Lavoce.info

Tag: Fmi Pagina 2 di 3

La recessione non si risolve, bisogna fare di più sul 2020

Le nuove, peggiori, stime del Fondo monetario internazionale sull’economia mondiale rendono ancora più urgente che i governi europei si mettano d’accordo sul Recovery Fund e che l’Italia faccia subito qualcosa per rilanciare i consumi.

La Troika che non verrà

Con buona pace di sovranisti e populisti che agitano lo spettro della Troika (Commissione Ue, Bce e Fmi), l’Italia non verrà commissariata dagli organi sovranazionali se userà i soldi del Mes in versione anti-Covid. Sola condizione: spenderli per i danni da pandemia.

Da dove ricomincia il turismo

Con la stagione turistica bloccata dall’emergenza, le imprese del settore hanno un problema di liquidità. Ma bisogna ragionare anche sulle strategie future: da come spalmare nell’anno ferie e vacanze scolastiche a ingenti sgravi fiscali per la ristrutturazione degli impianti ricettivi.

Da Ebola al coronavirus, il rischio di una tragedia in Africa

La recessione prevista in Africa per il 2020, la prima dopo 25 anni, potrebbe trasformarsi in una crisi economica permanente se Covid-19 dovesse seguire l’esempio dell’epidemia di Ebola in Sierra Leone nel 2014-15. Le proposte per evitarlo non mancano, ma occorre fare presto.

Il Punto

Crollo quest’anno e ripresa (ma senza recupero di tutte le perdite) nel 2021: sono le stime del Fondo monetario sull’economia mondiale. L’Italia, tra i maggiori paesi, è quello messo peggio. Intanto il Consiglio europeo affida alla Commissione Ue la definizione dei (fondamentali!) meccanismi di sostegno per fronteggiare la crisi. La risposta europea al virus è un cerino che passa di mano in mano. Mentre la scelta dello strumento – Mes, Eurobond, Recovery Fund – richiede comunque di trasferire risorse dal Nord al Sud dell’Europa. E così rimane solo la Bce che nei fatti monetizza parte dei debiti pubblici. In netta crescita ovunque a causa della recessione, peseranno sulla ripresa.
Emergenza nell’emergenza è quella di 3 milioni di lavoratori stranieri irregolari. L’Italia deve legalizzarli per ragioni sanitarie prima ancora che economiche e di ordine pubblico. E se si vogliono riaprire le attività del paese occorre – come mostra uno studio – tener conto di tutto, della salute e dell’economia. Arginando pressioni lobbistiche e spinte emotive.
Il grave crollo dell’attività spinge anche sempre più giù il prezzo del petrolio che è sceso anche sotto zero fino a un tweet del presidente Usa. Che sempre via twitter ha annunciato il taglio dei fondi all’Organizzazione mondiale della sanità. Vediamo come si regge e come spende questo organismo internazionale di vitale importanza
Rinviata al 2021 l’entrata in vigore del Codice delle crisi d’impresa, nello stato di emergenza si presenta l’occasione per ripensarne alcune norme in vista di un drammatico aumento dei crac aziendali. Si può fare il processo penale in videoconferenza? Sì, ma soltanto alcune sue fasi, altrimenti si rischia di snaturarlo.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Eurobond o Mes comunque è debito“, con Tommaso Monacelli.

Una crisi a V, dice il Fondo monetario. Anche per noi

Le stime del Fmi indicano che, se l’emergenza sanitaria si attenua in poche settimane, la crisi per l’economia mondiale sarà una V. Le previsioni per l’Italia (-9 nel 2020 e +4,8 per il 2021) richiedono un rapido ritorno alla crescita già dal secondo semestre di quest’anno.

Debito pubblico in crescita, come gestirlo

Terminata l’emergenza, il deficit dovrebbe trasformarsi in surplus e il debito accumulato dovrebbe rientrare rapidamente. Ma non sempre accade. Servono una politica monetaria coraggiosa, piani di rientro credibili ma soprattutto una spesa che stimoli la crescita.

Il Punto

Con quota 100 potrebbero andare in pensione fino a 475 mila lavoratori nei prossimi tre anni. Senza le penalizzazioni richieste per mantenere l’equilibrio del sistema. Un altro regalo da oltre 20 miliardi ai baby boomer (per lo più maschi). A spese dei più giovani.
Secondo il Fondo monetario, nel 2019 il Pil del mondo crescerà del 3,5 per cento. Un po’ meno del previsto, anche se non è in vista una nuova recessione mondiale. Il rallentamento viene dall’Europa (soprattutto Germania e Italia) e dai paesi emergenti. A evitare il peggio rimangono le banche centrali. Intanto la Cina accorcia il passo (al +6,4 per cento, il dato più basso dal 1990). Non tanto a causa della guerra commerciale con Trump, ma soprattutto per la contrazione del credito che ha penalizzato soprattutto l’industria (auto in testa). Si profila un ritorno in grande stile dello stato nel capitale delle imprese cinesi.
Bravo Di Battista che ha svelato a tutti il legame tra mancata decolonizzazione e migrazione? No. Il politico a 5 stelle ha fatto un pasticcio tra franco Cfa (Comunità finanziaria africana), stampa delle banconote di 14 paesi a Lione e riserve valutarie. Tanto complottismo, zero sostanza, come documenta il fact-checking de lavoce.info.
L’Intelligenza artificiale fa funzionare gli smartphone, influenza i processi di produzione e trasporto, la difesa e la medicina. Con opportunità e rischi, ad esempio quello che Usa e Cina rafforzino il loro strapotere. Di sicuro la Ue deve fare la sua parte. Intanto l’Italia riunisce tavoli affollati al Mise ma ci mette solo una briciola: 15 milioni annui da qui al 2021. Quanto agli algoritmi,sono ormai pane quotidiano sia che entriamo in un social network o facciamo un acquisto on-line. Se opportunamente valutati, potrebbero anche aiutarci a indirizzare meglio i trasferimenti pubblici. Tra le tecnologie che stanno conquistando pezzi di mercato, Netflix e le altre piattaforme di cinema in streaming fanno passi da gigante, dando filo da torcere ai box office delle sale. Come mostrano i dati di un rapporto sul settore e dell’Istat.

Grecia: la saga del debito è sempre più un’odissea

Superate alcune difficoltà, è stato trovato l’ennesimo accordo tra governo greco e creditori internazionali. Di nuovo rinviata invece la discussione sulla ristrutturazione del debito. Un peccato, perché il risultato era probabilmente a portata di mano.

Debito di Atene, pomo della discordia tra Europa e Fmi

L’Eurogruppo ha approvato la concessione della nuova tranche di prestiti alla Grecia. Ma resta acceso lo scontro con l’Fmi su un eventuale taglio del debito. Difficile stabilire con certezza chi ha ragione. Come dare più tempo ad Atene per tornare a finanziarsi sul mercato a tassi ragionevoli.

Pagina 2 di 3

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén