Sui social media prevale l’antipolitica e si fa strada il desiderio di astensione. Intanto però nel 2017 1,2 milioni di contribuenti hanno colto l’occasione per conferire il 2 per mille della loro Irpef ai partiti. Tutte le forze politiche hanno avuto un aumento di fondi, specie quelle più radicate sul territorio come Pd e Lega.
I nostri calcoli indicano che dalle due proposte di flat tax (Irpef ad aliquota unica) di Lega e Forza Italia arriverebbero maggiori guadagni per i più ricchi e una perdita di gettito vicina ai 50 miliardi. Un buco difficile da coprire persino se recuperassimo tutte le imposte evase. In Usa una riforma fiscale con scarse coperture è già stata approvata. La parte relativa ai redditi societari rappresenta una dichiarazione di guerra fiscale all’Europa. Ma è anche una frustata di ammodernamento con l’intento di riguadagnare competitività.
Anche le pensioni scatenano la creatività dei leader dell’opposizione, sia per le generose promesse sia per le fonti a cui attingere le coperture. Inedite sintonie anche su altri fronti: oltre a Salvini e Di Maio, il leader di Leu Pietro Grasso abbraccia la tesi delle vaccinazioni per scelta e non per obbligo. Sostenendo che nel Veneto questa prassi ha centrato l’obiettivo della quasi totale copertura vaccinale. Un’affermazione falsa, come documenta questo fact-checking de lavoce.info.
Per ridurre il numero di contratti a tempo determinato – relativi a oltre 3 milioni di lavoratori in un anno – ci sono vari strumenti: restrizioni temporali, disincentivi economici, limiti numerici per ogni impresa. Ognuno con pro e contro. Anzitutto c’è però da capire se e quando le posizioni di lavoro sono davvero temporanee.
Tra i disegni di legge da ripresentare al prossimo Parlamento, quello con nuove regole per gli scioperi nei servizi pubblici. Area ad alta conflittualità che causa odiosi disagi ai cittadini. La proposta principale: limitare ai sindacati più rappresentativi il diritto di proclamare lo sciopero. Semplice e (forse) efficace.