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Anno nuovo, vecchi tassi per la Bce

Nonostante il calo dell’inflazione, la Bce ha deciso di non ridurre i tassi di interesse. La Banca centrale è ora preoccupata per la dinamica salariale in alcuni paesi e per una nuova possibile fiammata inflazionistica causata dalle crisi geopolitiche.

Stretta monetaria e stabilità finanziaria: un matrimonio possibile

In Europa e negli Stati Uniti prosegue la “normalizzazione” della politica monetaria. La restrizione dipende anche dalla riduzione del bilancio delle banche centrali, non solo dai tassi. Non vanno sopravvalutati i contraccolpi sulla stabilità finanziaria.

La sfida all’inflazione sulle due sponde dell’Atlantico

A giugno Fed e Bce hanno preso decisioni diverse sui tassi. Se l’azione della prima lascia qualche dubbio, la seconda paga i ritardi nell’avvio della fase restrittiva e si trova a gestire una situazione complessa con alta inflazione ed economia debole.

Dietro il fallimento di una banca

L’aumento dei tassi ha fatto emergere evidenti problemi di stabilità finanziaria. E se finora la qualità del credito è rimasta relativamente buona, bisogna evitare che tornino a crescere le insolvenze, a causa di una contrazione del credito bancario.

Dilemma inflazione – stabilità finanziaria per le banche centrali

L’inflazione resta persistente negli Stati Uniti e nell’Unione europea. Dunque, le banche centrali dovrebbero insistere con gli incrementi dei tassi di interesse. Ma dal punto di vista della solvibilità delle banche, ciò potrebbe rivelarsi disastroso.

Crisi bancarie, ci risiamo?

Il fallimento di Silicon Valley Bank trae origine da errori del management e carenze della vigilanza. E un ruolo ha giocato la deregulation di Trump sulle banche medie. La gestione della crisi sembra però in grado di evitare un allargamento del contagio.

Il Punto

L’inflazione non è più considerata un fenomeno temporaneo. Di conseguenza, la Fed ha alzato i tassi di riferimento sui federal funds di 50 punti base e ha annunciato ulteriori prossimi ritocchi per ridurre “speditamente” le tensioni inflazionistiche. Quali decisioni prenderà ora la Banca centrale europea? Un aumento dei tassi di interesse sarebbe particolarmente critico per l’Italia, che ha un alto debito pubblico. Ma come si è accumulato questo enorme fardello che costringe il nostro paese a essere prudente sul piano fiscale anche nei momenti di crisi? E quali sono le strategie per limitarlo? Un libro propone alcune risposte. Secondo il Pnrr entro il 2030 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dovrebbe raggiungere il 72 per cento. Per il momento, però, l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici è ostacolata dalla mancanza di un quadro normativo organico. Eppure, proprio una accelerazione sulle fonti rinnovabili potrebbe rappresentare una soluzione strutturale alla nostra dipendenza energetica, che oggi, attraverso l’inflazione importata, ci espone a concreti rischi di stagflazione e di una spirale prezzi-salari.

Con il fact-checking de lavoce abbiamo ricontestualizzato il presunto botta e risposta tra Zelensky e la Nato sulla cessione della Crimea. E abbiamo analizzato se davvero il centrodestra ha sventato l’introduzione di una patrimoniale, come sostiene Matteo Salvini.

Martedì 10 maggio alle ore 18.45 nuovo appuntamento con lavoce in 30 minuti. Con Tommaso Di Tanno e Carlo Scarpa discutiamo di tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche. Per partecipare compila questo modulo.

È online il programma del Festival internazionale dell’economia, che si svolgerà a Torino dal 31 maggio al 4 giugno. All’interno del festival, il 1° giugno si terrà il Convegno annuale de lavoce, che nel 2022 compie 20 anni.

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Il Punto

La decisione di Putin di invadere l’Ucraina si fonda anche su un consenso interno rimasto sempre forte. L’andamento di tre variabili macroeconomiche ci aiuta a capire cosa è accaduto in Russia negli ultimi vent’anni e cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi. La guerra in Ucraina non ha alcuna giustificazione nel diritto internazionale: è una violazione della proibizione dell’uso della forza sancita dalla Carta delle Nazioni Unite. La guerra non cambia però le strategie delle banche centrali: Bce e Fed proseguono sulla strada della “normalizzazione” della politica monetaria, preoccupate di perdere il controllo dell’inflazione. Il costo dell’energia, uno dei principali fattori del rialzo dei prezzi, resta intanto al centro dell’attenzione. Riproponiamo perciò un articolo che illustra cosa succede nel mercato del gas. L’Italia fatica a raccogliere capitali attraverso processi di quotazione di società. Un Libro Verde del Ministero dell’Economia e delle Finanze delinea il quadro della situazione e offre alcune risposte. Le donne immigrate sono penalizzate da un doppio svantaggio sul mercato del lavoro, rispetto alle native e rispetto agli uomini immigrati. La didattica a distanza ha prodotto conseguenze anche sugli studenti universitari, in particolare su quelli del primo anno e sui meno capaci di auto-organizzarsi.

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La Bce in un periodo di fuoco sui mercati finanziari

In un contesto finanziario e geopolitico sempre più incerto, con venti di guerra e spinte inflazionistiche generate dalla ripresa post pandemica, l’azione delle banche centrali diventa più difficile da prevedere. Una panoramica della situazione attuale e delle prospettive future in Usa, Uk ed Eurozona.

Fed pronta alla “normalizzazione”. Ma quale?

La Fed sembra ormai prossima ad avviare una decisa “normalizzazione” della politica monetaria. Ma il suo assetto operativo è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Comprendere il nuovo regime è fondamentale per prevedere le prossime mosse.

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