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Prima gli italiani: una politica sopra le righe

Sull’immigrazione, il contratto di governo tra Lega e M5s conteneva due impegni: superamento del trattato di Dublino e rimpatrio di cinquecentomila “clandestini”. Nessuno dei due è stato raggiunto. Però si è creato un clima di ostilità verso gli stranieri.

Politica estera gialloverde: flop su tutta la linea

Il contratto del “governo del cambiamento” aveva obiettivi ambiziosi in politica estera. Un anno dopo, non ne è stato raggiunto alcuno. I risultati migliori li ha ottenuti il ministro dell’Economia. E ora c’è da affrontare il rinnovo della Commissione Ue.

Risposte sbagliate: il welfare separato per immigrati

Gli immigrati hanno salari e redditi più bassi degli italiani. Per questo rappresentano una componente rilevante tra coloro che ricevono sussidi contro la povertà. La soluzione migliore è costruire efficaci politiche del lavoro e per l’integrazione.

Decreto flussi, un atto di navigazione a vista

Approvato ad aprile, il decreto flussi 2019 conferma la mancanza di una strategia di ampio respiro nelle politiche dell’Italia sull’immigrazione. Si guarda quasi solo al lavoro stagionale, senza una adeguata lettura delle esigenze di manodopera del nostro paese.

L’ambiguo gioco tra Ue e stati membri sulla sorte dei migranti

Il mancato sostegno all’Italia sull’immigrazione è uno degli elementi chiave per capire la disaffezione degli italiani verso l’Europa. Vanno però distinte le responsabilità delle istituzioni comunitarie da quelle, più gravi, degli stati membri.

Quali sono gli stranieri sgraditi agli inglesi e quali no

Lo storico “multiculturalismo” britannico garantisce e protegge l’identità culturale degli immigrati e delle loro comunità, il cui peso politico non è di poco conto. Questo aiuta a spiegare l’importanza dei flussi migratori nel dibattito sulla Brexit.

Per regolare l’immigrazione ci vuole un patto tra paesi

Se si chiude una rotta migratoria verso l’Europa, subito se ne apre un’altra. Per questo nessun paese può pensare di contrastare da solo l’immigrazione irregolare. Serve una politica multilaterale di apertura di vie legali di accesso e corridoi umanitari.

Se a Visegrád mancano i lavoratori

I paesi del gruppo Visegrád si sono opposti con forza all’ingresso di richiedenti asilo. Ora però devono ovviare alle carenze del mercato del lavoro. E poiché l’inverno demografico coinvolgerà tutta l’Europa, forse converrebbe cercare strategie comuni.

Quante lezioni da una nave con 49 profughi

Quarantanove profughi non sono un pericolo per la sicurezza di nessun paese. Eppure, ci sono volute quasi tre settimane per farli sbarcare dalla Sea Watch. Solo la società civile, e in particolare le istituzioni religiose, riempiono il vuoto di diritti.

L’effetto Salvini sugli sbarchi conta metà dell’effetto Minniti

I dati mensili dell’Onu sugli sbarchi via mare mostrano che gli accordi con la Libia del ministro Minniti hanno prodotto risultati due volte più grandi della chiusura dei porti e della guerra alle Ong del ministro Salvini.

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