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Politica fiscale: interrogativi sul “nuovo consenso”

In un’epoca di persistente stagnazione economica si dovrebbe usare la spesa pubblica, finanziata col debito, per espandere la crescita. Sembra essere il “nuovo consenso”. Ma c’è chi sostiene che il debito debba sì crescere, ma per la riduzione delle tasse. I molti presupposti da dimostrare.

I conti pubblici dopo la legge di bilancio 2017

Nella Relazione alla legge di bilancio 2017 si può leggere cosa accadrà ai conti pubblici con la manovra 2017-19. Nel triennio, spesa pubblica ed entrate aumentano rispettivamente di 19 e 55 miliardi. Ma cresce anche il deficit pubblico. Da dove nascono le preoccupazioni di Bruxelles e dei mercati.

Def: la scommessa di Renzi

Il Def 2016 conferma la strategia del governo di una discesa graduale del deficit effettivo e del rapporto debito pubblico-Pil, pur con una politica fiscale moderatamente espansiva. È una scommessa che si basa su previsioni ottimistiche di crescita del Pil. Condizioni per ottenere la flessibilità.

L’agenzia fiscale indipendente è utile se può accedere ai dati *

La mancanza di trasparenza dei dati e di accuratezza nelle proiezioni di finanza pubblica ha giocato un ruolo importante nell’aumento del deficit e del debito nei paesi europei. Per questo sono nate le istituzioni fiscali indipendenti. Ma quali sono le caratteristiche che le rendono efficaci?

Tutte le implicazioni di una deludente crescita 2015

Con la diffusione delle stime Istat definitive sul terzo trimestre, emerge che il Pil 2015 crescerà meno dello 0,9, più probabilmente dello 0,7 per cento. La minor crescita porta con sé un leggero aumento del deficit e soprattutto il segnale che i conti pubblici dell’Italia dipendono da circostanze esterne.

Contro le salvaguardie che non salvaguardano

Le riduzioni di imposta della legge di stabilità 2016 derivano soprattutto dall’eliminazione di clausole di salvaguardia. Ma ne restano ancora per 15 miliardi per il 2017. Da disattivare domani, forse con nuove salvaguardie. Una partita di giro non entusiasmante che per ora non interessa ai mercati.

Tagli di tasse nel 2016: si scrive 23, si legge 3

Con la legge di Stabilità il governo taglia le tasse, con l’intento di dare un sostegno all’economia. E lo fa in deficit. Ma più che ridurre imposte in vigore, la manovra evita che scattino le clausole di salvaguardia previste dalle passate finanziarie. Finzioni contabili e (poca) spending review.

Doppia morale sulla crisi greca

I greci sono spesso accusati di aver gestito in modo poco oculato i loro conti nel periodo pre-crisi, indebitandosi eccessivamente per finanziarie la domanda interna. Ma chi ha permesso e speculato su questo comportamento? Sono proprio gli stessi paesi che ora rimproverano la Grecia.

I grandi numeri del Def

Il Documento di economia e finanzia 2015 alza le stime di crescita ma conferma gli obiettivi di deficit pubblico nel triennio 2015-17. Per questo Renzi promette niente nuove tasse né tagli alle prestazioni. Una lunga lista di riforme intraprese e da fare. Manca però la riforma del welfare.

Le conseguenze economiche di madame Le Pen

Le parole d’ordine del programma economico del Front National sono reindustrializzazione, protezionismo, uscita dall’euro e dalla Pac. Previsti tetti agli ingressi di immigrati e politiche sociali riservate ai francesi. Difficile che tutto ciò possa creare ricchezza e benessere.

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