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Città globali per gli investimenti delle multinazionali indiane

L’acquisizione di società localizzate in città globali permette alle multinazionali indiane di accrescere la loro capacità innovativa. Non mancano però i lati negativi. In alcuni casi la scelta più vantaggiosa potrebbe essere un’area più periferica.

Il Punto

Nel periodo festivo lavoce ha continuato a pubblicare articoli e commenti su vari temi. Vaccini e conseguenze della pandemia restano in primo piano. Per evitare il collasso delle terapie intensive, l’unica soluzione è aumentare il numero dei vaccinati. E infatti il governo, nel suo ultimo decreto, ha esteso l’obbligo vaccinale. Tuttavia, secondo un’indagine, difficilmente la misura riuscirà a portare i no-vax più convinti nei centri vaccinali. Intanto i presidi chiedono la Dad fino al 31 gennaio. Eppure, uno studio mostra che la didattica a distanza riduce gli apprendimenti degli studenti di tutte le classi sociali. In più, una ricerca rende chiaro come il Covid-19 abbia notevoli conseguenze sugli stili di vita e sulla salute mentale dei giovani. Il Superbonus, un provvedimento fortemente voluto dai partiti, favorisce le fasce di reddito più alte. Così come fa un’altra misura contenuta nella legge di bilancio: la revisione delle aliquote Irpef. D’altra parte, benché preoccupati dall’aumento della disuguaglianza, gli italiani rinunciano a chiedere interventi per ridurla, per sfiducia nelle politiche redistributive. Uno strumento per ridurre la riproduzione della disuguaglianza economica tra generazioni sono le politiche come l’assegno unico per i figli che considerano i bambini come cittadini. Nel 2022 si profila un cambiamento nel diritto societario: un disegno di legge detta norme sulla prassi che consente al Cda uscente di proporre ai soci una lista di candidati per il rinnovo. La libertà di impresa applicata agli investimenti nei settori regolati, come fa una sentenza della Corte costituzionale, finisce per favorire i concessionari e ridurre la concorrenza. Contrariamente a quanto spesso si dice, le multinazionali possono favorire la transizione ecologica, a patto che investano in tecnologie verdi.Valutati a mente fredda i risultati del G20 di Roma dimostrano che il multilateralismo può funzionare. Si ritorna a parlare di banconote da un euro: su lavoce ne avevamo discusso vent’anni fa.

Il 29 dicembre è scomparso Francesco Daveri, professore universitario, redattore de lavoce, che ha coordinato dal 2014 al 2020. Abbiamo raccolto qui tutti i messaggi di saluto e ricordo che abbiamo ricevuto. E abbiamo pubblicato due contributi di Fausto Panunzi e Marco Vicinanza, che ne raccontano la figura, umana e professionale.

Sono online i cinque episodi de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio 2022. Potete ascoltarli sul nostro sito e sulle principali app di podcast.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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Il multilateralismo che funziona

A più di due mesi dal termine del G20 di Roma, si possono cominciare a valutare i risultati conseguiti, con uno sguardo specifico a ciò che si era discusso in passato e a quello che ci aspetta in futuro. Gli accordi raggiunti, in particolare in ambito fiscale, sembrano dimostrare che il multilateralismo possa ancora dire la sua.

C’è innovazione nell’investimento verde delle multinazionali

Non tutte le multinazionali sono di ostacolo alla transizione ecologica. Se investono nelle tecnologie verdi, la loro capacità di innovazione può dare un impulso alla riduzione delle emissioni di carbonio, con nuove soluzioni da diffondere nel mondo.

Il Punto

Manca l’auspicata liberalizzazione delle concessioni balneari ma nel ddl concorrenza sono molte le misure previste, tutte nel comparto dei servizi, dove è forte il ruolo di intermediazione dell’operatore pubblico.
Un accordo sulla revisione delle regole di bilancio europee è ancora lontano. Nel frattempo, però, si può agire a livello di singoli stati per incentivare la riduzione dello stock di debito. Il recente G20 di Roma ha di fatto confermato ed esteso l’accordo già raggiunto in sede Ocse per una più equa tassazione delle multinazionali. Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti.
Gran parte dei fondi del Pnrr andrà a beneficio dei settori industriali tradizionali, con l’obiettivo di incentivarne la transizione digitale e verde. Il rischio però è di un ingorgo di investimenti nelle costruzioni. Pnrr che potrebbe non avere un grande peso, almeno nel breve periodo, nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione, anche in quei paesi, come Italia e Spagna, che vi dedicano le risorse più cospicue. Crescono in proporzione al Pil i rifiuti speciali. Che sempre più spesso vengono recuperati, anche se la riduzione del numero di impianti e i crescenti divari territoriali richiedono soluzioni urgenti.
Dopo il caso berlinese – con la vittoria del referendum sull’esproprio di parte del patrimonio residenziale privato – e quello svedese, anche i Paesi Bassi si trovano a fare i conti con il caro-casa. La situazione.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Molti stati membri continuano ad avere difficoltà ad assorbire i fondi Ue. Questo e altri temi sollevati dalla relazione annuale della Corte dei Conti europea nel nostro slideshow.

Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.

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2023, cambia la tassazione delle multinazionali

Sotto l’egida dell’Ocse, il cammino per arrivare a una tassazione più equa delle multinazionali ha fatto un altro passo avanti. Le principali economie mondiali hanno raggiunto un nuovo accordo che definisce meglio i contorni di quanto stabilito a luglio.

Il Punto

Il premio Nobel ad Angrist, Card e Imbens è anche un riconoscimento del ruolo sociale dell’economista: il contributo dei tre è stato fondamentale nell’applicare metodi sperimentali alle scienze sociali. È andato invece a due giornalisti, Dmitrij Muratov e Maria Ressa, il premio Nobel per la Pace. Un segnale importante dopo un anno e mezzo nel quale la libertà di stampa è stata messa a dura prova su più fronti.
Se qualche mese fa i rincari in bolletta erano stati ricondotti a cause contingenti, ora è chiaro che si tratta di un fenomeno legato a dinamiche planetarie. Ma non riconducibile di per sé alla transizione energetica. Chi nel percorso di lotta ai cambiamenti climatici sta compiendo pericolosi passi indietro è la Cina che, colpita più di altri paesi dalla crisi energetica, è tornata a incrementare le estrazioni di carbone.
Il nuovo accordo raggiunto dalle principali economie mondiali sotto l’egida dell’Ocse per una più equa tassazione delle multinazionali è senz’altro una buona notizia. Ora l’orizzonte è il 2023.
Si discute della scarsa capacità di avviamento al lavoro di uno strumento come il reddito di cittadinanza: poco considerato, invece, il caso dei beneficiari che un lavoro ce l’hanno ma instabile e mal pagato. Dov’è posto il confine dell’obiezione di coscienza su una materia come il green pass? A riaccendere il dibattito la partecipazione di un vicequestore di polizia a una manifestazione contro la misura.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Da dove viene e dove ha lavorato la maggior parte dei vincitori dei premi Nobel? Uno sguardo alla storia dei premiati in questo breve slideshow.

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Tassazione delle multinazionali, il sentiero stretto dell’Ocse*

Dopo il cambio di rotta dell’amministrazione Usa e l’accordo al G7 di giugno, anche in sede Ocse è stato raggiunto un risultato di rilievo nell’ambito della tassazione delle multinazionali. Il rischio però è che si tratti di una soluzione parziale.

Il Punto

Nonostante l’ottimismo sbandierato dai governi nazionali per l’accordo raggiunto al G7, la strada verso la tassazione delle multinazionali è ancora lunga. E passa da una vera cooperazione internazionale.
Ingenti risorse del Recovery Plan spetteranno ai comuni. Come mostra una ricerca, però, quelli troppo piccoli e quelli troppo grandi hanno spesso difficoltà a spendere i fondi. Servono strutture di sostegno. Nel Pnrr non mancano interventi di semplificazione nell’accesso alle professioni, a cominciare dalla funzione abilitante della laurea. Molto però resta ancora da fare, soprattutto per evitare conflitti d’interesse.
Come cambieranno i “confini d’impresa” dopo la pandemia? Le catene del valore sopravvivranno ma saranno meno globali. È il risultato di una ricerca condotta su oltre 200 aziende lombarde. Se è vero che l’introduzione di robot porta a una progressiva automazione delle attività produttive, è anche vero che poche di queste possono essere eseguite in totale autonomia. Spetta al decisore pubblico e ai protagonisti del sistema industriale indirizzarne gli effetti a beneficio di tutti.
Con l’ordinanza sull’ergastolo ostativo, la Corte Costituzionale ha ribadito che il diritto alla speranza non decade nemmeno con il “fine pena mai”. Ora la palla passa al parlamento.

Al Festival dell’Economia, andato in scena a Trento dal 3 al 6 giugno, si è parlato del ritorno dello stato e del futuro del settore pubblico all’indomani della pandemia. Lavoce.info ha organizzato cinque forum (salute, welfare, mobilità sostenibile, stato imprenditore e infrastrutture digitali) che puoi rivedere qui.

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Tasse sulle multinazionali: uno spiraglio dall’America

La riforma della tassazione societaria annunciata dall’amministrazione Biden può essere l’occasione per rilanciare la cooperazione internazionale, indispensabile per tassare i profitti delle multinazionali. Trovare un accordo resta però complesso.

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