Città metropolitane? No, solo province indebolite

La città metropolitana delineata nella legge Delrio è inadeguata. I nuovi enti assomigliano molto alle province, ulteriormente indebolite. La questione del sindaco metropolitano e gli obiettivi e le competenze da rafforzare. Almeno quattro i punti chiave che il Senato dovrebbe migliorare.

Aspettando la riforma del Senato e degli enti locali

Revisione del Titolo V, trasformazione del Senato in Camera territoriale e abolizione delle province: forse questa volta si fa sul serio. Ecco alcuni nostri contributi sull’argomento.

Il Punto

Mentre ci si accapiglia su preferenze e dimensione del premio di maggioranza, ci sono aspetti fondamentali della legge elettorale che vengono ignorati: hanno a che vedere con il disegno dei collegi elettorali. Ecco come bisognerebbe ridefinirli e chi dovrebbe farlo. Una proposta per superare le liste bloccate senza alterare gli interessi in campo dei due partiti. Bene che la politica tenga presente che da parte dei cittadini c’è una forte richiesta di un Parlamento di eletti, non di nominati dai vertici dei partiti.
Il Governo presenta il primo bilancio della riforma Fornero del mercato del lavoro. Ma in realtà è un’autopromozione delle norme varate dal ministro Giovannini. Non c’è alcuna valutazione degli effetti della legge 92 perché, come confermano due studiosi che hanno collaborato a questo rapporto, i dati per fare queste valutazioni non sono stati resi disponibili.
Confrontiamo la legge di stabilità presentata a ottobre dal Governo con quella approvata a dicembre. Poco è cambiato. Anche il nostro giudizio: poco incisiva, si naviga a vista. E le previsioni sull’aumento di Pil e avanzo primario vanno riviste al ribasso.
Si risparmia poco con la riforma delle province. Ma ci sono aspetti del disegno di legge che possono diventare opportunità. Se le associazioni di comuni e le regioni sapranno riorganizzare funzioni e servizi.
È vero che le donne sono meno competitive degli uomini, evitano di rischiare e hanno minore autostima? Abbiamo verificato questa tesi con un esperimento su 720 studenti. Il risultato sembra dirci l’opposto.

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Abolire le province: la grande illusione

Sui media è definito il disegno di legge “svuota province”, ma la proposta del ministro Delrio non prevede né l’abolizione né il loro riordino. Anzi, crea una situazione molto più confusa di quella attuale. Processo di attuazione decisamente lungo e complesso, con risparmi solo illusori

Lavoro giovanile, una corsa a ostacoli

Il piano europeo per il sostegno al lavoro giovanile ha assegnato all’Italia all’incirca 1,5 miliardi. Intanto è da vedere se i finanziamenti arriveranno tutti in breve tempo o se saranno spalmati sui sette anni di durata del progetto. Ma la questione più spinosa riguarda il destino delle province.

Un controllo inutile per comuni e province

La Corte dei conti è chiamata a un controllo semestrale sull’andamento delle gestioni di comuni e province. Per l’ennesima volta, produrrà solo carte e burocrazia. Perché manca quello che sarebbe necessario: i controlli preventivi sugli atti, svolti da organi esterni e totalmente indipendenti.

Quel pasticciaccio delle province

La fine ingloriosa della manovra di riordino delle province lascia un insegnamento: le modifiche degli assetti istituzionali del paese non possono essere realizzate a colpi di decreti legge. E prima dell’assetto delle competenze, occorre curare gli aspetti finanziari.

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