Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Matteo Salvini: davvero gli sbarchi in Italia sono fuori controllo?
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Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, le rimesse degli immigrati verso i loro paesi di origine sono aumentate nel 2021. Non cambia la mappa dei luoghi dove si formano e delle destinazioni. Mentre varia molto la quantità di denaro inviato.
Il dibattito pluridecennale sulla necessità di riforma della legge sulla cittadinanza si arricchisce di un nuovo capitolo. La speranza è che si possa modificare il provvedimento legislativo datato 1992, del tutto inadatto a disciplinare il fenomeno.
Milioni di ucraini, soprattutto donne e minori, hanno lasciato il paese per scappare dalla guerra in corso, ma in Italia e in Europa è già presente una forte comunità di cittadini di nazionalità ucraina. Qualche dato per capire chi sono.
La maggioranza della popolazione immigrata è costituita da donne. Pur con un livello di istruzione in media superiore, hanno una probabilità di occupazione molto più bassa degli immigrati uomini e delle native. E quando lavorano hanno salari più bassi.
Nel suo rapporto annuale, Frontex riporta dati “eccellenti” per il 2021. Non mancano però denunce secondo le quali i risultati sono stati ottenuti ignorando violazioni sistematiche dei diritti umani. L’Unione non può consentire ambiguità su questi temi.
La pandemia ha conseguenze sociali inaspettate. Se i giovani hanno poche occasioni di incontro, avremo un ulteriore calo delle nascite, che renderà difficile mantenere adeguate prestazioni di welfare. Andrebbero previste misure a sostegno della socialità.
Entra in vigore il decreto flussi, che permette l’ingresso in Italia di più di 60mila lavoratori extra-Ue. La procedura, lunga e complicata, riguarda un numero di lavoratori superiore rispetto agli anni scorsi, ma in buona parte ancora stagionali.
Entro fine anno il “decreto flussi” 2021 dirà quanti lavoratori stranieri possono fare ingresso in Italia. Non è un’apertura incondizionata delle frontiere, ma il tentativo di rispondere a un bisogno dell’economia attraverso una pianificazione ragionata.
Aumentano gli arrivi di migranti nel Regno Unito attraverso il canale della Manica. Molto spesso si tratta di persone che hanno diritto alla protezione internazionale. Il problema è che, nel post Brexit, la crisi di Calais assume un forte valore simbolico.